domenica 31 maggio 2020


Rimettiamo in rotta la Nave.

Buongiorno Nave ed assistenti! Un’altra giornata sta per cominciare e la voglia di scoprire cosa succederà alla Nave e alla sua rotta è tanta. Dove siamo diretti? Quali le incognite? Noi della cella 403, abbiamo scritto una petizione, nella quale chiediamo al direttore di aprire le celle della sezione in occasione dei gruppi. Aspettiamo fiduciosi la sua risposta, anche se a volte il pessimismo ha la meglio. Del resto è come si dice: se non provi non riuscirai! In ogni caso è giusto partecipare alla ripartenza dell nostra Nave!

Cella 403

Una vita senza additivi

Buongiorno Nave e naviganti!
Eccoci qui ad affrontare un’altra giornata uggiosa. Finalmente è arrivata la tanto attesa notizia: a breve i colloqui ricominceranno. Certo, con qualche accorgimento in più che li renderà più simili ai carceri americani o a quelli tipici del 41 bis. Ogni tavolo avrà un pannello di plexiglass che ci separerà dal contatto con i parenti, dotato anche di un telefono per comunicare con chi sta dall’altra parte. La cosa più importante, in ogni caso, è che finalmente rivedremo i nostri cari. Per il resto dobbiamo comprendere il periodo che viviamo, così come dobbiamo comprendere perché siamo qui alla Nave. Non è perché qui si vive meglio che in altre sezioni, ma per la speranza di uscire di qui con la forte motivazione di stare lontani dalle sostanze e di vivere senza bisogno di additivi.
Frase del giorno: Vivere una vita stupefacente ma senza sostanze!

Domenico La Greca.

martedì 26 maggio 2020


La Nave e il Bullone

La prima volta che erano venuti a trovarci su alla Nave, ormai due anni fa, è stata una esperienza che definire intensa sarebbe limitativo. La seconda volta, qualche settimana prima che scoppiasse l’emergenza Covid, è stata la conferma di un rapporto profondo. Loro sono i ragazzi e i volontari del Bullone, mensile guidato dal giornalista Giancarlo Perego e realizzato dai “B.Livers”. E’ questo il nome che hanno dato a se stessi i protagonisti del progetto B.Live", incastro di parole che contiene al suo interno e nello stesso tempo i concetti di “Essere, Vivere, Credere”. Loro sono giovani affetti da patologie croniche gravi, provenienti da diversi ospedali di Milano e della Lombardia. Motore iniziale del progetto, partito nel 2012, è stata la Fondazione Near Onlus che “attraverso il coinvolgimento e l’inclusione lavorativa di ragazzi che hanno vissuto o vivono ancora il percorso della malattia promuove la responsabilità sociale di individui, organizzazioni e aziende”. 
Quando li abbiamo conosciuti ci siamo resi conto immediatamente, fatte le debite proporzioni, di almeno alcuni punti di forte contatto tra l’atteggiamento loro e quello che anche noi ospiti del reparto La Nave cerchiamo di mettere in pratica qui a San Vittore: sforzarsi di non piangersi addosso e impegnarsi nella costruzione di un percorso di amore per la vita, a maggior ragione quando la vita ti mette davanti sfide durissime da affrontare. Come le malattie gravissime, la dipendenza da sostanze, la detenzione.
Anche Il Bullone, il giornale dei B,Livers, ha parecchio in comune con il nostro mensile L’Oblò: a partire dalla volontà di “generare un nuovo punto di vista – come si legge nel loro sito - che vada oltre il pregiudizio e i tabù verso uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile”. Il Bullone è 
un giornale, un sito e un canale social, i cui contenuti sono realizzati insieme da studenti, volontari e professionisti per “Pensare, Fare, Far Pensare”.


LETTERE PER I RAGAZZI DEL BULLONE

Milano, La Nave
Ciao carissimi amici del Bullone, scrivo queste due righe per voi. 
Volevo esprimere il mio affetto per tutti voi che siete venuti alla Nave e ci avete spiegato con molta simpatia i problemi che affrontate tutti i giorni. Io sono un marinaio della Nave, e ci siamo incontrati una sola volta, ma avete colpito nel cuore tutti noi con le vostre spiegazioni riguardo a come affrontate ogni giorno la vita.
Posso dire con tutta sincerità che le vostre parole ci hanno trasmesso molte emozioni, ci hanno dato molta carica per affrontare con più coraggio e più forza le nostre condanne, e per fare fronte in modo più consapevole alla vita e ai problemi che ci troviamo di giorno in giorno, sia dentro il carcere sia fuori da queste mura. Voi ragazzi e ragazze del Bullone siete persone forti, e date molta speranza e forza a chi vi sta vicino. Questa personalità non è da tutti, ma voi ce l’avete, ed è molto importante.
Siate sempre più forti, e vi auguro con tutto il cuore le cose più belle che la vita possa offrirvi.
Un grande abbraccio a tutti gli Amici del Bullone.
Stefano 


 Milano, La Nave
Ciao ragazzi, come state? 
Mi chiamo Massimo e ho sentito molto parlare di voi. Io purtroppo non ero alla Nave in occasione della vostra visita, ma grazie ai racconti dei miei compagni sulla giornata trascorsa insieme a voi, è come se ci fossi stato anch’io. Mi hanno raccontato di come l’incontro sia stato pieno di reciproche affinità, e di come abbiate trasmesso forza, coraggio e speranza. Quando raccontano di quella giornata, nei loro occhi si accende una luce viva di ottimismo, e questo grazie a voi e alla vostra amicizia nata quel giorno. Vorrei raccontarvi com’è nata una mia amicizia. Quando sta cominciando un’amicizia, non ce ne accorgiamo subito. Il varco sotto cui ci chiamano per passare ed uscire dalla stanza della solitudine, neppure lo vediamo. Solo dopo, solo dopo qualche tempo, quando siamo già passati sotto quel varco, scopriamo di essere altrove, di non essere più soli. Un viaggio, un percorso notturno, alcune parole scambiate in quella porzione di tempo in ogni cosa prende una forma inattesa, quando il giorno, al cospetto della notte, ha preferito dileguarsi come se si fosse sentito inadeguato di fronte a ciò che stava per accadere. 
Una complicità, un gesto condiviso, un’infrazione delle regole o di un patto stretto precedentemente con qualcuno. A innescare l’amicizia, alle volte, è proprio una fuga in macchina quando la notte si è già fatta avanti.
Ora vi saluto e spero un giorno di conoscervi di persona.
Buon viaggio                                                                                                                                         Pura vida

Max


Milano, La Nave
Ciao ragazzi, mi chiamo Kevin. 
Mi hanno parlato molto bene di voi, mi avrebbe fatto tanto piacere conoscervi, perché durante la vostra visita alla Nave io non c’ero. Mi hanno raccontato che durante quella giornata si è creata una bella amicizia, e spero che un giorno possa conoscervi di persona, mi farebbe tanto piacere.
Mi auguro che voi stiate bene e che la vita vi sorrida al più presto, e lo auguro anche per me.
So che voi ce la mettete tutta, e la vostra forza mi fa andare avanti nel modo più positivo possibile. Malgrado la situazione di restrizioni e la pandemia che tutti stiamo vivendo, cerco di trascorrere le mie giornate pensando ogni tanto a voi, perché per quello che mi hanno raccontato, mi date una spinta positiva…
Vi auguro tanta fortuna.
A presto amici.
Kevin


domenica 24 maggio 2020


Ritorno alla nave

Buongiorno a tutti i lettori. 
Dopo 4 anni, mi trovo ancora qui, a scrivere dal ponte di questa Nave.
Direi che non è cambiato molto. E’ tutto come l’ho lasciato anni fa. Certo, è cambiato l’equipaggio, ma il capitano e i suoi vice sono sempre presenti, nonostante il mare in tempesta, non hanno abbandonato la nave e la ciurma, pronti alla ripartenza. Sono certo che la Nave presto rispiegherà le vele per dirigersi verso la tanto desiderata Isola della Guarigione. Sarà una navigazione ancora più difficoltosa ma sono sicuro che, tutti insieme, riusciremo a superare questa nuova tempesta.
Buona navigazione!

Mario D’Argento

lunedì 18 maggio 2020

Giorno dopo giorno

Un altro giorno comincia. Ogni attimo, ogni evento che viviamo ha un senso, anche se non sempre è facile da trovare. Anche oggi, cercherò di vedere il lato buono della giornata, sperando di apprendere qualcosa di utile per arricchire il mio spirito e la mia mente. Cercherò di sfuggire ai pensieri ricorrenti, metterò via il passato perché non esiste più e non penserò neppure al futuro, visto che è impossibile sapere cosa ci riserverà. Mi concentrerò solo sul presente, e sulle mie emozioni. Non è importante perché io sia qui, se sia giusto o sbagliato, so solo che se userò il tempo in modo utile e con animo libero, alla fine di ogni giorno sarò un uomo migliore.

Cella 418

Voglia di Nave

Buongiorno Nave, buongiorno marinai. Oggi, per la prima volta in 5 mesi, non sono sceso all’ora d’aria. Ho avuto una settimana molto impegnativa tra gruppi e allenamenti. Spero comunque che la Nave torni presto a pieno regime, così potrò impegnarmi appieno per migliorarmi. Sono contento di far parte dei Marinai e oggi è stata per me una giornata particolarmente felice!

Luigi Casubolo

sabato 16 maggio 2020

Addio e grazie!

Buongiorno a tutti, marinai ed équipe.
Questa giornata potrebbe essere l’ultima passata alla Nave. Da un paio di giorni mi sento ansioso e un po’ malinconico. Il motivo? La mia decisione di abbandonare la Nave ed intraprendere un percorso lavorativo. Non una decisione facile, visto che da un anno stavo percorrendo una strada non facile, durante la quale sono messo in gioco affrontando una cosa nuova, cercando di dare il meglio per migliorare. Poi, è arrivato il virus, che mi spaventa molto e che mi tiene lontano dalle persone che amo, lasciandomi solo la speranza che tutto, fuori, vada bene. Un’angoscia tremenda, che scarico in cella facendo esercizi fisici e mentali. Spero che la Nave si rimetta presto in rotta, perché, come ha migliorato me, può migliorare anche ad altri miei compagni di navigazione.
Ho imparato molte cose e vi porterò sempre nel mio cuore. Parlo così perché sono deciso a non incontrarvi più, almeno fra le mura di un carcere. Quando finirò la mia pena cambierò vita, voglio farmi una famiglia, tornare qui sarebbe un fallimento terribile, significherebbe non avere imparato niente. Ringrazio tutta l’équipe, le dottoresse e le volontarie del reparto. Un saluto particolare alla dottoressa Olga, una donna veramente eccezionale. Un abbraccio fortissimo!

Roberto Vecchiati

Il tempo delle mascherine

Buongiorno a tutti, belli e brutti. La Nave va riprendendosi dalla bufera che l’ha investita e ognuno di noi marinai, mozzi e capitani siamo presi dai problemi che si accavallano nella mente. Uno di questi è la mascherina attaccata al viso, come fosse una rete per fermare quello squalo feroce che si chiama Covid. Serve? Non serve? Ti guardi in giro e vedi tante mascherine nere, come una grotta piena di pipistrelli, ma l’importante è averle e indossarle quando serve. Ci si guarda negli occhi, si abbozza un sorriso velato, anche se si riesce a malapena a respirare. Finalmente arriva l’ora d’aria e le mascherine spariscono come d’incanto, torniamo ad essere noi stessi. Chi corre, chi passeggia, chi gioca a carte, come se questo Covid esistesse solo all’interno del carcere e l’aria ci rendesse liberi in tutto. Appena saliamo, però, tutti indossano subito la mascherina e siamo di nuovo prigionieri in prigione. Arrivati in cella, la tieni come come fosse parte della tua prigionia. Tutto il resto è indecifrabile, si vive, si sopravvive. Un altro giorno è passato sulla Nave dei desideri. 
Ci restano solo i sogni, anche se, a volte, sono peggio della realtà.

Sergio Fini

martedì 12 maggio 2020

Una giornata come tante

Buongiorno a tutti. Oggi è sabato, ma ci si sveglia presto per iniziare i lavori quotidiani. Proprio mentre sto andando a prendere il pane, un agente mi comunica che c’è una videochiamata di mio figlio Simone su Skype. Due risate insieme al mio grande amore e torno in sezione. Appena raggiungo il piano mi chiamano di nuovo. Questa volta è l’avvocato, che mi dice di stare tranquillo e di passare un week end sereno, che lunedì, al processo, ci avrebbe pensato lui. Spero proprio che abbia ragione. A mezzogiorno mangio qualcosa e alle 13 si va all’aria a prendere il sole. Qualcuno corre, altri giocano a carte. Alle 15 si torna in sezione, in cella. Alle 16.30, passa la cena ( a casa mia si chiamava merenda), dopodichè faccio il giro delle chiamate, cambio il ghiaccio a tutti i marinai e lavo la sezione, mentre Fini prepara la cena vera. Stasera dieta mediterranea per stare in forma, visto che di movimento se ne fa poco. Dopo cena la doccia, e poi in branda a guardare un film, anche se in effetti è lui che guarda me. Ahahah!

Buona notte.

Scilly

lunedì 11 maggio 2020

Le sfide di domani

Buongiorno a marinai ed equipe!
Stamattina, solita sveglia alle 8, al consueto suono di sirene, moto e tram. Dalla finestra della mia cella, la vita sembra riprendere. Alle 10 ci avvisano che riprendono finalmente i lavori della Nave, oggi tocca al Gruppo Oblò. Siamo in 4, più due dottoresse dello staff, a debita distanza. Il tema dell’ Oblò di oggi riguarda la visione del futuro e le emozioni che proviamo. Non esistono precedenti recenti di situazioni come quella del Covid-19, tutti i Paesi e i comitati scientifici sono stati presi alla sprovvista. Esattamente come noi cittadini e quello che verrà è ignoto, incerto e sicuramente complicato. Se chiuderci al mondo esterno è stato sconvolgente, riaprire, seppur gradualmente, richiederà da parte nostra responsabilità e forza d’animo. Sarà uno sforzo individuale tremendo, fronteggiare il domani. Arriva la sera e l’unico evento è quello di Lady Gaga, fantastica nello stravolgere tutti i format tradizionali. Buona notte!

Frase del giorno: Tre cose ci sono rimaste del Paradiso. Le stelle, i fiori e i bambini.

Eduart Mecani


venerdì 8 maggio 2020

Tutti a bordo!

Tutti a bordo, Marinai! Oggi si riparte alla volta della nostra meta, la guarigione dalla dipendenza e la libertà. Sono partiti i primi gruppi di quattro persone: gruppo ricostruzione, scrittura creativa e droga. Si terranno ogni giorno, così da avere un confronto costante con lo staff per progettare iniziative e miglioramenti, per definire la rotta da seguire durante il nostro lungo viaggio. Con la forza dell’equipe e la nostra buona volontà, riusciremo a rimettere in mare il nostro veliero, per noi e per chi verrà dopo di noi. Dobbiamo remare tutti insieme, alzare le vele. La meta si avvicina per tutti noi e uniti la raggiungeremo perché è l’unione che fa la forza. C’è chi arriva e chi va per altre mete ma a tutti resterà il ricordo e il valore del percorso fatto. 
Buon Viaggio a tutti!

Michele De Biase

lunedì 4 maggio 2020

Le sofferenze dei bambini

In questi tempi difficili, a volte ci sono inaspettate sorprese. Tutto cominciò il 21 febbraio. Cercavo di capire cosa succedeva senza capirci un granchè, era la prima volta che sentivo le parole “quarantena”, “asintomatico” e così via. Termini che mi rimbombavano in testa ogni giorno. Il mio pensiero andava alla mia famiglia, ai miei due bambini, che non vedo ormai da due mesi, se si escludono le videochiamate. Cerco sempre di spiegare loro di rispettare le regole sanitarie, anche se per un bimbo tutto ciò è molto difficile. Io non so come un bambino riesca a stare a chiuso a casa tutto questo tempo. Loro non vedono l’ora di uscire, di giocare, di essere liberi. Il mio desiderio più grande è stare con la mia famiglia, di giocare in serenità con i miei bimbi.
Vi abbraccio tutti!
YASIN AYMAN

sabato 2 maggio 2020

Un viaggio verso l'ignoto

Nessuno sa come reagirà a questa epidemia, quale sarà l’atteggiamento di fronte a qualcosa che stravolge le nostre abitudini. Sarà un viaggio che ci costringerà a misurarci con la sofferenza, a scoprire come siamo fatti davvero, un viaggio che potrà anche travolgerci. I viaggi hanno sempre segnato la mia vita e la segneranno anche nel tempo che verrà. L’altro e l’altrove, hanno sempre in sé qualcosa che ci è sconosciuto. Ma il viaggio ha anche il potere di lenire il nostro dolore e di schiuderci davanti il passaggio per nuove esperienze.
Buon viaggio a tutti! Pura Vida.
“Non c’è mai cosa che accada, che avvenga nel modo in cui ce la siamo prefigurata”.

Max.