mercoledì 24 luglio 2019

E' in uscita il numero di luglio dell'Oblò

E' dedicato ai ricordi di quando eravamo bambini il nuovo numero dell'Oblò, il mensile dei detenuti del reparto La Nave. Piccole e grandi marachelle che non erano "malefatte" né tantomeno "reati". Il numero di luglio sarà presto disponibile nelle librerie Feltrinelli di Milano, chi vuole fin da subito consultarne la versione in pdf puo cliccare qui


martedì 23 luglio 2019

Pensieri notturni sul "Viaggio in carcere"


Nel cuore della notte non riesco a prendere sonno... continuo a ripensare a un documentario che ho visto in questi giorni insieme ai miei compagni di detenzione. Era il documentario del “Viaggio nelle carceri” dei Giudici della Corte Costituzionale che hanno visitato diversi istituti penitenziari, per vedere dall'interno la vera realtà, nuda e cruda, della vita dei detenuti, la nostra realtà. Ritengo che sia stata un'iniziativa fantastica al fine di sensibilizzare sia l'opinione pubblica che gli stessi membri della Corte. Leggere atti processuali è ben diverso dal “toccare con mano la realtà” e dal parlare con le persone ascoltando le loro storie personali, nonché i loro trascorsi. Vedere quel documentario mi ha toccato molto, ho visto altri detenuti, anche di diverse etnie, raccontare le loro storie e in alcune rivedo me stesso. Per esempio il non essere riuscito a costruire qualcosa di solido nella mia vita e ho condiviso la loro e la mia preoccupazione per ciò che sarà di noi una volta fuori dal carcere, un'altra volta...

Ripartire sempre da zero con il “peso dell'etichetta” che noi stessi ci siamo creati! Ho visto persone abbattute e con poche speranze, altre che hanno raggiunto una certa età e che quindi si interrogano su cosa potranno fare, oltre al fatto che non sanno ancora come gestire il “vuoto” che si sono lasciati alle spalle.

Mi ha colpito anche il profondo dolore delle detenute con le loro diverse storie, ma ancor di più vedere bambini piccoli e innocenti, raggruppati tutti insieme come fossero in ospedale, come se fossero appena nati. Loro non hanno nessuna colpa, ma sono costretti a vivere come emarginati senza godere dei loro beati sogni e l'amore di cui avrebbero diritto come tutti gli altri bambini che fortunatamente crescono insieme ai genitori. Penso che i bambini sono un dono prezioso, sono i primi che soffrono e risentono della nostra mancanza dovuta certamente ai nostri errori. Chissà quante domande si porranno a cui non riusciranno a dare una risposta... Alcuni si sentiranno abbandonati e altri nutriranno rancore verso gli stessi genitori che li hanno messi al mondo.

Vorrei concludere con una nota positiva, ovvero pensando a persone come la dottoressa Cartabia che si è dimostrata sensibile all'ascolto dei nostri problemi, pur non avendo le risposte da darci. A volte per noi è importante anche solo parlare con qualcuno che ci ascolta. Sentendola parlare dal vivo e vedendola con i miei occhi mi ha infuso fiducia, sono convinto e spero sempre che tutto possa migliorare anche se a piccoli passi, l'importante è che la direzione sia quella giusta.


Michele Ferraro


La Corte Costituzionale è tornata fra noi


La Corte Costituzionale è nuovamente a San Vittore! Dopo la proiezione in rotonda del film “Il viaggio nelle carceri” è tornata a trovarci la professoressa Marta Cartabia (nella foto in basso insieme con il dottor Luigi Pagano durante la sua visita a San Vittore dell'ottobre 2018), vice Presidente della Corte. Persona di estrema sensibilità che era già stata qui lo scorso 15 ottobre e poi ancora a maggio con il Cardinale di Milano. A lei abbbiamo espresso le nostre impressioni sul docu-film inerente le visite dei giudici costituzionali in alcune carceri italiane. Uno di noi, Loris, ha raccontato di quando si era recato a Roma in permesso per assistere alla proiezione del film unitamente ai membri della Corte. È stata per lui un'esperienza unica, avvenuta all'interno di un percorso detentivo, che non avrebbe mai immaginato di fare. Il nostro compagno di reparto Tiziano purtroppo non era stato autorizzato dalla competente A.G.
Pensiamo che l'iniziativa della Corte di entrare nelle carceri sia estremamente importante anche per l'alto valore che la stessa rappresenta all'interno di uno Stato di diritto, tra l'altro alcuni dei padri fondatori della nostra Repubblica avevano conosciuto questa realtà prima di partecipare all'Assemblea Costituente. Siamo consapevoli che non bisogna confondere la Corte con il legislatore, ma siamo altrettanto consapevoli che la Corte, recentemente, ha colmato alcune lacune giuridiche oltremodo evidenti. Sta inoltre svolgendo un lavoro di grande sensibilizzazione dell'opinione pubblica mettendo in evidenza le criticità che affliggono il nostro sistema penitenziario, ma anche quelle piccole realtà lavorative volte al reinserimento che si sono costituite all'interno degli istituti, purtroppo, in numero esiguo.
Il sistema giudiziario e carcerario necessita di “ristrutturazione e innovazione” e se lo analizziamo sotto l'aspetto dei costi, probabilmente sarebbe più opportuno che si portassero avanti quelle riforme per misure alternative alla detenzione, compatibilmente con le tipologie di reato. Sarebbe auspicabile che si favorissero tutte quelle realtà in grado di fornire lavoro a detenuti o ex detenuti, incentivando l'uso della Legge Smuraglia. Si coniugherebbe il reinserimento lavorativo, vero e tangibile, con un ingente risparmio sulla spesa penitenziaria. E forse questa potrebbe essere anche una risposta ad una di quelle domande a cui il professor Coraggio della Corte Costituzionale ha detto di “avere solo risposte inadeguate”.

Ci auguriamo di poter incontrare nuovamente la Corte e ringraziamo particolarmente la dottoressa Stasio per aver organizzato, unitamente alla Direzione, tutti questi eventi. Arrivederci a presto... il viaggio continua...

SP&LZ


Il terzo tempo coi ragazzi del Rugby Milano


La stagione del rugby si è conclusa. Piccola pausa estiva per poi riprendere a fine settembre. E l’ultimo incontro con i volontari dell AS Rugby Milano è stata un’occasione per sperimentare la bellezza del terzo tempo. Dopo la partita, gli scontri, i placcaggi, il sudore e la fatica, siamo saliti tutti in reparto per festeggiare quest’anno di sport con gli atleti del Rugby Milano e cui vogliamo mandare un ringraziamento particolare: non solo ci hanno introdotto ai segreti di questo sport meraviglioso basato sulla lealtà e la correttezza, ma sono sempre venuti ogni sabato mattina per tutta la stagione, anche con pioggia, neve e grandine.

Grazie di cuore