tag:blogger.com,1999:blog-8762854844987896032024-03-19T13:46:16.423+01:00L'OblòL'Oblò è il periodico che raccoglie articoli e riflessioni dei detenuti ospitati al reparto La Nave. Nato nel 2002 pochi mesi dopo l'apertura del reparto, viene pubblicato grazie al contributo dell'Editore Feltrinelli nelle cui librerire il giornale viene distribuito gratuitamente.Il mensile di San Vittore - Reparto La navehttp://www.blogger.com/profile/17789438265910530426noreply@blogger.comBlogger399125tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-51121233479517641802024-02-21T19:26:00.000+01:002024-02-21T19:26:19.272+01:00Un viaggio doloroso<p><b><span style="color: #444444; font-family: inherit;"> <span style="font-variant-caps: small-caps; letter-spacing: 0.25pt;">Vorrei iniziare dicendo che mia
mamma è una donna molto forte e da quando sono bambino mi ha sempre sostenuto in
tutto .</span></span></b></p><div class="Ar Au Ao" id=":11n"><div aria-controls=":19m" aria-expanded="false" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":19m" class="Am aiL Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":11r" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 291px;" tabindex="1"><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span class="gmail-MsoBookTitle" style="font-variant-alternates: normal; font-variant-caps: small-caps; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; letter-spacing: 0.25pt;"><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><b>Mi ricordo ancora quando volevo
partire dal mio </b>P<b>aese e non le avevo detto nulla. Le avevo solamente accennato
che andavo a casablanca a lavorare e che sarei tornato dopo quindici giorni, mi
chiamò tutti i giorni ma il mio cellulare era spento, e quando sono arrivato in
Tunisia le ho risposto dicendole che ero in viaggio e che stavo andando in
europa. Appena l’ha saputo ci è rimasta malissimo e mi disse di rimanere,
perchè aveva paura che morissi in mare: “Sei mio figlio, non voglio
perderti!”. Le risposi che ormai ero già partito e che avevo pagato il viaggio
chiedendo i soldi al nonno. Le chiesi di non stare male, promettendole che sarei tornato presto.
Il viaggio fu lungo: dopo la Tunisia passai per la Libia dove stetti </b></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span class="gmail-MsoBookTitle" style="font-variant-alternates: normal; font-variant-caps: small-caps; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; letter-spacing: 0.25pt;"><b><span style="color: #444444; font-family: inherit;"> per tre mesi. l’ultimo giorno richiamai mia madre
dicendole “ Stiamo partendo oggi, scusa per tutto mamma, ti amo” A mezzanotte partimmo . Alle 10 del mattino abbiamo visto le navi della marina
italiana e le persone si sono agitate per la felicità urlando “siamo arrivati,
siamo arrivati!” questo ha fatto traballare la barca che si è ribaltata, affondando. Morirono
tante persone, in pochi di noi si salvarono, grazie all'aiuto della marina, che dagli elicotteri ci buttò i salvagente. mia mamma non la sentii per altri quindici giorni. Aveva visto al telegiornale che il giorno in cui ero partito, era affondata la
nostra barca e pensava che fossi morto. Fecero pure il mio funerale. arrivato
in Italia, al porto di Taranto chiesi a un signore italiano di chiamare, quando
mi rispose mia madre le dissi “ciao mamma sono Hamza” lei rimase scioccata non ci credeva... allora le feci subito una videochiamata. c'era tutta la mia
famiglia, lì con lei e tutti piangevano a dirotto: non riuscivano a crederci. in quel
momento mi sono sentito malissimo perché ho fatto piangere mia
madre e la mia intera famiglia.</span></b></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><span class="gmail-MsoBookTitle" style="font-variant-alternates: normal; font-variant-caps: small-caps; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; letter-spacing: 0.25pt;"><span style="line-height: 115%;">MAMMA TI CHiEDO SCUSA PER QUELLO CHE HO FATTO, MI MANCHI
TANTISSIMO E TI AMO. </span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span class="gmail-MsoBookTitle" style="font-variant-alternates: normal; font-variant-caps: small-caps; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; letter-spacing: 0.25pt;"><span style="line-height: 115%;"><span style="color: #444444; font-family: inherit;">SAOUIT HAMZA</span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;">
</p><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span class="gmail-MsoBookTitle" style="font-variant-alternates: normal; font-variant-caps: small-caps; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; letter-spacing: 0.25pt;"><b><span style="color: #444444; font-family: inherit;"> </span></b></span></p></div></div>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-19650885832560991312024-02-21T18:59:00.000+01:002024-02-21T18:59:03.762+01:00Auguri, mamma<p><span style="font-family: inherit;"> <span style="font-size: 12pt;">Con un
sorriso, penso che tu hai iniziato a lavorare scrivendo articoli
come sto facendo io ora.</span></span></p><div class="Ar Au Ao" id=":11n"><div aria-controls=":19m" aria-expanded="false" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":19m" class="Am aiL Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":11r" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 291px;" tabindex="1">
<p class="MsoNormal" style="font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Sei sempre
stata una lavoratrice entusiasta, non ti ho mai sentita lamentare della fatica nei
momenti difficili, che io e te
conosciamo bene e anche adesso che di lavoro ne fai un altro e devi dar retta a
centinaia di teste, hai sempre una soluzione per tutti. </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Hai cercato
di trasmettermi i tuoi valori in ogni modo, valori che purtroppo non ho mai fatto miei del
tutto. Mi sono sempre mascherato ai tuoi occhi come quel figlio che tu hai
sempre desiderato come con quel costume che da bambino mi mettevi per il giorno di carnevale che, devo ammetterlo, ho sempre odiato. Ma sai che per vederti
felice avrei fatto qualsiasi cosa, come terminare gli studi e iscrivermi all’università,
tutto per un tuo sorriso anche se ad oggi mi rendo conto di averci provato in un
modo che non hai mai condiviso. </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">La vita non
ti ha mai regalato nulla, così ci ho provato io, ma quelle borse firmate
non sono mai uscite dal tuo armadio, e solo ora mi accorgo della tua genuinità e
capisco che le cose importanti sono altre e che non possono essere degli
oggetti a renderci felici.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Hai sempre
dovuto combattere e dopo la malattia della nonna, che ce l’ha portata via
all’improvviso, ho notato nei tuoi occhi la rassegnazione che ha coinvolto
anche me, rinchiudendoci in un vortice di domande alle quali non sapevamo dare
risposte, gli stessi occhi del primo colloquio, quello sguardo che non riuscivo
a sostenere di una mamma che si sente in colpa. Poi qualcosa è cambiato, ci siamo liberati di quei macigni che ci portavamo
dentro da tempo e oggi ciò che mi dà la forza di crederci è che abbiamo saputo
reagire insieme e la cosa più appagante è stata ritrovare il tuo sorriso, so
che odi i tatuaggi ma questo sarà il prossimo e il più importante.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Forse non
c’è stato il tempo o il coraggio per dirsi tante cose in passato e per me è
stato più facile scappare che affrontare la realtà e vederti delusa, una realtà
che ci ha voluti distanti e che ora siamo qui a riscrivere e se anche quel
tempo non ci ha aspettato, in questo giorno speciale voglio dirti che sono qui
per recuperarlo e che non mancherò mai più a un tuo compleanno.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Auguri mamma
, ti voglio bene.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;"> Davide Volpe</span></span></p>
<p align="right" class="MsoNormal" style="font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: right;"><br /></p></div></div>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-36891728771377003172024-01-16T16:51:00.001+01:002024-01-16T16:51:50.847+01:00La Fretta<blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px; text-align: left;"><div class="Ar Au Ao" id=":su"><div aria-controls=":v4" aria-expanded="false" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":v4" class="Am aiL Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":sq" role="textbox" spellcheck="false" style="min-height: 291px;" tabindex="1"><p align="center" class="MsoNormal" style="color: #5a5a5a; font-family: "Times New Roman"; line-height: 120%; text-align: center;"><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">La fretta fino a poco tempo fa è stata
la compagna della mia vita …</span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">Ha sempre scandito lei il tempo non
lasciandone per me. </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">Già da piccolo il desiderio di crescere
in fretta ostacolava i miei sogni, così grandi che in un cassetto non ci stavano. </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">Progettava un futuro che sembrava non
arrivare mai e ho iniziato a percorrerlo senza godermi il presente. </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">La fretta di giocare la partita della
domenica tralasciando gli allenamenti, la fretta di terminare gli studi senza </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">partecipare alle lezioni, la fretta di
guidare e quindi, via, al volante senza patente, la fretta di andare via di
casa appena </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">maggiorenne quando, ripensandoci ora, si
stava così bene a casa con la mamma! </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">La fretta di avere una compagna e della
convivenza…</span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">Ho sempre bruciato le tappe scegliendo
la strada all’apparenza più semplice, non tenendo conto della sofferenza che </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">avrei provato a posteriori e che avrei
causato alla mia famiglia, per raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissato. Per </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">questo, non ho mai percepito la fatica ed
il piacere della conquista che è il sale della vita, assaporare ogni istante
della </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">strada che ti conduce al traguardo insegna, arricchisce e fa crescere.</span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">Oggi, tra le tante cose che ho imparato, riesco a
tenere a bada quell’attesa che a volte sembra soffocare i pensieri, e a gestire quelle </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">emozioni così turbolente che spesso non
ti lasciano tempo né spazio. </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">In fondo, per ottenere qualsiasi cosa, occorre del tempo, il germogliare di una pianta, la costruzione di una casa, la </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">nascita di un figlio e potrei andare
avanti </span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">per ore...</span><span style="color: #0d0d0d; text-align: left; text-indent: 2cm;">Perché non concederselo questo tempo ?</span></p><p align="center" class="MsoNormal" style="color: #5a5a5a; font-family: "Times New Roman"; line-height: 120%; text-align: center;">Fox</p></div></div></blockquote><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px; text-align: left;"><div class="Ar Au Ao" id=":su"><div aria-controls=":v4" aria-expanded="false" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":v4" class="Am aiL Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":sq" role="textbox" spellcheck="false" style="min-height: 291px;" tabindex="1"><p align="center" class="MsoNormal" style="color: #5a5a5a; font-family: "Times New Roman"; line-height: 120%; text-align: center;"><span style="color: #0d0d0d;"> </span></p></div></div></blockquote><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px; text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div></blockquote><p></p><br /><p></p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-4140965935075398962024-01-16T16:33:00.000+01:002024-01-16T16:33:07.949+01:00La mia domenica sana<p> </p><p class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt;"> Proverò a raccontarvi una mia domenica … sana.</p><p class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt;">Oggi è festa! Ci alziamo presto, io, mia mamma e mio padre, con un unico obiettivo: andare a comprare l’agnello. Per l'occasione, si è unito a noi mio fratello che vive vicino con sua moglie. È una festa importante per noi, così aiuto a uccidere l’agnello e a prepararlo e mentre le donne lo farciscono io e gli altri uomini di casa prepariamo il fuoco. Sono feste importanti che aiutano a mantenere unita la famiglia. Prima di pranzo, tutti noi uomini siamo andati in Moschea a pregare e subito di corsa a casa, a mangiare tutti insieme. All’improvviso mi viene un pensiero, veloce, d’impatto. Non mi sono fatto tutta la mattinata e non ho intenzione di farlo. Non c’è nulla che mi manca, l’amore della mia famiglia, il cibo in tavola e anche la mia fame. Sto bene ma se per passare tutti i giorni “pulito” devo ammazzare un agnello… faccio una strage. In ogni caso, è stata una bella giornata. </p><p class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt;">Boualba Abdinabi</p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-33468408798005517172023-12-05T13:25:00.003+01:002023-12-05T13:25:59.466+01:00A te<p> <span style="color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif;">Cara Donna, a te che ti doni completamente per amore, che mi hai dato la vita, che ti muovi in ogni istante per la mia felicità, ecco, volevo scriverti, in considerazione di come stanno andando le cose tra di noi. Purtroppo devo ammettere che ultimamente ho perso di vista il vero obiettivo della nostra crescita insieme, mi sono fatto accecare da una rabbia ignorante che ha trasformato le mie carezze in pugni, le mie parole in macigni che ti schianto addosso; tu, colpevole di niente! A te che non viene dato modo di esprimerti totalmente, impedendoti così di regalarmi la tua magnificenza. </span><span style="color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif;">Ecco, sono qui, schiacciato dalle mie colpe, che ti chiedo ancora di attendere, attendere che il mio cuore torni a respirare quell’aria d’amore che mi regali ma che non so trasformare in felicità. Sì, perché è questo che chiedi: “felicità”, che io ti rimando addosso, con le mie mani non più gentili, con la mia bocca che ha dimenticato i baci. Ti chiedo di attendere perché in me c’è una brace buona che arde fievolmente, non sono cattivo ma ho paura di ammettere le mie fragilità, paura di essere amato per la sola gioia di farlo… attendi, attendi con lo stesso ardore che ci siamo promessi, con la stessa gioia curiosa di un bambino… anche se ormai temo non ci sia più tempo, attendi e vedrai… ti stupirò, ti amerò a tal punto che i nostri cuori si fonderanno in un unico abbraccio, i tuoi occhi stilleranno solo gocce di gioia e voleremo insieme alla stessa altitudine ascoltando i tuoi no.</span></p><p class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="line-height: 18.4px;">Ti prego aspettami .. perché ho bisogno di te.</span></p><p class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="line-height: 18.4px;">Uomo </span></p><p class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="line-height: 18.4px;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="line-height: 18.4px;">Roger Mazzarro</span></p><p class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt;"> </p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-84230512050323334272023-12-05T13:19:00.002+01:002023-12-05T13:19:46.804+01:00La mia vita senza lei<p> </p><div class="Ar Au Ao" id=":ol"><div aria-controls=":wy" aria-expanded="false" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":wy" class="Am aiL Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":op" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 291px;" tabindex="1">
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: arial;">La mia vita
senza lei? Non scherziamo! Non può esistere uno spazio di tempo dove lei non
abbia modo di manifestare il suo amore. Lei ama e ti insegna a farlo, se
ti dà qualche colpo lo fa per insegnarti a vivere. Nei momenti di ira l’hai
anche rinnegata, e una notte te ne sei andato senza sapere
che quello che vi lega va oltre la lontananza e mai nessuna distanza potrà
annullare quel sapore di buono che ti ha fatto crescere. Una notte, una notte
intera a cercare di capire come ti possa essere saltato in mente di scappare da
lei. lei ti ha atteso e poi giù in strada a cercarti. Tu timoroso delle
conseguenze ti sei ripresentato all’alba ma lei non c’era. Ti stava cercando
con tua zia per le strade di quel mondo che non era ancora pronto ad
accoglierti. Sei uscito spaventato, temendo che quella fuga avesse compromesso
il vostro amore. Quando sei uscito per trovare colei che ti aveva dato la vita e
non l’hai vista, hai sentito una stretta al cuore. Come potevi essere stato
così stupido da fuggire da lei. In lontananza le due donne si avvicinavano e
appena le hai riconosciute non ti preoccupi più della punizione ma la mamma non
ti punisce e in un abbraccio che raccontava di pianti, di consigli e di
insegnamenti avete spazzato via tutto l’astio e siete tornati ad amarvi. Mamma
ti voglio bene. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: arial;">Rachid</span></span></p></div></div>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-60491954877373372702023-12-05T13:14:00.000+01:002023-12-05T13:14:18.352+01:00Emozioni<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><div class="Ar Au Ao" id=":st"><div aria-controls=":v3" aria-expanded="false" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":v3" class="Am aiL Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":sp" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 291px;" tabindex="1"><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: left;"><br /></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Già essere
arrestati è un trauma, ma non poter vedere la propria figlia per 7 mesi è
straziante. Da quando sono qui non ho ancora potuto vederla ma ci sono grandi novità: il giorno 19 dicembre
sono stato autorizzato ad avere un colloquio con lei. Quando me l’hanno detto
quasi mi prendeva un colpo. Finalmente vedrò la mia piccola Jasmine! Chi
l’ha incontrata mi ha detto che è agitatissima per l’incontro. La mia piccola
ha 3 anni e mezzo e non siamo mai stati lontani per così tanto tempo. Sono felicissimo
e fremo dalla voglia di abbracciare quel corpicino che mi respirava accanto.
Non so descrivere bene le emozioni che sto provando ma sono tutte emozioni
orientate verso un’unica parola: gioia! E’ lei la ragione per la quale voglio
riprendermi la vita in mano e per la quale prometto a me stesso che non ci sarà
un’altra volta che ci terrà lontani. Penso che l’amore tra padre e figlia sia
dotato di una potenza che viaggia sopra tutto e tutti, nessuno dovrebbe venire
privato dei propri affetti e questo dovrebbe farci pensare che neanche tutto
l’oro del mondo vale quanto la vicinanza di chi amiamo. </span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Marouane Gharib</p></div></div></div><p></p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-71271758714902983502023-11-13T17:15:00.000+01:002023-11-13T17:15:15.878+01:00Senza si può<p><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">Torno con la memoria al 2022.</span></p><p><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">E’ da un paio di settimane che frequento gli A. A. e
riesco a non bere. Sto bene psicologicamente e anche fisicamente, ma se devo
dirvi la verità a quegli incontri ci vado mal volentieri perché ogni volta faccio fatica a riconoscermi in quelle storie
di vite di famiglie spezzate a causa
dell’alcool. </span><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">A metà ottobre arriva il compleanno di mia sorella al
quale la mia ragazza ed io siamo invitati. La festa di compleanno si svolge
in casa. Il soggiorno è molto ampio e
siamo circa 20/30 persone . Sulla lunga tavolata, a forma di L, oltre ad un buffet molto fornito ci sono anche
molte bottiglie di prosecco, vino bianco, vino rosso e birra di ogni marca …..non vedevo
cosi tanto alcool tutto insieme, forse da quando ho festeggiato i miei primi 40
anni. Nonostante i miei problemi di
alcolismo l’immagine della tavolata non mi suscita alcun effetto</span><i style="font-family: inherit; text-align: justify;">. </i><span style="font-family: inherit; text-align: justify;">La mia ragazza ed io insieme
ad altre 5/6 persone ci sediamo sul lato corto del tavolo dove ci sono
bottiglie di Heineken a zero gradazione alcolica (mia sorella ovviamente mi
aveva già anticipato quale fosse la mia zona ma non ci voleva certo una laurea
per intuirlo ). Ogni tanto mi accorgo che dalla parte opposta del tavolo mi
sembra che qualcuno stia bevendo un bicchiere di troppo, nulla di grave certo
e nessuna invidia…. forse è solo una mia falsa percezione nel senso che quando
sei completamente sobrio è più facile
accorgersi dei comportamenti di chi invece ha alzato un po’ il gomito . Ammetto
che per l’intera serata non mi è mai salita la voglia di chiedere un solo
bicchiere di vino e infatti la serata termina bene con torta e l’ennesima bottiglia di Heineken Zero al
posto dello champagne. Sono contento,
sono solo un pò gonfio di birra ma senza neanche una goccia di alcool nello
stomaco e tra me e me penso che anche
queste 24 ore sono passate senza bere alcool.</span></p><div class="Ar Au Ao" id=":oo"><div aria-controls=":x3" aria-expanded="false" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":x3" class="Am Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":os" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 363px;" tabindex="1">
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Purtroppo nei mesi successivi le cose non continuano ad
andare bene: prima di Natale ho una ricaduta nell’alcool e la mia ragazza
prende la decisione di lasciarmi e ad inizio primavera a seguito di qualche
forma di depressione, ricado anche nella cocaina fino a commettere un reato che
a maggio mi porta in carcere. </span></span><span style="font-family: inherit;">Il mondo mi cade addosso e inizio a rivedermi un po’
di più in quelle storie strazianti ascoltate agli A.A. ma a distanza di un anno ho raggiunto la consapevolezza di avere una malattia grave e soprattutto
mortale dalla quale farò tutto il possibile per guarire perché ora è arrivato
il momento di iniziare a volermi bene e
prendermi cura di me stesso .</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;"> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Raja Susani</span></span></p></div></div>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-48924838098888131342023-11-13T17:04:00.000+01:002023-11-13T17:04:06.599+01:00"Aspettatemi!"<p><span style="font-family: inherit;"> <span style="color: #222222;">A chi dedicare l’argomento “aspettami fuori” se non ai miei genitori. Aspettatemi fuori, non so per quanto tempo dobbiate attendere il mio ritorno ma so chi sazierà la vostra attesa: sicuramente un nuovo Pietro, un Pietro già stanco. Nonostante sia giovane, accuso quella stanchezza nata da tutte le delusioni che vi ho dato. So che avevate altri progetti per me o almeno speravate che io ne avessi di diversi. Devo confessarvi che ho un po’ lasciato scorrere il tempo senza occuparmi veramente di me e di chi mi sta accanto: voi! Non ho mai agito in previsione di una vostra soddisfazione ma, anche un po’ egoisticamente, mi sono sempre comportato seguendo un istinto che mi allontanava dai vostri consigli, dalle vostre raccomandazioni. Aspettatemi perché ne varrà la pena, scopriremo insieme le competenze e le capacità che ha il nuovo Pietro. </span></span><span style="color: #222222; font-family: inherit;">Aspettami anche tu, Amore, ti assicuro che troverai un nuovo ragazzo che non ti terrà più nascosta la sua vita ma vorrà condividere con te ogni attimo e ogni emozione. Aspettatemi … ne varrà la pena, … vi amo! </span></p><p class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="line-height: 21.4667px;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></p><p class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="line-height: 21.4667px;"><span style="font-family: inherit;">Pietro Demattia</span></span></p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-67914765491196946922023-10-19T16:41:00.003+02:002023-10-19T16:41:17.466+02:00Il Colloquio<p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt; text-align: justify;">Il mercoledi mattina è il giorno del colloquio familiare
e nel mio caso equivale a vedere mia sorella. Per me è il momento più
importante e anche più bello della settimana. Quando succedono episodi come la carcerazione
l’impatto sui familiari e a dir poco devastante, lei ovviamente non me lo dice
e non me lo fa pesare ma più volte ho pensato che la pena più difficile la stia
scontando lei considerando anche che ha
una vita familiare con due figli da crescere. </span><span style="font-size: 12pt; text-align: justify;">Mia sorella, più grande di me di 5 anni, ha una
personalità molto forte e da quando sono deceduti i genitori
il nostro legame si è rinforzato. Da quando sono qui non mi hai mai
abbandonato per un solo mercoledi . Il martedi , appena ricevo il bigliettino
di conferma, il mio pensiero non è certo sui vestiti che dovrò indossare o su quali
e quante brioche portare al colloquio ma
piuttosto penso se c’è qualcosa di importante da ricordarle sulla gestione
della mia casa o su altro scadenze del mese (….alla fine sono solo uscite tipo
bollo macchina, spese condominiali, altre
tasse comunali). </span><span style="font-size: 12pt; text-align: justify;">Appena la vedo apparire mi si illuminano gli occhi come
se non la vedessi da tre o quattro anni;
in quell’ora che ci vediamo lei rappresenta l’occhio sul mondo esterno che per
me si è fermato al mio ingresso in carcere qualche mese fa ma che invece, da come mi racconta, continua
ad esistere e ad andare avanti. </span><span style="font-size: 12pt; text-align: justify;">Durante il colloquio parliamo di tanti argomenti , dei
miei stati d’animo, dei nipoti , dei libri che sto leggendo e lei devo dire che mi trasmette sempre una tranquillità ma allo
stesso tempo una forza particolare che mi danno energie per non cedere . I suoi discorsi non sono mai banali o noiosi sempre costruttivi e pieni di
vitalità . A volte rimango anche un po’ imbarazzato
dalla freddezza e dalla lucidità con cui
mi parla nella stanza dei colloqui…. è esattamente la stessa che avrebbe
utilizzato se io fossi a casa sua sul suo divano. </span></span><span style="font-family: inherit; font-size: 12pt; text-align: justify;">In ogni colloquio poi non mancano quei 5-10 minuti di “ insegnamento” che in maniera molto velata riprende gli errori del passato sui quali ci
sarà molto da lavorare . A volte è sufficiente anche una sua sola battutina
…per percepire che ci siamo capiti (faccio solo un piccolo esempio... la gestione
dei soldi che negli ultimi mesi mi era un po’ sfuggita di mano a causa proprio delle
sostanze). </span><span style="font-family: inherit; font-size: 12pt; text-align: justify;">Anche dopo il carcere lei ci sarà sempre e mi sosterrà in
ogni momento in cui chiederò aiuto ma
sicuramente farà di tutto affinchè cammini
da solo con le mie gambe e con la mia responsabilità in quel mondo che ogni mercoledì continua a raccontarmi che esiste ancora e che mi aspetta più forte di prima . </span></p><div class="Ar Au Ao" id=":sx"><div aria-controls=":v7" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":v7" class="Am Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":st" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 363px;" tabindex="1">
<p class="MsoNormal" style="font-size: 10pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit; font-size: 11pt;">Raja</span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-size: 10pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;"> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-size: 10pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;"> </span></span></p></div></div>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-43017899024495364692023-05-26T19:31:00.000+02:002023-05-26T19:31:44.991+02:00Un colloquio emozionante.<p><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;">Non posso negare che nel periodo di attesa precedente alla
mia prima video chiamata Skype, ero ansioso e preoccupato, pur ritenendomi comunque
molto fortunato e grato, per il fatto di avere ancora al mio fianco la mia
amata famiglia: mia madre Geniyé, mia foglia Carlotta, la mia nipotina Mia ed
il mio fratellone Brook. Ero in ansia perché effettuo solo due telefonate
settimanali verso l’Etiopia e non sono sufficienti né per potermi aggiornare su come stiano tutti i miei cari,
né per cercare di spiegare come sta andando il mio percorso di cura alla Nave.
Quindi, potete immaginare tutti com’ero entusiasta ed euforico quando sono
stato autorizzato alla mia prima chiamata Skype, martedì 16 maggio scorso. Così
sono sceso ai colloqui proprio come se stessi effettivamente andando ad incontrare mia madre di persona
(una sensazione emotiva troppo bella!) Geniyé (Genet) che io chiamo “Jegniyé”
in Amarico , In italiano Eroina, e lo è stata realmente per tutta la sua vita, che ha vissuto con amore
incondizionato per tutta la nostra famiglia. Quando l’agente dei colloqui mi
detto di accomodarmi al tavolo, l’ho vista in attesa e mi è spuntato subito un sorriso
di vera felicità e serenità. Wow! Avrei voluto abbracciare il laptop, ed effettivamente
mi sono avvicinato molto alla webcam cercando di guardarla negli occhi,
dicendole semplicemente “ madre mia ti adoro, grazie sei grande!” Mia madre,
sorridendo a sua volta, dopo pochi minuti di conversazione, mi ha improvvisamente chiesto,”ma stai
mangiando?!”, “ certo Madre mia non preoccuparti!”, “Ma stai bene?” “certo
Geniyé!”, “giura su Emmayé!”, “lo giuro, è solo che ultimamente ho corso
parecchio all’aria”. Non vedevo mia madre e tutta la mia famiglia da nove mesi
e pesavo circa novanta Kg, quindi è comprensibile la sua sorpresa, ora che ne
peso settanta. Mi ha fatto promettere che non avrei più corso così tanto, e sto
mantenendo la promessa da una settimana esatta, correrò solo nel weekend e
cercherò di mettere su più massa. Poi, in quell’ora che è volata rapidamente mi
ha aggiornato su come stavano tutti i membri della mia famiglia. Carlotta e Mia
non c’erano, ma c’era il mio fratellone che stava lavorando. A un certo punto
Geniyé, che ha letto tutti gli articoli dell’ Oblò della Nave sul web, mi ha
chiesto che cosa pensavo di fare questa volta, le ho risposto sinceramente,
dicendole che questa volta sto lavorando sulla mia malattia. “Sono malato e non
me ne vergogno più, non la voglio più nascondere questa mia “bestia”, come ho
fatto nove mesi fa , mentendo a me stesso in primis, a te ed a tutta la
famiglia, non cerco più alibi!” Tutto questo glielo avevo già scritto in una
lettera, a due mesi dal mio arrivo alla Nave, ma il punto è che queste parole
non le avevo mai pronunciate nelle mie precedenti carcerazioni, malattia,
bisogno di cura, lavoro su me stesso, comunità terapeutica. Mia madre mi ha
benedetto con gli occhi lucidi, dicendomi che questa era un’opportunità per
riappropriarmi della mia vita. In fondo lei, me lo aveva già consigliato anni
fa… Nel volto di mia madre ho rivisto fiducia e speranza, nel fatto che sono
finalmente consapevole del bisogno di aiuto per affrontare questo percorso di
cura della mia malattia. Sono profondamente convinto di questa mia condizione e
desidero realmente dimostrare che in queste mie convinzioni, io ci credo ed
andrò avanti fino al punto in cui le mie parole saranno seguite dai fatti,
giorno dopo giorno. Ringrazio sempre Dio per tutto l’amore che ho sempre avuto,
e non vedo l’ora di ricambiarlo a tutti i miei cari. </span></p><p><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;">Derek Worku</span></p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-57833051819765760092023-05-23T17:19:00.000+02:002023-05-23T17:19:13.755+02:00La Musica<p></p><div class="Ar Au Ao" id=":sf"><div aria-controls=":v4" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":v4" class="Am Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":sb" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 348px;" tabindex="1"><p align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: arial;">Ha sempre fatto parte di noi, il nostro primo pianto, ma
ancora prima, quel battito ovattato che ci regalava la vita. La musica ci
possiede e ci guida ad ogni passo, ogni battito di ciglia; ci fa amare, odiare,
sognare, progettare, ci rende invincibili e fragili, ci scalda, ci riempie. Va
su tutto è plasmabile per ogni occasione. Il silenzio? È musica! Il nostro
respiro è musica, i nostri pensieri li immaginiamo contornati da note. Il suo
corpo è musica, le sue movenze ci
cantano ardore. Può farci salire in alto, fino al sole ma subito dopo può farci
sprofondare tra gli abissi delle nostre solitudini. In lei cerco la malinconia,
quella lunare, che quando va troppo giù, con un guizzo mi fa volare fino in
alto, sopra tutto e tutti. La vedi, la immagini, ti regala emozioni, si concede
generosamente pronta a correre in tuo aiuto, ti da esattamente quello che
cerchi e quello che non trovi e, a volte, grazie a lei sei in grado di
scegliere la direzione. La musica è vita e la vita è fatta di musica. Con lei
non servono parole, dice tutto, racconta delle grandi gesta del passato, ci
tiene saldi nel presente e ci fa volare verso il futuro. L’universo suona musica per noi ed è nato musicando. La musica non si stanca mai di ascoltarci e
guidarci nella profondità del nostro essere, fino a carezzarne il cuore.</span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: arial;">Roger</span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;">
</p></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><span style="font-family: arial;"><br /></span><br /><p></p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-9684075991792005192023-04-08T19:56:00.001+02:002023-04-08T19:56:30.378+02:00"Caro amico mi scrivo". Il nuovo numero dell'Oblò<p>E' uscito il nuovo numero dell'Oblò. Questo mese abbiamo preso carta e penna e abbiamo scritto una lettera a noi stessi. Ci serve per riflettere, e per capire cosa sta accadendo dentro ognuno di noi-</p><p>Il nuovo numero del giornale sarà disponibile nei prossimi giorni nelle libreri Feltrinelli di Milano. Già da ora è possibile consultarlo in versione digitale <a href="https://drive.google.com/file/d/1qCjjZvCmU0MZeZ7mjvWypLi9Pp3x1oiS/view?usp=share_link">cliccando qui</a></p><p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-rQOZDnm1Pr-aHgwhrcWzN3VOwr2spSkvKET9tOWneJsTC--5kOoemOsUXXO37bYCHNINfCCZbHfr8C0LWuyFFB8bIpf--mGtHf2iRIaS4W-7TSkI-xRjySMI3EHm0KYtZBkJ808X3cjm-en39GJj2rQq5CJj72JiBbEvllQ9gMkBL6eVxBCSAwG3/s816/copertina%20oblo%2023%2003.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="816" data-original-width="584" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-rQOZDnm1Pr-aHgwhrcWzN3VOwr2spSkvKET9tOWneJsTC--5kOoemOsUXXO37bYCHNINfCCZbHfr8C0LWuyFFB8bIpf--mGtHf2iRIaS4W-7TSkI-xRjySMI3EHm0KYtZBkJ808X3cjm-en39GJj2rQq5CJj72JiBbEvllQ9gMkBL6eVxBCSAwG3/s320/copertina%20oblo%2023%2003.jpg" width="229" /></a></div><br /> <br /><p></p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-90167376953743972072023-03-20T17:56:00.000+01:002023-03-20T17:56:01.846+01:00Morire per un sogno<p> Nel 2014, a 17 anni, arrivai in Italia. Il viaggio durò 6 mesi, attraversando il deserto con 24 diversi mezzi e raggiungendo infine la Libia. Dopo molti giorni passati in detenzione nelle carceri libiche, con poco cibo e poca acqua, riuscii finalmente a partire per l'Italia a bordo di un peschereccio libico, in compagnia di altri 700 migranti. Dopo tre giorni di navigazione, il peschereccio andò in avaria e si ribaltò. Grazie a dio, io sapevo nuotare, al contrario della maggioranza degli altri sventurati, e riuscii a salire sulla chiglia della barca che si era ribaltata. Quando arrivò la Guardia Costiera italiana, 400 dei miei compagni erano già annegati sotto i miei occhi. I 300 superstiti ed io giungemmo a Porto Empedocle, da dove fui poi trasferito ad Imperia, in Liguria. Raccontandovi tutto questo mio vissuto, credo che quelli che possono davvero capire cosa significhi, siano solo quelli che ci sono passati. Per quanto mi riguarda, mi ritengo fortunato ad essere qui a raccontarvi tutto. Visto ciò che è successo negli ultimi giorni sulle spiagge calabresi e non solo, dentro di me si è riaperta questa vecchia ferita. Ancora vittime innocenti, ancora odio, indifferenza e disumanità. Ancora autorità che se ne lavano le mani, carnefici spietati, responsabili di morti evitabilissime, se la Guardia Costiera fosse stata tempestiva. A causa delle scelte del ministro degli Interni e di tutti i ministri di questo nuovo governo sono morte molte persone. Persone che erano partite per fuggire dalle guerre, dalla fame, dalle persecuzioni perpetrate nei loro Paesi, e che quando credono di essere riusciti a mettersi in salvo, si vedono abbandonati a sè stessi in balia del mare aperto, gelido, che li fa affogare, morire. I loro corpi innocenti arrivano lentamente sulle spiagge, come rifiuti. Ho pianto, ho provato odio e rabbia, soprattutto quando la premier ha convocato il Consiglio dei Ministri proprio a Cutro. Perché? Per cosa? Semplice, per una dannata propaganda.</p><p>Es Safssafi Youssef</p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-12037402974510909692023-02-07T11:28:00.002+01:002023-02-07T11:28:15.424+01:00Premiati gli "Amici della Nave"<span style="font-family: inherit;">In occasione della consegna del Premio Panettone d'oro a don Virginio Colmegna, figura chiave dell'accoglienza a Milano e fondatore della Casa della Carità, sono state premiate anche alcune realtà dell'associazionismo milanese, fra cui la nostra "Amici della Nave", che ha ricevuto una menzione speciale per l'impegno a sostegno del reparto terapeutico "La Nave" di San Vittore, che comprende anche un giornale, L'Oblò, e un coro che si è esibito anche alla Scala. <span style="background-color: white; caret-color: rgb(51, 51, 51); color: #333333; text-size-adjust: auto;">Il premio, nato a metà degli Anni Novanta per iniziativa del </span><span style="box-sizing: inherit; caret-color: rgb(51, 51, 51); color: #333333; text-size-adjust: auto;">Coordinamento Comitati Milanesi</span><span style="background-color: white; caret-color: rgb(51, 51, 51); color: #333333; text-size-adjust: auto;"><span class="Apple-converted-space"> </span>a favore di persone e associazioni distintesi per le loro virtù civiche, è arrivato quest’anno </span><span style="box-sizing: inherit; caret-color: rgb(51, 51, 51); color: #333333; text-size-adjust: auto;">alla XXIII edizione</span><span style="background-color: white; caret-color: rgb(51, 51, 51); color: #333333; text-size-adjust: auto;">.</span><span style="background-color: white; caret-color: rgb(51, 51, 51); color: #333333; text-size-adjust: auto;"> Un riconoscimento <i>ad honorem</i> è andato alla memoria di</span><span style="box-sizing: inherit; caret-color: rgb(51, 51, 51); color: #333333; text-size-adjust: auto;"><span class="Apple-converted-space"> </span>Paolo Scarpis</span><span style="background-color: white; caret-color: rgb(51, 51, 51); color: #333333; text-size-adjust: auto;">, l’ex questore del capoluogo lombardo e prefetto di Parma, scomparso lo scorso autunno.</span></span>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-79509464845892367262023-02-07T11:12:00.001+01:002023-02-07T11:12:52.231+01:00La mia prima volta<p class="MsoNormal" style="background-color: white; caret-color: rgb(0, 0, 0); font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt; text-size-adjust: auto;">Ce ne sarebbero tante di prime volte da raccontare ma indubbiamente ce n’è una che ti rimarrà per sempre nel cuore. Quel momento che inizia con una moltitudine di dubbi, speranze, sogni, aspettative e che in quasi un attimo, ti spazza via ogni ansia.</p><p class="MsoNormal" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt; text-size-adjust: auto;">Sono sempre stato affascinato dall’amore che mio padre nutriva e dimostrava per noi dieci figli, la sua preoccupazione maggiore era quella di non farci mai mancare nulla, tanto meno dal punto di vista affettivo. Mi sono sempre chiesto se in un futuro, anch’io sarei mai stato capace di amare un figlio con tanto calore avvolgente.</p><p class="MsoNormal" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt; text-size-adjust: auto;">Quando venni a scoprire di aspettare un figlio, da subito venni colto da un misto di emozioni: paura, timore di non farcela e tanta insicurezza. Dei mesi che antecedevano il dolce evento mi ricordo il desiderio di poter essere almeno bravo ed affettuoso, con il mio futuro piccolo, tanto quanto lo era stato lui con noi. Il 4 maggio 2001 avvenne il grande miracolo, la vidi nascere e subito sentendo i suoi pianti liberatori sono passati tutti i dubbi e le paure, sarei stato un ottimo padre, pronto ad accompagnare e ad amare quella minuscola creatura che si affacciava al mondo. Tra le mani mi trasmesse quel bisogno di sicurezza che ero pronto a soddisfare. Penso, senza alcun dubbio, che mi sentii davvero felice, era la prima volta che diventavo papà di una meravigliosa creatura, era la prima volta che avrei avuto qualcosa di mio, veramente mio ed anche la prima volta che ne avevo fatta una giusta. Appena saputo che era una femminuccia, Giada, subito durante il parto, chiesi ai medici se era possibile cucirle la patatina … sempre terrone sono.<span class="gmail-Apple-converted-space"> </span></p><p class="MsoNormal" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt; text-size-adjust: auto;">La vita ha dimostrato che ho mantenuto il mio impegno e, ad oggi, nonostante il tempo buttato in carcere, sono sempre riuscito a non farle mancare nulla e per quanto riguarda la parte affettiva, bhé ho preso tutto da mio padre. Ora lei ha ventuno anni e la maggiore mia soddisfazione è il fatto che si stia laureando in psicologia. Oggi guardandola così, una donna che si sa muovere nel mondo, mi viene in mente quel giorno che la tenni in mano minuscola come un cuoricino.</p><p class="MsoNormal" style="caret-color: rgb(0, 0, 0); font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 10pt; text-size-adjust: auto;">Come ho detto all’inizio ce ne sono tante di prime volte ma questa rimarrà nel mio cuore come “quella” prima unica volta.</p><p><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;">Otello Lomoio</span> </p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-74611326651848994102022-11-27T18:09:00.000+01:002022-11-27T18:09:39.492+01:00Un grazie a tutti<p><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11pt;">Oggi per la prima volta mi trovo ad ammettere che le persone che lavorano in carcere, nello specifico gli operatori del ASST SANTI PAOLO CARLO mi
sono stati molto vicini. Inutile raccontare quello che è successo lo
sapete tutti, io di esperienza carceraria ne ho già avuto in passato e mai
nessuno mi è stato così tanto vicino, ma l’esperienza appena vissuta qui mi
ha profondamente toccato. Ho avuto la fortuna di essere stato capito e seguito
subito dalla psicologa, dalle nostre dottoresse di reparto e dalla mia mini
equipe del Serd, che sono stati tutti gentili con me. Tutti mi hanno fatto
sentire coccolato! Una sensazione strana che mi ha lasciato incredulo, mi sembrava impossibile pensare che in un posto di violenza e cattiveria come il carcere
qualcuno potesse essere gentile con me, farmi sentire appunto amato quasi
come faceva la mia mamma. </span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11pt;">Questo più che un articolo è una lettera per ringraziare
tanto tutti voi operatori e anche alcuni compagni della Nave, per avere avuto
un momento da dedicarmi, non perché dovuto, ma di cuore.</span></p><div class="Ar Au Ao" id=":sq"><div aria-controls=":vh" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":vh" class="Am Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":sm" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 376px;" tabindex="1">
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">Grazie per essere stati gentili con me.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"> </p><p class="gmail-MsoNoSpacing" style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">Youssef Ef Sassafi</p></div></div>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-17203244129100191342022-11-25T11:14:00.000+01:002022-11-25T11:14:43.094+01:00Una giornata speciale<p><span style="font-family: inherit;"><br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">Come descrivere una giornata indimenticabile? Una giornata che
ha unito i due mondi a cui appartengo? Semplicemente come una giornata scandita
da emozioni, di gioia. Parlo del giorno in cui ho trascorso due ore immerso
nell’amore dei miei cari, con la vicinanza delle persone che mi stanno guidando
in questo percorso. Porterò per sempre nel cuore l’emozione provata quando quel
corpicino mi abbracciava e non voleva più staccarsi da me. Tenere la mia bimba
in braccio ha suscitato in me tenerezza e il desiderio di non permettere più a niente e nessuno di allontanarmi
da lei. Insieme a questo sentimento, mi rimangono nel cuore gli sguardi delle
persone che mi guidano in questa mia presa di coscienza e che hanno permesso
che potessi rispondere con un “sì” alle richiesta dai miei figli: “Papà, mai
più lontano, promesso?”. Spero di poter vivere nuovamente queste emozioni, di
avere ancora occasione di fare un tuffo nella realtà, una realtà che sa
attendere ed è capace di regalarmi tutto questo!</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">Kenan Koysurenbars</span><span style="font-family: inherit;"> </span></p></div><br /><p></p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-26012850612059380152022-11-06T15:45:00.000+01:002022-11-06T15:45:06.058+01:00BLOG NEWS 11/10 - 14/10<p><span style="font-size: x-small;"> <span style="font-family: "Lucida Handwriting"; text-align: center;"><b>Martedì
11</b></span></span></p><div class="Ar Au Ao" id=":sq"><div aria-controls=":vg" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":vg" class="Am Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":sm" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 303px;" tabindex="1">
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;">Ma che bell’atmosfera! Ora si, ci siamo, siamo
tornati ad essere un gruppo! Oggi siamo rimasti soli tutta la mattinata,
intendo senza le Dottoresse e, anche se dovrebbe essere scontato, siamo stati
davvero bravi. Alle 10 c’è stata l’apertura e confesso che non mi sarei mai
aspettato la partecipazione totale, dal momento, appunto, che sono mancate
loro, mi immaginavo un’apertura con poche persone, i “soliti sospetti”, tanto
non ci sarebbe stato nessuno a controllarci ed invece è stato letto anche il
diario. Forse il mio timore nasceva dallo stato d’animo con il quale
credevo molti di noi affrontassero “la Nave”, magari perché è un meccanismo che
ha guidato anche me in un periodo i</span></span><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; font-size: small;">niziale:</span><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; font-size: small;"> </span><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; font-size: small;"> vedere le Dottoresse come dei
controllori e viverle alla pari di chi ci tiene, per ovvi motivi, qui. Invece bisogna
pensare a loro come a delle sorelle, io le vivo così, ed in questo modo non si
sente il bisogno di fregarle. Comunque ho aspettato con ansia il loro
ritorno, attaccato al cancello … non importa se mi capita o meno di parlarci
durante la giornata ma mi occorre sapere che sono nel loro ufficio, mi
tranquillizza.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;">Sono ricominciati oggi alcuni gruppi come
l’”orientamento al lavoro” dove ci viene insegnato come produrre un curriculum
(non tutti abbiamo mai provato il brivido di farlo) e di come affrontare i
colloqui di lavoro. Poi il gruppo fumetto dove , inutile dire, Glenda ci ha già
catturati con la presentazione di un nuovo modulo di lavoro: sa sempre essere
coinvolgente ed entusiasmante.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;"> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;"> </span></span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Lucida Handwriting"; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;"><b>Mercoledì
12</b></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;"> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;">E che ve lo dico a fare?! Oggi “Oblò!”, e come sempre
si vive un viaggio, dai buoni propositi di Jordan che ha deciso di “alzare le chiappe” e dimostrare di cosa è capace la sua volontà, al viaggio in treno con
Kenan che ci ha emozionato con il suo primo viaggio contornato da
sperimentazioni e curiosità, abbeverandoci poi alla fontana di Beni Mellal con
Hassan e viaggiando con Giulio a Fier in Albania. Giorgio ci ha fatto ridere
con la sua “ingegneria carceraria” e Luca e Antonello ci hanno messi comodi a
desiderare con loro la vita che vorrebbero o che avrebbero voluto. </span></span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;"> </span></span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;"> </span></span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Lucida Handwriting"; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;"><b>Giovedì
13</b></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;">E come altro gruppo nuovo … scrittura creativa,
cioè non nuovo ma ricomincia il viaggio con le parole corrette scrupolosamente
dalla nostra cara professoressa Ferrari ,,, ma … viaggio?! Il gruppo di fumetto
è un viaggio, tra le frasi si viaggia, noi siamo in costante viaggio verso una
percezione della realtà bilanciata … ma vuoi vedere che il nome del reparto
“Nave” ha a che fare con tutto questo muoversi in un’unica direzione?
Perspicace io! Sfugge niente! Comunque il nuovo gruppo di scrittura creativa
mi piace, è bello ascoltare vari scritti da mani multietniche che raccontano la
propria difficoltà nell’esprimersi, difficoltà che non ha nulla a che fare con
la diversità; una capacità differente che contraddistingue ognuno di noi.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;"> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;"> </span></span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Lucida Handwriting"; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;"><b>Venerdì
14</b></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: x-small;">E come ogni venerdì tutti pronti per
l’accoglienza degli ultimi arrivati. Mi diverte sempre quando qualche giorno
prima si preoccupino di come andrà:”ma mi faranno delle domande? Cosa dovrò
rispondere? …” chi più chi meno si è tutti preoccupati di come andrà poi, una
volta rotto il ghiaccio si va a ruota libera e ci si impegna nel raccontare di
sé e a rispondere alle domande, mai invasive, che vengono fatte.</span></span></p></div></div>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-35462033934481157782022-10-18T18:39:00.000+02:002022-10-18T18:39:51.247+02:00BLOG NEWS 9/10 - 10/10<p> <span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif;"> </span></p><div class="Ar Au Ao" id=":se"><div aria-controls=":v4" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":v4" class="Am Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":sa" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 303px;" tabindex="1"><p align="center" class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Lucida Handwriting"; line-height: 115%;"><b>Domenica
9</b></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;">Ciao a tutti è un po’ che non ci si sente ma
abbiamo voluto prenderci un momento di riflessione. Eccoci, siamo pronti a
condividere con voi il nostro tempo. </span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;">Dopo il triste accaduto è stata dura ma siamo
riusciti a tamponare quel dolore che solo una perdita può causare.</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;">Qualcuno è uscito e qualcuno è arrivato. Abbiamo ripreso a navigare con quel ritmo che
ci contraddistingue. I nuovi arrivati trovano un ambiente più sereno e
rilassato. Per quanto mi riguarda c’è stata una svolta. Quando si dice che
ognuno ha i suoi tempi … ecco, i miei non sono proprio immediati ma corposi.
Abbiamo avuto l’incontro con gli alcolisti anonimi, non è la prima volta che
assisto ad una loro visita ma questa volta l’intervento di uno di loro mi ha
dato una risposta: se si è malati di diabete si può stare bene ma occorre
continuare la cura per sempre; la dipendenza è anch’essa una malattia e in
quanto tale va curata … per sempre. Quindi se ne può uscire ma senza mollare
quelle cure che possono essere: mantenere i rapporti con le persone “sane”,
instaurarne di nuovi e costruttivi, non abbandonare mai il ricordo di ciò che ci
ha fatto stare male … stare sempre sul pezzo. Mi è anche capitato ultimamente
di “progettare”; sono un sognatore per eccellenza, ho sempre fantasticato,
disegnato sogni ma ultimamente non avevo più quella spinta emotiva che mi
permetteva di progettare , magari un futuro. Ero un po’ rassegnato, mi facevo
trascinare dagli eventi senza prendere parte attivamente nella realizzazione di
quel che poteva essere un desiderio. Ora tutto sta prendendo una forma più
decisa, ho dei sogni e la voglia di realizzarli e sento addirittura che posso
farcela. Il tutto è fantastico.</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;"> </span></p><p align="center" class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Lucida Handwriting"; line-height: 115%;"><b>lunedì
10</b></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;">
</p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: "Baskerville Old Face", serif; line-height: 115%;">Eccoci! Sono saliti altri tre nuovi compagni. Mi
sono soffermato a parlare a lungo con Luca, un ragazzo appena arrivato,
giovanissimo, 26 anni. Mi fa sempre uno strano effetto quando vedo dei ragazzi
così giovani finire in carcere, ma questa volta è diverso, questa volta nei
suoi occhi non si percepisce un desiderio sfrenato per una vita fuori dalle regole
ma una stanchezza, giovane, per una scelta sbagliata. Nel sentirlo parlare
salta in evidenza la voglia di non venire più qui, in carcere, che poi è
l’effetto che questi posti dovrebbero scaturire in chi ci entra la prima volta
ma che, ahimè, spesso si tramuta in desiderio di emulare chi li frequenta
assiduamente … come me. Oggi voglio essere da esempio per i giovani, un esempio
da evitare, non seguire, racconto spesso la fine che ho fatto ma un domani
vorrò essere da esempio per tutti quelli che si sono rassegnati a causa di una
delusione per una sconfitta personale, chi non crede sia possibile uscire da
tutto, scendere dalla giostra! Ecco, uscire da tutto. Ora si! Sono pronto a
crederci. </span></p></div></div>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-9835527222593065962022-10-18T18:32:00.000+02:002022-10-18T18:32:06.884+02:00Ciao, Riccardo<p><span style="font-family: inherit;"> E poi la solitudine ti possiede e quando la mente
si colma di colpe e rimorsi, non sei più in grado di affrontare la realtà, una
realtà che non accetti. Credi di non meritare quell’abbandono, il vuoto ti
inghiotte e tu ti ritrovi solo in mezzo agli altri, la voglia di combattere ti
abbandona, non hai più nessuno neppure da deludere, sei tu contro
quel mostro che ti afferra e ti porta con sè, giù, nel baratro del distacco e dell’angoscia.
Ricorda che non eri solo, qui, che c'è chi ha combattuto per te, con te, che nel nostro
mondo non regna l’indifferenza e la tua richiesta d’aiuto troverà risposta, una
risposta che arriva lenta, troppo tardi, affinché tu ti renda conto di quanto
tu sia stato importante per questo
mondo.</span></p><p><span style="font-family: inherit;">Ciao Riccardo.</span></p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-13990937277002828522022-10-18T18:23:00.000+02:002022-10-18T18:23:01.086+02:00Il Futuro che Vorrei<p><br /></p><div class="Ar Au Ao" id=":se"><div aria-controls=":v4" aria-label="Corpo del messaggio" aria-multiline="true" aria-owns=":v4" class="Am Al editable LW-avf tS-tW tS-tY" g_editable="true" hidefocus="true" id=":sa" role="textbox" spellcheck="false" style="direction: ltr; min-height: 303px;" tabindex="1">
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Il futuro che vorrei era tutto ciò
che mi ero costruito fino a quel maledetto giorno, 20 agosto2022, perché, a parer mio, per parlare di futuro, bisogna prima parlare del passato.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Era un caldo giorno d’ estate come tutti
gli altri, e venni svegliato dalla solita sveglia riprodotta dal mio cellulare,
forza Luca è ora di andare a lavorare! Eh no, so già a cosa state pensando;
contrariamente da chi è assillato dalla monotonia lavorativa, io, per l’
ennesimo giorno dopo anni, ero felicissimo di svegliarmi per andare a fare ciò
che amavo: il pizzaiolo. Anni ed anni di sacrifici, turni estenuanti,
sottopagati e in “nero”, per arrivare a fare parte della brigata di una delle
migliori pizzerie certificate di Italia e del mondo.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">La sveglia, come al solito, suonò
per poco, non sono un gran dormiglione, colazione al volo e via a lavorare.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Fino a qui tutto nella norma, i
primi clienti che iniziano ad entrare, le ordinazioni che iniziano ad
accumularsi, e il mio cellulare che di colpo inizia a squillare; pensai tra me
e me: ma chi è che mi rompe i coglioni mentre lavoro? Risposta datami
immediatamente dallo schermo del cellulare: “stazione carabinieri di Bollate”,
non che avessi il numero di telefono salvato, infatti non so ancora come sia
stato possibile, o forse si, ma non ho voglia di dilungarmi in inutili
spiegazioni.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Fissando lo schermo del cellulare,
ripensai tra me e me: ma questi, da me, che minchia vogliono?</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Risposi …. Si palesò davanti a me
la voce del vicebrigadiere della stazione, dicendomi che c’ era una notifica
urgente da dover firmare, risposi che nel pomeriggio sarei passato. Chiusi la
telefonata, e venni assalito dalla curiosità … una notifica, per me ? Boh,
strano.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Conclusi il turno lavorativo
mattutino, e mi diressi verso la stazione dei carabinieri per ritirare questa
“benedetta” notifica … che, alla fine, si rivelò essere un’ ordine di custodia
cautelare … Iagulli, la portiamo a San Vittore !!</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Giuro che non me lo sarei mai
aspettato, rimasi scioccato, mi guardai dietro alle spalle, aspettandomi l’
arrivo di una videocamera facendomi capire che era tutto uno scherzo, come
nelle migliori candid camera … invece no, era tutto reale, tutto dannatamente
reale.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">E adesso ? Il lavoro, la casa, mio
fratello, mia madre … che sarà di tutto ciò che mi sono costruito fino ad ora ?
Io, che avevo sempre superato gli ostacoli che la vita mi aveva messo davanti,
sempre … ma questa volta, aimè, l’ ostacolo sembra insormontabile.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Sono nato in una famiglia modesta,
una madre meravigliosa che si ritrovò di colpo a crescere due figli da sola,
uno di nove anni e uno di pochi mesi, Io. Con mio fratello non ho mai avuto un
gran rapporto, ma ora lo capisco, come pretendere che un bambino di neanche
dieci anni, rimasto senza un padre, di colpo, debba fare da padre a me e non
più da fratello. Mia madre invece, ha sempre fatto di tutto per farmi stare
bene, e ce l’ ha fatta ... ho avuto un’ infanzia meravigliosa, sapendo, sin già
da piccolo, cosa potevo e cosa non potevo avere. Ciò che volevo, a me, rispetto
alle famiglie benestanti, costava il doppio, se non il triplo … ma ogni volta
che mi fissavo in mente un’ obbiettivo, lo raggiungevo alla grande, e che
goduria dopo così tanta fatica. Tutto sembrava procedere per il verso giusto,
fino a quando, nella mia prima adolescenza, conobbi una sostanza che vedevo
consumare sempre dai più grandi: L’ alcool.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Iniziai a bere piccole dosi di
alcool, un po’ per curiosità e un po’ perché faceva “figo”… manco mi piaceva
ciò che bevevo, ma, con la sigaretta in bocca che manco sapevo aspirare, mi
atteggiavo da vero duro al passaggio delle ragazzine più belle del paese,
sperando di fare colpo su di loro, e magari, di strappargli un mezzo bacio ed
una bella palpatina. </p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Col passare degli anni, senza manco
accorgermene, il consumo di alcool divenne un’ abitudine, tra alti e bassi, non
superavo mai il limite, ma bevevo ogni giorno. Molti dicono che è dovuto dai
traumi passati, io non credo, magari nel subconscio, ma a me “bere” mi faceva
stare bene.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Ora mi ritrovo qui alla “Nave”,
terzo piano del terzo raggio della casa circondariale di San Vittore.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Sono contento di aver intrapreso
questo percorso in tempo, prima che questa tempesta di nome alcool, spazzasse
via tutto ciò che sono … ma si sa, una tempesta non si può fermare, ci si può
solamente fare da parte ed aspettare che passi, ma quella tempesta è dentro di
me, e ne utilizzerò tutta la forza per farne scaturire qualcosa di
spettacolare, ce la farò, anche questa volta, come ho sempre fatto.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Ho giurato che non toccherò mai più
una goccia d’ alcool, e conoscendo la mia forza di volontà, sarà veramente
così. Quindi alla domanda, Luca, che futuro vorresti ?</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 10pt;">Vorrei tutto ciò che mi ero
costruito prima, ma senza alcool.</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 200%; margin: 0cm 0cm 10pt;">
Luca
Iagulli</p>
<p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 10pt;"> </p></div></div>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-11884982648685036552022-09-19T11:46:00.000+02:002022-09-19T11:46:00.714+02:00BLOG NEWS 25/7 - 5/9<p style="text-align: center;"><b> </b></p><p style="text-align: center;"><b><br /></b></p><p style="text-align: center;"><b> Lunedì 25</b></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Con l’arrivo e la permanenza delle alte temperature l’atmosfera si</p><p style="text-align: left;">trascina lenta, da un certo punto di vista è meglio così ma io mi</p><p style="text-align: left;">sento un po’ rallentato , non fisicamente ma mentalmente, forse le</p><p style="text-align: left;">forti emozioni degli ultimi giorni, forse un pochino la noia, dovrei</p><p style="text-align: left;">rimettermi a fare sport, secondo me sarebbe la scintilla necessaria</p><p style="text-align: left;">per svoltare. Si, ho deciso, ricomincio con l’attività fisica che unita</p><p style="text-align: left;">a quella mentale mi fa stare meglio, non che stia male ma …</p><p style="text-align: left;">manca quel non so che!</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: center;"><b>Mercoledì 27</b></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Nonostante l’estate le attività proseguono, quasi, a pieno ritmo.</p><p style="text-align: left;">Per quanto l’avvio della mia attività fisica … da domani! un po’</p><p style="text-align: left;">come la dieta … inizia sempre “domani”, quindi per oggi mi</p><p style="text-align: left;">dedico all’Oblò. Vi svelo un segreto: i miei articoli non li batto al</p><p style="text-align: left;">computer e di conseguenza non verranno stampati sull’Oblò,</p><p style="text-align: left;">tranne l’ultimo che è capitato per sbaglio nelle mani di Jahlal che</p><p style="text-align: left;">lo ha battuto. La volta scorsa, intendo l’altra mia carcerazione qui</p><p style="text-align: left;">alla nave, essendo già allora referente dell’Oblò, avevo gusto a</p><p style="text-align: left;">trascrivere anche i miei pezzi, ma ora non so, mi piace scriverli, mi</p><p style="text-align: left;">diverto a leggerli ma non vorrei venissero letti, forse perché sono</p><p style="text-align: left;">un po’ “strani” e andrebbero letti da me, interpretati, o da chi mi</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">conosce di persona, altrimenti perderebbero di significato.</p><p style="text-align: left;">Comunque è uno dei tanti miei “trip”.</p><p style="text-align: left;">Ho accennato all’Oblò?! Bravi! Oggi è mercoledì! Ovviamente</p><p style="text-align: left;">abbiamo avuto, ospiti ormai di routine, i nostri amici giornalisti</p><p style="text-align: left;">Fabrizio, Pietro e Renato che commentano insieme a noi gli</p><p style="text-align: left;">articoli letti. Mi ha divertito molto quello di Federico sulle</p><p style="text-align: left;">“tecniche di corteggiamento” e, essendo un po’ “osé” Renato ci ha</p><p style="text-align: left;">suggerito di scrivere su questo tema per la prossima volta,</p><p style="text-align: left;">seguendo la stessa linea di Fede … un po’ “spinti”. Reputo che</p><p style="text-align: left;">siamo dei “signori” e che saremo capaci di produrre degli scritti</p><p style="text-align: left;">provocanti ma con eleganza e senza cadere nella volgarità … per</p><p style="text-align: left;">quanto mi riguarda lo sto già scrivendo mentalmente.</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: center;"><b>Venerdì 29</b></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Venerdì, come da consuetudine ci sarebbe l’accoglienza ma non</p><p style="text-align: left;">abbiamo nessun “nuovo” da accogliere così abbiamo rivisto il</p><p style="text-align: left;">Docu-film “EXIT” che tratta della “nave”. L’avrò visto</p><p style="text-align: left;">tre/quattro volte ma ogni volta mi fa riflettere. Quando vedo i</p><p style="text-align: left;">miei ex compagni, le persone intervistate che intervengono, mi</p><p style="text-align: left;">rendo conto di far parte di un qualcosa di grande, di un mondo</p><p style="text-align: left;">fatto di attenzioni, pensieri e azioni pure. Tante persone navigano</p><p style="text-align: left;">attorno al nostro mondo e tutte hanno un solo obiettivo, mi sento</p><p style="text-align: left;">far parte di tutto questo e vorrei durasse, ideologicamente, per</p><p style="text-align: left;">sempre.</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: center;"><b>Martedì 2</b></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Week end passato in serenità … piatta, il caldo tornerà? Siamo qui</p><p style="text-align: left;">pronti ad accoglierlo e a sconfiggerlo.</p><p style="text-align: left;">Oggi sono saliti dei nuovi compagni pronti ad affrontare insieme</p><p style="text-align: left;">un nuovo percorso … a proposito di nuovo percorso: avevo</p><p style="text-align: left;">accennato che avrei ricominciato con l’attività fisica, ecco, … da</p><p style="text-align: left;">domani!</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: center;"><b>Sabato 13</b></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Eccoci qui! Allora … da dove comincio? Anzi, ri-comincio, eh si</p><p style="text-align: left;">perché da martedì la nuova parola d’ordine è “ri-cominciare”,</p><p style="text-align: left;">resettare tutto e ripartire con nuove prospettive e modalità</p><p style="text-align: left;">relazionali. Andiamo con ordine: questa lunga assenza di notizie è</p><p style="text-align: left;">stata la conseguenza di una chiusura di otto giorni dovuta ad una</p><p style="text-align: left;">cattiva gestione dell’impulsività e dei rapporti interpersonali, in</p><p style="text-align: left;">poche parole ci sono stati episodi che si sono trascinati negli animi</p><p style="text-align: left;">a causa di parole non dette. Il dialogo è importante, il dialogo</p><p style="text-align: left;">avvicina e aiuta a chiarirsi, fa anche scontrare ma se alla base</p><p style="text-align: left;">persiste un principio di educazione, rispetto e gentilezza può essere</p><p style="text-align: left;">costruttivo, fa in modo che non si trascinino malumori dovuti,</p><p style="text-align: left;">appunto, alle parole non dette. Parole non dette! Macinano</p><p style="text-align: left;">malumori, ingrandiscono malesseri e si trascinano fino</p><p style="text-align: left;">all’esasperazione.</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Questa è una comunità, cervelli che ragionano in maniera</p><p style="text-align: left;">differente e questo deve essere un bene, una ricchezza, bisogna</p><p style="text-align: left;">sfruttare il fatto di avere pensieri diversi, messi insieme si potranno</p><p style="text-align: left;">realizzare grandi cose. Il tutto in assenza di giudizio. E’ importante</p><p style="text-align: left;">sentirsi liberi di esporre i propri pensieri, le proprie idee senza il</p><p style="text-align: left;">timore di venire giudicati come è altrettanto importante non</p><p style="text-align: left;">giudicare e mettere il prossimo in uno stato di totale leggerezza e</p><p style="text-align: left;">libertà di pensiero. Com’è che si dice? “il mondo è bello perché è</p><p style="text-align: left;">vario?” bene allora non dovrebbero esistere, sopratutto in</p><p style="text-align: left;">comunità ristrette come la nostra, discernimenti oltraggiosi verso</p><p style="text-align: left;">etnie differenti, catalogazioni dei reati o accanimenti morali verso</p><p style="text-align: left;">chi si espone; ma a parole siamo tutti bravi, io per primo! Esiste</p><p style="text-align: left;">però, secondo me, un sistema infallibile per aiutare ed aiutarsi a</p><p style="text-align: left;">rispettare il prossimo: ragionare prima su cosa farebbe male o</p><p style="text-align: left;">darebbe fastidio a noi, cosa non sopportiamo o non tolleriamo ci</p><p style="text-align: left;">venga fatto o detto; non si può essere amici di tutti, o andare tutti</p><p style="text-align: left;">d’accordo, sarebbe ipocrita ed irreale, ma si può scendere a</p><p style="text-align: left;">compromessi, anche con se stessi. Siamo tutti qui e questo è un</p><p style="text-align: left;">dato di fatto, siamo costretti a convivere anche se, nello specifico</p><p style="text-align: left;">di questo posto, l’abbiamo scelto, ci si deve incontrare, guardare,</p><p style="text-align: left;">perché non farlo con un sorriso? Qui vanno per la maggiore le</p><p style="text-align: left;">strette di mano, mani che incrociano vite differenti, mani di destini</p><p style="text-align: left;">lontani ma con un unico scopo, quello di allontanarci da quei</p><p style="text-align: left;">meccanismi che ci hanno portato qui o che ci riportano ogni volta.</p><p style="text-align: left;">Perché non stringere quella mano dandogli un senso? Siamo una</p><p style="text-align: left;">squadra e lottiamo per un’unica vittoria, siamo alleati contro una</p><p style="text-align: left;">sorte tetra, restiamo uniti per quel tanto che basta a vincere e poi</p><p style="text-align: left;">ognuno per la sua strada o chissà, ma qui conta l’unione e l’unione</p><p style="text-align: left;">non sarà mai tale se ognuno pensa unicamente al suo. Altra parola</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">di spicco è “gentilezza”. La gentilezza ha tante sfaccettature, tutte</p><p style="text-align: left;">positive. Quando ti poni con modi gentili difficilmente, anzi è</p><p style="text-align: left;">impossibile che il rimando non sia altrettanto cortese. In uno</p><p style="text-align: left;">scontro verbale se si assume un atteggiamento di disponibilità ed</p><p style="text-align: left;">educazione si produce automaticamente un effetto disarmante</p><p style="text-align: left;">contro chi attacca violentemente. L’uso di atteggiamenti gentili</p><p style="text-align: left;">risolverebbe molti problemi di convivenza. E poi la gentilezza non</p><p style="text-align: left;">costa niente, facile da usare e gratuita. Da non confonderla con la</p><p style="text-align: left;">sottomissione, essere gentili non significa essere più deboli o sotto</p><p style="text-align: left;">qualcuno. E’ un confronto tra pari, anzi la disponibilità, la</p><p style="text-align: left;">gentilezza e la cortesia possono aiutare ad arrivare ad un livello</p><p style="text-align: left;">superiore in un rapporto. Vedete dall’essere gentili con il prossimo</p><p style="text-align: left;">si arriva a portare rispetto è tutto legato da un unico filo</p><p style="text-align: left;">conduttore, avere riguardo e considerazione dell’altro aiuta anche</p><p style="text-align: left;">ad accogliere più intimamente se stessi. Ma poi, dico io, se bisogna</p><p style="text-align: left;">convivere non è meglio svegliarsi col sorriso ed addormentarsi</p><p style="text-align: left;">nella serenità?</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: center;"><b>Lunedì 15</b></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Buon Ferragosto a tutti! Grigliata? VIETETISSIMA! L’idea era</p><p style="text-align: left;">quelle della solita grigliata di Ferragosto ma dopo “l’incidente di</p><p style="text-align: left;">percorso” non abbiamo reputato saggio chiedere il permesso,</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">L’aria è ancora calda. Così ognuno si è prodigato, nella propria</p><p style="text-align: left;">stanza, a ricreare quell’atmosfera di festa. Fumo ovunque, fumo</p><p style="text-align: left;">che usciva dagli spioncini,fumo buono, profumo di carne in tutta</p><p style="text-align: left;">la sezione, ma niente grigliata comune. È stata ugualmente una</p><p style="text-align: left;">giornata di festa all’insegna dell’amicizia e della serenità.</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: center;"><b>Mercoledì 17</b></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Finalmente è tornato l’Oblò. La chiusura non ha permesso ne a</p><p style="text-align: left;">noi ne ai giornalisti e nemmeno alle dottoresse di svolgere le</p><p style="text-align: left;">attività.</p><p style="text-align: left;">Purtroppo il malessere morale non ha spinto tutti a scrivere,</p><p style="text-align: left;">anzi… solo due articoli. Il primo del nostro compagno Beppe che</p><p style="text-align: left;">descrivendo il suo posto del cuore ci ha fatto risalire su quei vecchi</p><p style="text-align: left;">treni a scompartimenti. È stato un bel ricordo. Il secondo il mio,</p><p style="text-align: left;">un po’ ironico sulle tecniche di corteggiamento e sentir ridere la</p><p style="text-align: left;">Dottoressa Laura a crepapelle mi ha riempito di gioia. A me piace</p><p style="text-align: left;">scrivere, scrivo tanto per i fatti miei. Penso che la scrittura serva</p><p style="text-align: left;">molto a rimanere attaccato alla realtà ma allo stesso tempo ti aiuti</p><p style="text-align: left;">ad evadere con i pensieri che lasci su un foglio bianco. Soprattutto</p><p style="text-align: left;">scrivere di se è un modo per imparare a conoscersi, ad ascoltarsi e</p><p style="text-align: left;">questo è solo un bene.</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: center;"><b>Sabato 3</b></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Confesso … ho tralasciato un po’ il Blog, non me ne vogliate ma</p><p style="text-align: left;">avevo iniziato un progetto che mi ha occupato, fuori dalle attività,</p><p style="text-align: left;">la maggior parte del tempo. Tutta l’energia l’ho usata, o sprecata,</p><p style="text-align: left;">per scrivere un romanzo. È il secondo libro che scrivo, il primo</p><p style="text-align: left;">una biografia, ma è come se quando scrivo venissi assorbito corpo</p><p style="text-align: left;">e mente dai miei protagonisti. Questa è la storia di due adulti che</p><p style="text-align: left;">devono fare i conti con il problema della dipendenza. Lui,</p><p style="text-align: left;">Alessandro, usa cocaina, lei, Giulia, combatte con lui per</p><p style="text-align: left;">sconfiggere questo incubo. C’è un motivo del perché l’ho scritto:</p><p style="text-align: left;">vorrei che venisse letto da tutte quelle persone che vivono la</p><p style="text-align: left;">dipendenza in prima persona, non essendo propriamente loro</p><p style="text-align: left;">tossicodipendenti ma chi ha un amico, un parente o il proprio</p><p style="text-align: left;">partner schiavo della dipendenza. Attraversa stati d’animo,</p><p style="text-align: left;">conflitti relazionali e sottolinea l’importanza dell’amore.</p><p style="text-align: left;">Spero di essere riuscito nell’intento e vi farò sapere con che casa</p><p style="text-align: left;">editrice uscirà, sicuramente la stessa dell’altra volta, anche se non</p><p style="text-align: left;">becco un centesimo l’importante è averlo fatto. È difficile per me</p><p style="text-align: left;">portare a termine le cose, soprattutto se si tratta di progetti a lungo</p><p style="text-align: left;">termine, quindi … sono quasi guarito. Ciiieerto!</p><p style="text-align: left;">Scusate, torniamo a noi. Che giorni spettacolari. Dopo il</p><p style="text-align: left;">temporale esce sempre il sole e qui sta splendendo che è una</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">meraviglia. L’atmosfera è rilassata, la tensione si è disciolta e si</p><p style="text-align: left;">lavora con più armonia. Siamo a settembre e la settimana</p><p style="text-align: left;">prossima ricominciano i corsi seguiti dai volontari, contatto,</p><p style="text-align: left;">scrittura creativa, fumetto … non vedo l’ora. Contatto è un</p><p style="text-align: left;">gruppo guidato da Dario, ma non proprio guidato, Dario ci disse</p><p style="text-align: left;">dal principio che non si sceglie un argomento da trattare , ma si</p><p style="text-align: left;">“naviga a vista”. È un viaggio(questo è il modo in cui l’ho vissuto</p><p style="text-align: left;">io)che ti porta a riflettere sul perché davanti ad una scelta vieni</p><p style="text-align: left;">attratto dai “miraggi” che ti illudono la mente portandoti così ad</p><p style="text-align: left;">optare per la scelta sbagliata. Stando qui, piano piano, tutto mi</p><p style="text-align: left;">torna, ogni gruppo, ogni attività è orientata verso la comprensione</p><p style="text-align: left;">e l’assimilazione di concetti che ci aiuteranno un domani a fare la</p><p style="text-align: left;">scelta giusta.</p><p style="text-align: left;">“Scrittura creativa” invece ti da modo di immergerti nel tuo “IO”,</p><p style="text-align: left;">attraverso ciò che sei stato, che sei o che vorrai essere. La</p><p style="text-align: left;">Professoressa Luisa Ferrari ti porta con professionalità e serenità a</p><p style="text-align: left;">scavare dentro di te portando in superficie quei nodi che ti hanno</p><p style="text-align: left;">aggrovigliato l’animo fino ad ora, ma per rendere meglio l’dea</p><p style="text-align: left;">riporto l’introduzione dell’Antologia che viene realizzata ad ogni</p><p style="text-align: left;">fine corso con gli scritti dei partecipanti … “Il corso di scrittura?</p><p style="text-align: left;">Per tutta la vita!!! Ci si avvicina al corso un po’ per curiosità, un</p><p style="text-align: left;">po’ perchè si ha la passione della scrittura o forse solo per tenersi</p><p style="text-align: left;">occupati, mai si penserebbe di entrare in un mondo dove nessuno</p><p style="text-align: left;">giudica ciò che pensi e metti nero su bianco, un mondo dove sei</p><p style="text-align: left;">libero di esprimerti in tutta la tua totalità, un mondo dove inizi un</p><p style="text-align: left;">viaggio introspettivo che ti serve ad analizzare il tuo passato, il tuo</p><p style="text-align: left;">presente ed il tuo futuro con un’ottica differente dal solito giudizio</p><p style="text-align: left;">che hai di te stesso. E poi ti ritrovi di fronte a “Lei”, la nostra</p><p style="text-align: left;">professoressa! Paziente, simpatica, saggia, maestra di consigli ma</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">implacabile e temuta con quella sua penna rossa tra le dita a cui</p><p style="text-align: left;">non sfugge nulla. Si impara a tenere a mente il rispetto per chi ti</p><p style="text-align: left;">sta accanto, a non giudicare e a non temere di essere giudicati. In</p><p style="text-align: left;">poche parole un corso emozionale/rieducativo che consiglio a</p><p style="text-align: left;">chiunque senza la necessità di avere alle spalle un bagaglio</p><p style="text-align: left;">culturale ma la semplice voglia di mettersi in gioco tornando</p><p style="text-align: left;">anche un po’ bambini”.</p><p style="text-align: left;">Poi c’è il gruppo fumetto, che non so se torna la prossima</p><p style="text-align: left;">settimana, con Glenda, che dopo un’infarinatura sulle tecniche,</p><p style="text-align: left;">che pensavo non fossero così semplicemente … complicate, di</p><p style="text-align: left;">come si crea un fumetto, ti da modo di esprimere la tua fantasia</p><p style="text-align: left;">senza bisogno di essere capaci a disegnare. Ti porta con semplicità</p><p style="text-align: left;">e naturalezza a riportare su un foglio le tue emozioni, ma anche</p><p style="text-align: left;">qui per rendere meglio l’dea trascrivo uno scritto che avevo</p><p style="text-align: left;">realizzato per lei.. “hey, Ro’ e questa chi è?!”, “Bho! Dovrebbe</p><p style="text-align: left;">essere quella di Fumetto!”. “Si, credo anch’io, ma siamo nella</p><p style="text-align: left;">stanza giusta?”, “Bhè, credo di si , guarda lei che tipino, sembra</p><p style="text-align: left;">un Manga, uno scricciolo … carina, sembra simpatica”:</p><p style="text-align: left;">la Prof appoggia le gigantesche borse sul tavolo, “Salve a tutti! Mi</p><p style="text-align: left;">chiamo Glenda e sono qui per accompagnarvi in questo</p><p style="text-align: left;">meraviglioso viaggio”. Ora toccherebbe a noi presentarci ma</p><p style="text-align: left;">quella sua voce delicata e raffinata in linea con le sue movenze, ci</p><p style="text-align: left;">ha spiazzato. Mi immagino già una vignetta … lei così minuta che</p><p style="text-align: left;">entra con circospezione guardandosi intorno, guardinga, viene</p><p style="text-align: left;">assalita dagli sguardi degli orchi che si trovano rinchiusi qui</p><p style="text-align: left;">dentro. Vignetta sfumata sul nascere … lei non è diffidente e noi</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">non siamo orchi e poi anche un orco di disarmerebbe di fronte a</p><p style="text-align: left;">tanta dolcezza professionale. Mentre ci presentiamo con un tono</p><p style="text-align: left;">di navigata esperienza lei tira fuori il materiale, “Ecco, sette</p><p style="text-align: left;">matite, sette gomme, sette fogli …” … sette, sette, sette, ecco dove</p><p style="text-align: left;">l’ho vista! Si crede che siamo i nani. Distribuisce tutto e mi</p><p style="text-align: left;">ricompare una vignetta … provate a far sparire qualcosa da</p><p style="text-align: left;">questo materiale e per disegnare useremo i vostri ditini spezzati hi,</p><p style="text-align: left;">hi!. Mi desto dalla visione mentre sta iniziando a spiegare con</p><p style="text-align: left;">semplice chiarezza, come è composto un fumetto. Scopro un vero</p><p style="text-align: left;">mondo di rigorosa e dettagliata organizzazione. Un semplice</p><p style="text-align: left;">fumetto? Qui l’unica cosa semplice è il mio Q.I. … basic.. Mentre</p><p style="text-align: left;">spiega e rapisce la nostra attenzione, tradisce una curiosa</p><p style="text-align: left;">trepidazione … sta per calare l’asso, il suo pezzo forte, il cavallo di</p><p style="text-align: left;">battaglia, ci gira intorno ma quando stiamo ormai galleggiando in</p><p style="text-align: left;">nuvolette d’attesa, gioca il jolly:”RANCORE!” cioè, capisci?! Un</p><p style="text-align: left;">testo di Rancore. “Chi???” e chi è ???”, “appunto! Penso che sia</p><p style="text-align: left;">un suo parente, in quanto sua unica fan”, “Ma va, dai, lo conosco</p><p style="text-align: left;">anch’io”, “infatti … due fans”. Non curante dei nostri occhi a</p><p style="text-align: left;">palla, comincia a spiegare, attraverso paesaggi fantastici e draghi</p><p style="text-align: left;">come il testo della canzone illustri dettagliatamente tutto quello</p><p style="text-align: left;">che ci ha appena spiegato. Ormai ci tiene in pugno, altro che</p><p style="text-align: left;">corso di fumetto, questo è un vero e proprio rapimento. A tutti gli</p><p style="text-align: left;">effetti. Al secondo incontro ci lascia il campo libero facendoci</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">scegliere liberamente un tema da illustrare senza alcun bisogno di</p><p style="text-align: left;">saper disegnare. Ci ritroviamo immersi nel foglio e nei colori</p><p style="text-align: left;">magicamente, non curanti del giudizio degli altri. Lei</p><p style="text-align: left;">simpaticamente svolazza tra le postazioni … “svolazza???” l’ho</p><p style="text-align: left;">sgamata! È una fatina!”, “ha, ecco!”. Osserva i nostri lavori. Ci si</p><p style="text-align: left;">parla, si parla di tutto e da parte nostra c’è l’evidente intento di</p><p style="text-align: left;">non sgretolare quell’atmosfera di leggerezza che si crea. “Bella</p><p style="text-align: left;">questa casa!”, “hemm … veramente è un cane”, prende la matita</p><p style="text-align: left;">e in due semplici mosse trasforma la mia casa-cane in un cane-</p><p style="text-align: left;">cane. È facile!. Così passano i giorni ad aspettare il gruppo di</p><p style="text-align: left;">fumetto e tra uno scarabocchio e l’altro si arriva alla fine. Durante</p><p style="text-align: left;">il corso regala ad ognuno di noi una matita di quelle professionali</p><p style="text-align: left;">e l’ultimo giorno consegna ad ognuno un foglio con il rispettivo</p><p style="text-align: left;">nome in stile “Draw-up” che mi riporta a tempi lontani, sani..</p><p style="text-align: left;">Spero da parte nostra di averle lasciato un bel ricordo e di averle</p><p style="text-align: left;">restituito quei piccoli momenti di leggerezza che ci ha offerto con</p><p style="text-align: left;">tanta generosità. Consiglio a tutti di partecipare ai suoi gruppi e</p><p style="text-align: left;">vivere così un’esperienza, fumetti a parte, che può rafforzare lo</p><p style="text-align: left;">spirito di squadra e la capacità di relazionarsi con il prossimo.</p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: center;"><b>Lunedì 5</b></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Le Dottoresse sono andate in vacanza, giustamente, a fasi alterne.</p><p style="text-align: left;">Siamo sempre stati seguiti, ma ammetto, con un infantile</p><p style="text-align: left;">romanticismo, che adoro quando sono tutte presenti, mi piace avere la squadra al</p><p style="text-align: left;">completo!</p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-83284627010938023892022-08-03T17:09:00.000+02:002022-08-03T17:09:29.575+02:00Ancora sul Rugby<p><br /></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;">Per me il Rugby è iniziato con un po’ di fatica visto che lo vedevo quasi come un peso, perché veniva nell’unico giorno della settimana in cui avrei potuto riposare di più, il sabato mattina, visto che dal lunedì al venerdì siamo occupati dalle 10 di mattina con l’apertura e via via con tutte l’attività nave e la domenica e il giorno delle pulizie della cella anche quelle la mattina presto. Così il primo sabato rugbystico zero voglia di scendere, ero disinteressato quando le dottoresse me lo proposero e preferii dormire. Il mio allora compagno di stanza Saro provò a convincermi ma io non lo ascoltai e rimasi in cella a dormire. Tornato dalla attività Saro era ancora carico e così mi rimproverò per non averlo seguito perché a detta sua mi ero perso una bella mattinata sportiva, così sentendo lui e coinvolto dall’entusiasmo che mi trasmisero gli altri compagni che vi parteciparono, il sabato successivo mi convinsi ad alzarmi e scendere. Devo dire che mi sono divertito tanto, a tal punto che da allora non saltai se non in una occasione, il colloquio. Un solo sabato, per questo voglio cogliere l’occasione per ringraziare le persone che hanno reso questa attività coinvolgente e divertente, Roby, Picio e Tommy. Ci sarebbe anche il Rasta ma dato che non viene mai HAHAHA non lo ringrazio. A parte questo voglio ringraziare questi ragazzi e la loro voglia, disponibilità, simpatia e perché no anche sacrificio che nonostante all’inizio il freddo ed ora il caldo torrido dell’ultima settimana, sono ancora qui, puntuali tutti i sabati mattina a darci un’ora e mezza del loro tempo, della loro passione e capacità per farci divertire e sfogare allo stesso tempo. Colgo l’occasione anche per ringraziarli delle magliette che ci hanno generosamente regalato.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 11pt;">Francesco Scriva</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 11pt;"><br /></span></p><p align="center" class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;"><span style="font-size: 11pt; text-align: left;"> </span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;">Il Rugby è un’attività che ho conosciuto qui alla Nave; è un’attività che mi fa sentire bene. Non sono mai stato un ragazzo sportivo, sono più un ragazzo di campagna. Non mi piace lo sport però il Rugby è diverso dagli altri sport che vedo in giro. Inizialmente credevo che fosse una perdita di tempo perché, non essendo portato né per il Calcio né per il Basket, non credevo di essere portato neppure per il Rugby ma, non so, mi consigliarono di provare … perché no! Tanto mica sarei stato obbligato ad andarci se non mi fosse piaciuto, però, dopo la prima lezione cambiai idea. E’ un gioco intrigante dove trovi tutto e tante strategie da poter escogitare, più o meno come in una partita di dama. Comunque da quando ho iniziato sono passati quattro mesi e ogni settimana aspetto il sabato per scendere a giocare, per vedere quale squadra farà più punti. Qualche settimana fa c’è stata la festa di chiusura dell’anno dove ci siamo prima allenati e poi abbiamo giocato contro la squadra dei volontari che vengono ad allenarci è stato bello vincere contro di loro. Ci hanno regalato le magliette della squadra della nave che sono bellissime e che oggi indossiamo con orgoglio. Alla fine abbiamo fatto una grande festa mangiando e brindando alla nostra squadra. Non avrei pensato che un gioco potesse far provare tante emozioni e stimo e ringrazio i volontari che vengono a regalarcene altrettante … emozioni che non provavo da tempo.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 11pt;">Leonardo Russo</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><o:p></o:p></p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-876285484498789603.post-45785741761409201212022-08-03T16:58:00.001+02:002022-08-03T16:58:42.021+02:00Rugby, che passione<p><br /></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: inherit;">Il progetto del Rugby per me è stata una sorpresa, qui in carcere ho giocato a calcio, basket, pallavolo, ho fatto palestra ma il Rugby mi mancava. E’ stato un vero piacere praticarlo, anche perché io avevo già giocato in un torneo della scuola ed avevamo pure vinto! Tra l’altro, i rugbisti, mi sono sempre stati simpatici perché ho sempre fatto la festa del Rugby sotto casa mia, che era diventata la festa della birra!</span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: inherit;">A me dà la possibilità di evadere mentalmente per qualche ora mentre gioco e non mi fa pensare al posto in cui mi trovo …<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: inherit;">Ringrazio il coach Roby ed i ragazzi per darci questa possibilità. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><o:p><span style="font-family: inherit;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 16.866666793823242px; margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: inherit;">Federico Colombi</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;"><o:p></o:p></span></p>amministratorehttp://www.blogger.com/profile/11466906496104691588noreply@blogger.com1