martedì 13 luglio 2021

La pulizia, prima regola


Vorrei sottoporre all’attenzione dei miei compagni un’azione che mi aiuta molto nel combattere le dipendenze, il “ darmi delle regole” e non parlo di regole imposte dall’ordinamento penitenziario o dagli educatori, che, ahimè, a fine pena spesso spariscono. Parlo di regole che ci creiamo noi stessi da zero e che cerchiamo di seguire anche dopo la carcerazione, così che la cura di noi stessi non finisca mai. Un esempio su tutti è la pulizia delle stanze: sono certo che fuori da qui abbiamo tutti una casa  migliore del carcere e attendiamo con gioia di tornarci, ma nel frattempo è importante rendere accettabile l’ambiente in cui viviamo e tenerlo pulito al massimo, sia per prevenire malattie sia che per educazione e rispetto. Ma io ci vedo molto di più,  per me pulire è un modo per testare la mia costanza e il mio impegno sul lungo termine, dato che come tossicodipendente sono stato abituato dalla mia mente a cercare scorciatoie. Mi sono imposto la regola che qualsiasi cosa accada durante la giornata, a fine corsi, prendo scopa, paletta, secchio e straccio e pulisco, così come fa mia madre che, nonostante tutto, comunque vadano le giornate, la mattina dopo si alza e va al lavoro, affrontando senza indugi l’impegno preso, per sé, per la famiglia, per i suoi capi, per i suoi colleghi e per la società.

WILSON CABRERA

Giocare a Calcio


È ovvio che esistono momenti diversi all’interno di una partita: Una cosa è fare dribbling nell’area avversaria e un'altra nella propria dove, se si perde palla, subisci goal. Ma io dico sempre ai miei compagni, dal centro campo in su di rischiare. Non mi arrabbio se uno sbaglia. Mi arrabbio se non ci provano. Lo schema è importante. Ma deve essere sempre al servizio della tecnica e della fantasia individuale stoppare, a fare passaggi corti e lunghi, tirare al volo, saltare di testa, sono la base; aggiungere tattica e la preparazione atletica è importante, i difensori che non sanno affrontare e marcare l’avversario perché nessuno gli ha mai insegnato a posizionare il corpo, o attaccanti che hanno una giocata sola per superare i difensori perché non si sono mai esercitati nel dribbling. In sintesi, ci si riempie la bocca con i concetti di intensità e calcio in velocità, ma riesci a svilupparli se hai la tecnica di base. Se non sai stoppare la palla, se non la tieni attaccata ai piedi, la velocità dell’azione te la scordi. La qualità individuale può farti vincere qualche partita, ma se non sei super allenato, se non ti applichi, se non c’è gioco a sostenerti, non vinci i campionati

 JOVANOVIKJ GIONATAN

Chi chiede aiuto non è un debole.


Rendersi conto di aver bisogno di aiuto non è l’ammissione di una debolezza, ma il riconoscimento di un potenziale.
La volontà è come un muscolo, che va tenuto in allenamento perché non ci abbandoni quando dobbiamo prendere le decisioni importanti. Le nostre esperienze positive ci fanno crescere aumentando la fiducia in noi stessi e le nostre capacità. Se riuscissimo in una situazione difficile ad associare un sentimento positivo otterremmo una crescita. Non voglio più lasciarmi trasportare dalle emozioni che non mi fanno ragionare a mente fredda, facendomi perdere di vista i miei obbiettivi. 
Quando si fa qualcosa si ha contro quelli che vogliono fare la stessa cosa, quelli che vogliono fare il contrario e la stragrande maggioranza di quelli che non vogliono fare niente. non dobbiamo quindi permettere che le scelte degli altri ostacolino i nostri obbiettivi.
Il mio futuro dipende da me, ognuno è padrone del proprio destino, e capitano della sua anima. Quando si perde una battaglia ma si trae insegnamento dagli errori commessi, si può trovare un modo per vincere la guerra.

Federico Spiriti