Quello ritratto in questa foto è Alessandro. L’immagine
venne scattata più di un anno fa, nel lungo corridoio del nostro reparto, La
Nave, qui a San Vittore. Alessandro venne a trovarci con un’altra quarantina di
“ragazzi del Bullone”. Fu una giornata bellissima: da una parte noi, detenuti
con problemi di dipendenza accomunati da una voglia di riscatto e cambiamento;
dall’altra loro, giovani “braccati” dal cancro che non si rassegnano a piegarsi
al pessimismo e all’abulia indotti dalla malattia. Avevamo parlato, ci eravamo
confrontati, mischiati, commossi, divertiti, ci eravamo scambiati i nostri giornali: il
nostro “Oblò”, il loro “Bullone”. Per questo li chiamiamo i ragazzi del
Bullone.
Alessandro era stato uno dei più partecipi,
le cose che aveva detto ci avevano toccati particolarmente per la loro profondità ma anche per una sorta di senso di leggerezza che lo accompagnava.
Qualche settimana fa è morto, la malattia ha vinto, ma non si è rubata la speranza
degli altri come lui, la loro voglia di vivere, la loro forza di combattere. E
loro ci hanno chiesto se potevano tornare qui per rifare quello che
avevamo fatto insieme un anno fa. E’ una grande notizia, per quanto ci
riguarda, e mercoledì 16 ottobre il nostro reparto si riempirà di più di
quaranta ragazzi che hanno una straordinaria capacità di insegnare a vivere
senza fare prediche o bei discorsetti. La migliore delle visite possibili.
Nel frattempo potete cliccare qui se volete consultare l’ultimo
numero del loro bellissimo giornale: Il Bullone
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