sabato 27 settembre 2025

Le Ali della Vita


Mi chiamo Alessandro, ho deciso di scrivere un pensiero, il quale forse, anzi, certamente, non avrei mai immaginato di scrivere. Ideato comunque con affetto e  da condividere con i miei ormai fratelli “marinai”, perche pur essendo un eufemismo ci troviamo sulla stessa barca, perdonatemi più consono il termine “sulla stessa nave”. Questo breve racconto intitolato “le ali della vita” è stato scritto per le mie bambine,le mie 2 ali, in questo momento 2 ali non al massimo della loro forma e “ampiezza” in grado di sorreggersi da sole a causa della mancanza di un loro forte punto di riferimento  “il papà”, ma con la presenza di una madre fantastica in grado di colmare questo “gap” nella maniera migliore, anche se in assenza del loro imprescindibile mezzo per proseguire  il volo, “il papà” appunto , ed essere completamente libere di volare nella loro incredibile maestosità. Non so se questa metafora sia funzionata, capita o percepita, ma il significato di tutto ciò è che senza le mie ali, si è interrotto provvisoriamente qualcosa di magico, una sintonia perfetta, una famiglia unita, con la speranza che questo fantastico “volo” riprenda al più presto, liberi di volare, ritrovando quella normalità di vita al momento perduta solo per colpa di papà, ma sono certo che ci ritroveremo al più presto, io e la mia famiglia “sul divano a parlar del più e del meno... a crescere bambini. In tutto ciò rimanere “seduto in disparte” fa molto male, ma come ha scritto Pappalardo la parola d’ordine è una sola “ricominciamo” e ricominceremo più forti che mai. Lo devo a me stesso, ma soprattutto a loro come marito e genitore. Nel frattempo giocate spensierate, sorridete,proseguite con impegno il vostro programma scolastico per poi la sera fare la nanna con la vostra amata mamma , che un giorno, un bel giorno papà tornerà presto, per proseguire questo viaggio fantastico chiamato “vita”. Il papà ha fatto degli errori che attualmente sta pagando, ma con tutto l’impegno, la forza, la riflessione e ascoltando parole e consigli di persone competenti proverà con tutte le sue forze a non cadere più in errore.  

Dedicato alle mie ali, Isabel e Penelope i miei piccoli cuoricini, il vostro papà vi ama e farà in modo che più niente e nessuno potrà mai più dividerci.

Il vostro papone.

Alessandro  Demolli

Rancore nei miei confronti

 Il rancore,che per definizione è un risentimento profondo covato a lungo e tenuto nascosto, lo serbo per me stesso. I sinonimi di rancore sono astio,malevolenza e addirittura odio.Fino a qualche mese fa, nonostante qualche lieve senso di colpa,gli errori che commettevo non mi sfiorava più di tanto. Ero sì consapevole che lo stile di vita che negli ultimi anni stavo conducendo non era dignitoso ma me ne sono sempre fregato e il rancore l’ho sempre serbato nei confronti dei miei genitori oppure nel confronto degli altri.Ma dall’8 Marzo del 2025 commisi un errore che non mi perdonerò mai nei confronti di una persona che pur avendomi portato al limite sbagliando gravemente con me non meritava comunque l’entità della mia reazione, nonostante avesse sbagliato e mi avesse ferito.Da quel momento cominciai a farmi profondi esami di coscienza , tormentandomi per l’accaduto e ad esaminare a fondo ogni mio difetto e le reazioni che avevo quando le cose non andavano bene o qualcuno non si comportava come avrei voluto o mi sarei aspettato.Da quel momento di qualche mese fa serbo rancore soltanto per me stesso.Tutt’ora che sono in carcere penso a come mi sono comportato nei confronti di quella persona, nei confronti della mia famiglia, conoscenti, amici ed anche a come ho trascurato me stesso. Sin dal primo giorno di detenzione non facevo altro che pensare a quella persona in ogni singolo momento della giornata provando davvero un grande risentimento, ovvero rancore, verso me stesso.Tutt’ora mi colpevolizzo ed analizzo come mai un ragazzo che fino a qualche anno fa conduceva una vita regolare, che si prendeva cura di se stesso, lavorava e non sfociava in determinati atteggiamenti, sia arrivato a comportarsi in tal modo.Se prima provavo sempre a giustificare gli atteggiamenti sbagliati o lo stile di vita fatto da eccessi sia a me stesso che agli altri, adesso ho acquisito la consapevolezza che non importa come le persone si comportino con me perché io posso e devo fare meglio, avere più pazienza, placarmi, ragionare di più e agire nella maniera più pacata e migliore possibile.Il percorso su me stesso partirà proprio dal rancore che provo su me stesso che, anche se mi logora, sono convinto che mi porterà a capire il modo migliore  come reagire alle difficoltà della vita e in che modo affrontare i comportamenti che io ritengo ingiusti nei miei confronti.Il rancore, dunque, mi sta facendo del male ma è da lui che ripartirà la mia rinascita per trovare un equilibrio sia nella mia vita che nei rapporti con la società.

Eduard Spanache