giovedì 9 gennaio 2020

Ciao, "Francesco".

Riccardo Zerba aveva iniziato a lavorare da bambino, nella fabbrica della Franco Tosi al suo paese, Legnano. Si era unito ai gruppi di operai che propagandavano l’antifascismo. A 19 anni lasciò la fabbrica per unirsi alle brigate partigiane dell’Ossola, con il nome di battaglia "Francesco". Fu protagonista di diverse azioni contro i nazifascisti, per poi finire a San Vittore, probabilmente qui al Terzo reparto, dove oggi, anche grazie ai sacrifici suoi e di tanti altri, possiamo scrivere liberamente questo blog. Noi siamo al 4° piano e fortunatamente riusciamo a intravvedere dalle finestre qualche scorcio di Milano, della vita esterna. Loro, dal seminterrato dove erano detenuti e torturati, come dice la canzone Ma Mi, sentivano solo i rumori della nostra città. Zerba non parlò e tornò libero alla fine del fascismo. Testimoniò in molte scuole gli orrori di quegli anni e nel 70° della Liberazione fu premiato dal ministero della Difesa con la medaglia e l’attestato di Partigiano.    
Ci ha lasciati  il 14 dicembre scorso a 95 anni, buon riposo. 
DN – SP
fonte Repubblica 21/12/2019 

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