martedì 15 novembre 2011

Compleanno

Oggi è il mio compleanno, sono più triste del solito, che il mio pensiero è fuori da queste mura, vicino a mia moglie e ai miei figli. Mentre sto scrivendo, mi stanno scendendo le lacrime, sicuramente di tristezza e mi vengono direttamente dal cuore e non riesco a fermarle. Vorrei tanto che queste mie lacrime uscissero da queste mura e sbarre e arrivassero sul viso di mia moglie e dei miei figli, non come lacrime, ma che si trasformassero in una carezza. In questo momento vorrei tanto accarezzare il loro viso e dirgli quanto li amo e questo sarebbe il miglior regalo che potrei farmi, loro e il loro amore e tutti i giorni un regalo. Ma oggi mi mancano tanto, più del solito. E' un sogno ad occhi aperti, ma già il pensiero e immaginarmi lì con loro e a svegliarli con una mia carezza sul viso, mi sono fatto un regalo. Grazie di esistere amori miei, siete il mio regalo, vi amo.

Massimo Dato

Lo sciacallaggio dopo le tragedie

Seguendo i drammatici avvenimenti successi in questi giorni a Genova, per via delle continue piogge che hanno messo in ginocchio la città, quello che più mi ha colpito, oltre all'assurda morte di persone innocenti, è stato leggere sui quotidiani nazionali vicende legate ad azioni aberranti come lo sciacallaggio. Persone incuranti del disastro avvenuto, armati di assurde intenzioni, hanno approfittato della disperazione della comunità, fingendo aiuti, poi rivelatisi solamente atti di estrema vergogna. 
Si aggiravano con mezzi propri tra le persone che si sfiancavano per salvare i pochi valori rimasti intatti e con la scusa di portare aiuto caricavano i loro veicoli di elettrodomestici, mobili e vestiti. Nel giro di soli 3 giorni sono stati arrestati una decina di sciacalli, chissà quanti l'hanno fatta franca e quanta di quella merce rubata finirà nelle case di compiacenti e rispettati cittadini. Noi non siamo santi, siamo stati arrestati per vari reati, ma lo sciacallaggio, anche per persone come noi, è considerato un atto abominevole. Perché lo sciacallaggio è violenza, una violenza contro la disperazione di una città in ginocchio. C'è da evidenziare che i nostri ghisa milanesi in missione d'aiuto a Genova e da noi tanto criticati, hanno contribuito a questi arresti con vero senso del dovere.


Carlo Bussetti


Il maltempo sta colpendo il nostro paese, causando enormi disagi alla nostra popolazione. Per queste catastrofi non siamo preparati e ne stiamo subendo le conseguenze, con morti e persone disperse, levando in un istante il lavoro di tutta una vita. Nonostante la situazione sia grave, c'è gente senza cuore, che pur in un momento così sofferente compie atti si sciacallaggio, che per il mio punto di vista la reputo gente senza valore. Ho voluto scrivere quest’articolo per far capire che pur in momenti così terribili ci sono persone che non guardano in faccia a nessuno, vuol dire che in questo paese l'ospitalità della cittadinanza non è contraccambiata nel dovuto modo civile e per questo siamo arrivati alla frutta.


Sanseverino Sergio & Davide Tafani



Scambio di esperienze, incontro con la scuola superiore alberghiera, il Porta di San Leonardo

Sono un ragazzo di 29 anni, purtroppo mi trovo a vivere un momento di reclusione nel carcere di San Vittore per via di una vita sregolata. Commettendo reato, detenzione ai fini di spaccio, questi mi ha portato a dover scontare una pena non ancora stabilita, visto che per ora sono ancora in attesa di giudizio. Mi trovo già da 5 mesi recluso. Prima ero ubicato al terzo piano del terzo raggio, reparto ove le persone con problemi di tossicodipendenza vengono collocate. In questo periodo ho avuto modo di riflettere a fondo sia sugli sbagli commessi, (causa ed effetto), sia sulla mia famiglia. Ho compreso, come una persona con le mie caratteristiche possa arrivare a toccare il fondo invece di prevenire, evitando così di auto infliggersi ulteriore sofferenza. Penso che questo mio punto di debolezza sia comune nelle persone con problematiche di dipendenza. Spesso mi trovo a dover fare i conti con la mia coscienza, scoprendo così che gli strumenti per evitare ciò sono interiorizzati in me, vanno però esternati con l'aiuto di uno psicologo o di persone competenti in quest'ambito. Al 3° piano,  facendo vari colloqui conoscitivi con gli operatori del Sert interno, ho partecipato al pre-nave, una riunione che dà la possibilità ai nuovi giunti di conoscere un'altra realtà e ai più volenterosi di intraprendere un percorso di cura. Sono venuto a  conoscenza di  un reparto avanzato di secondo livello chiamato "La Nave", solo per persone ancora giudicabili e con problemi di tossicodipendenza. Ora, facendo parte di questa realtà voglio giusto sottolineare la differenza  di come vivo ora le giornate, rispetto a prima. Innanzitutto questo reparto offre a tutti noi la possibilità di partecipare a delle attività educative e creative, stimolandoci molto. In questo periodo promuovendo e sviluppando le nostre capacità, si riscopre quello stile di vita equilibrato e dignitoso che molti di noi hanno soppresso, a causa di una vita basata sulla trasgressione. Qui si è più liberi rispetto agli altri raggi: alle 8:00 aprono le celle in reparto e alle18:00 le chiudono, negli altri reparti invece, si hanno a disposizione solo 3 ore di aria al giorno e se una persona non partecipa a nessuna attività, rimane 21 ore chiuso in una cella.
Il giorno 10 del C.M. sono venuti qui alla Nave, accompagnati dai professori, gli studenti della scuola superiore alberghiera, Carlo Porta di San Leonardo. Vista la giovane età degli studenti, cosa che mi rincuora molto, ritengo importante che vi siano iniziative a scopo educativo, come la visita nella casa circondariale di San Vittore, permettendo così a ciascun ragazzo, in giovane età, di apprendere e interiorizzare le cause che portano a seguire uno stile di vita delinquenziale. Presente quel giorno c'era anche Gherardo Colombo, ex magistrato antimafia, (PM facente parte del Pool nel processo "Mani pulite", ove erano coinvolti molti politici). Ha spiegato cos'è la criminalità, dando molto consigli. Giustamente va fatta prevenzione nelle scuole e in generale nella vita.
Mi è piaciuto molto l'interventodi, un nostro compagno, che ha portato la sua esperienza in un periodo della propria vita, ove prevaleva il lato criminale che lo portava a commettere reati, pagati con 16 anni di reclusione nei peggiori carceri punitivi non solo in Italia, anche all'estero ove le condizioni di vita erano molto precarie, schiacciando come un grosso macigno la dignità di una persona. Un messaggio che spero sia arrivato ai ragazzi e non solo, è la fase di cambiamento di questa persona che ora dopo aver lavorato molto su di sé, è riuscito a cambiare totalmente mentalità, di conseguenza a migliorare il proprio stile di vita, estraniandosi da quel circolo vizioso che lo accecava, impedendogli di gustare la vita in tutta la sua bellezza e semplicità.
Collegandomi al secondo incontro, tenuto sempre dallo stesso Istituto, il Carlo Porta di San Leonardo, ma da una classe diversa, vorrei soffermarmi sull'importanza che ha ogni scuola; ognuna dà la possibilità a ogni ragazzo di specializzarsi, inseguendo e realizzando la propria ambizione. Penso che al giorno d'oggi e non solo, il ruolo di cuoco, chef o capo sala, sia molto rilevante, permette di viaggiare, di conoscere nuove culture, portando con sé nella valigia un bagaglio di esperienza fondamentale e utile per poterti realizzare un domani. Mi ha toccato molto nel profondo, riportandomi con il pensiero alla loro età, quando i ragazzi con tono quasi di sfida rispondevano alla prof dicendo: "Ma si ogni tanto qualche cannetta non guasta, non fa male".
Questa risposta ha secondo me un velo di superficialità, avrei risposto la stessa cosa anch’io alla loro età, senza pensare alle conseguenze. Molti miei amici, me compreso, hanno cominciato con la canna, poi con le droghe sintetiche fino ad arrivare all'eroina. Ora posso dire, facendomi un accurato esame di coscienza, dopo aver toccato più volte il fondo e arrivando alla completa solitudine, che le amicizie, gli affetti, il rispetto, sono valori molto importanti. Ho imparato che la sostanza non ti porta a essere un uomo libero e felice, t’impedisce di vivere come una persona onesta, di amare e di portare avanti gli obiettivi che con sacrificio poi ti fanno stare bene.
Concludo sottolineando l'importanza di questi eventi, ringraziando i professori e i nostri dottori che si adoperano con molto amore per far sì che la generazione futura cresca con gli strumenti necessari per evitare questo spaventoso disagio che tutt'oggi avanza sempre di più con passi di un gigante.


Karma Plus

martedì 8 novembre 2011

Educazione alla salute

Tra le attività che si svolgono al reparto La Nave molta importanza ha il corso “educazione alla salute”. Il corso che si tiene tutti i giovedì mattina dalle 11.00 alle 13.00 è tenuto da operatori ASL e da alcuni esperti che prestano la loro collaborazione volontariamente.
I relatori sono:
Professor Marco Farina         Psicoterapeuta – docente di Psicopatologia all’Università Cattolica
Dr.ssa Giulia Storino              Biologa, insegnante, volontaria del servizio civile presso il Parco Nord Milano.
Dott. Roberto Giacchino        Medico infettivologo SerT 2.

I temi trattati nel percorso di educazione alla salute sono: apparato psichico mente e cervello, le difese, strutture – psicosi e nevrosi, grandi casi clinici, il sistema nervoso sostanze ed effetti sull’organismo, sistema nervoso, sostanze ed effetti sull’organismo, infettivologia.
I relatori al termine dell’incontro lasciano al Reparto il materiale utile per tenere memoria del loro intervento, un detenuto referente dell’attività redige ogni giovedì un verbale. Il diario degli interventi rimane a disposizione dei detenuti.
Di seguito pubblichiamo un commento di Valentino Sciacca

Il dott. Farina
Da circa 5 Mesi mi trovo detenuto nel carcere di S. Vittore, per mia fortuna sono nel reparto Nave, una sezione che non sapevo neanche esistesse, in poche parole un reparto avanzato, dove, assieme ad altri ragazzi, si svolgono delle attività basilari per avviare un detenuto tossicodipendente verso un programma terapeutico utile per un futuro reinserimento. Certo la cosa è soggettiva, varia da persona a persona. Una delle attività che prediligo in particolare è quella dell'Educazione alla Salute, gestita dal dott. Farina, tutto sembra lieto e leggero da capire, perché lui con i suoi modi garbati e semplici rende tutti partecipi, senza alcuna distinzione, insomma ha una forte capacità di adattarsi ai suoi alunni. E' un uomo con una faccina simpatica, con tutta la stima e il rispetto che porto per lui, e mi scuso se ho esagerato. Ci ha insegnato e parlato dei neuroni, dei recettori, degli emisferi celebrali, del pensiero e delle azioni che ti fa compiere il cervello. Io ringrazio le persone come lui, perché mi fanno sentire che non siamo soli e ogni volta che ci viene a fare lezione è un gradino in più che faccio e non posso che riconoscere l'aiuto.
Grazie dott. Farina. Grazie a chi ci segue con amore.
Valentino Sciacca