giovedì 4 aprile 2024

Ciao, Roger

 Comincio col dire che saranno parole rivolte a tutti quindi anche tu che fai solo presenza, prova ad ascoltare.

Se state leggendo questa lettera vorrà dire che non ci sarò più, che detta così mi viene da toccarmi e fare le corna, non ci sarò perché sarò partito per Bollate. Volevo semplicemente salutare tutti e sperando che questa lettera venga letta nelle prima ora dell’Oblò, dovreste esserci quasi tutti.

Intanto volevo ringraziarvi, sia tu che ascolti che sei stato come un fratello, sia chi mi dava solo il buon giorno, chi ha condiviso con me le mie ansie e chi mi ha sopportato. Tutti mi avete dato qualcosa, un regalo che porterò via con me.

Ho convissuto per parecchi anni forzatamente e vi assicuro che i legami che si creano qui è difficile trovarli in altre situazioni e quello che ti può dare questo posto è di gran valore. E tutti vi chiederete: e cosa ti dà sto posto? La verità? Niente! Niente se non gli dai la possibilità di farsi conoscere, non è difficile, mentre sei seduto ad aspettare che l’ora passi, prova a seguire quello che accade, non solo ti passa subito ma addirittura puoi apprendere qualche nozione nuova… fidati, funziona! E poi non ti dà altro che un’occasione, l’occasione di usare te stesso, mi spiego: qui hai modo di scoprire le tue qualità o competenze, (che sta parola ci piace tanto qui), ed è bello , anzi stupendo scoprire di essere bravi a fare qualcosa che magari fa bene anche agli altri. È una bellissima emozione che si prova ed io ho avuto la fortuna di provarla anni fa ma non fui capace di starci, ora, con tutto quello che ho imparato qui sono pronto  a combattere la vita con le giuste armi. Dicevo che è bellissimo sentirsi così e lo dico soprattutto a voi giovani, mente lucida, corpo sano, ottime relazioni sociali, approfittatene adesso, ora è il tempo giusto! Ti sembra come se… non so… avessi voglia di sperimentare le tue nuove qualità lavorando per  migliorarle, costruendole e fortificandole in attesa di quel giorno. Non voglio farvi il pippone mattutino ma ci tengo. Auguro a tutti di riuscire a sfruttare questo posto e credetemi, chi ci cura ti tende una mano quando hai bisogno e vi consiglio vivamente  di farvi, ogni tanto una chiacchierata con uno di loro: è terapeutico: fidatevi!

Ciao a tutti e mi farò sentire

Roger mazzaro



domenica 31 marzo 2024

Un giovedì santo, ma "santo" per davvero

 

La sera del giovedì santo (il 28 di febbraio) siamo usciti per il coro, siamo andati a cantare nella chiesa di San Marco a Milano unendoci all’orchestra e al coro dell’Università Statale di Milano. È la prima volta, dopo tanti anni di carcere, che mi è stata data una possibilità come questa. Tutti sono stati molto gentili e disponibili, dalle dottoresse del nostro reparto La Nave, agli agenti – con alcuni dei quali ci eravamo già incontrati in altre carceri -, ai volontari, al direttore. Mi hanno anche dato la possibilità di passare un po’ di tempo con mia moglie e con mia figlia, anche se non era previsto. Abbiamo potuto mangiare pizze, focaccine, la colomba. E poi abbiamo partecipato al concerto che prevedeva musica di Puccini e di Faurè.Sebbene il nostro compito fosse abbastanza limitato è stata una bellissima esperienza, positiva ed emozionante. La chiesa era davvero gremita. Una volta finito il concerto gli agenti di loro iniziativa hanno chiamato mia moglie e la bambina per farmele salutare prima che noi tornassimo in carcere. E dopo aver ricevuto i complimenti di tutti (anche se, onestamente, non è che avessimo inciso granché sul risultato complessivo dello spettacolo) siamo rientrati a San Vittore felici e contenti.Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo. Grazie davvero di cuore.

Marco Malugani

mercoledì 21 febbraio 2024

Un viaggio doloroso

 Vorrei iniziare dicendo che mia mamma è una donna molto forte e da quando sono bambino mi ha sempre sostenuto in tutto .

Auguri, mamma

 Con un sorriso, penso che tu hai iniziato a lavorare scrivendo articoli  come sto facendo io ora.

martedì 16 gennaio 2024

La Fretta



La mia domenica sana

 

 Proverò a raccontarvi una mia domenica … sana.

Oggi è festa! Ci alziamo presto, io, mia mamma e mio padre, con un unico obiettivo: andare a comprare l’agnello. Per l'occasione, si è unito a noi mio fratello che vive vicino con sua moglie. È una festa importante per noi, così aiuto a  uccidere l’agnello e a prepararlo e mentre le donne lo farciscono io e gli altri uomini di casa prepariamo il fuoco. Sono feste importanti che aiutano a mantenere unita la famiglia. Prima di pranzo, tutti noi uomini siamo andati in Moschea a pregare e subito di corsa a casa, a mangiare tutti insieme. All’improvviso mi viene un pensiero, veloce, d’impatto. Non mi sono fatto tutta la mattinata e non ho intenzione di farlo. Non c’è nulla che mi manca, l’amore della mia famiglia, il cibo in tavola e anche la mia fame. Sto bene ma se per passare tutti i giorni “pulito” devo ammazzare un agnello… faccio una strage. In ogni caso, è stata una bella giornata. 

Boualba Abdinabi