venerdì 21 febbraio 2020

Una mamma infallibile, a fin di bene.

Il Bene e il Male, ciò che è giusto e ciò che non lo è. Un dilemma che attanaglia l’umanità da tempo immemore. Si potrebbe discuterne per ore, anche giorni, ma dubito si arriverebbe a un dunque, visto che Albert Einstein sosteneva che tutto è relativo.
Quando ero piccolo c’era qualcuno che provvedeva per me, mi indicava puntualmente la strada giusta verso la retta via o quella che lei pensava fosse. Mia madre fungeva da “bussola personale”, per correggermi dalle mie continue deviazioni e riportarmi sul giusto cammino, ricorreva all’uso di oggetti mistici: la ciabatta di legno rotante, capace di arrivare in ogni dove, e il battipanni delle virtù perdute.
Leggendari oggetti che usava con grande abilità, pari a Diana, dea della caccia. Ancora oggi mi domando come caspita facesse a colpirmi in maniera così chirurgica, dando al divino oggetto traiettorie impossibili, che andavano contro le leggi della fisica.
Ancora oggi porto dentro me il vivido ricordo dei colpi ricevuti dall’infausto arnese…”ahi che male!”
Ma essendo incline nell’infrangere le regole e molto vivace, ella ricorreva alla soluzione finale, il famoso battipanni, che brandiva con la potenza di Zeus, scagliando folgori sul mio povero fondoschiena.
Sì, devo ammetterlo, la folgore faceva si che per lunghi periodi facessi il bravo o almeno limitassi le marachelle. Effettivamente i metodi usati erano un po' spartani e a tratti estremi, ma a quei tempi si usava così. Nonostante tutto, oggi dico grazie mamma, ti voglio un mondo di bene e come diresti tu, citando Dante: "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".

PS

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