Tre neo psicologhe, allieve del dottor Farina all’Università Cattolica, hanno passato qualche mese con noi, al reparto La Nave, per il loto tirocinio. E alla fine della loro esperienza ci hanno scritto questa lettera che pubblichiamo con grande piacere.
Cari Marinai,
vorremmo ringraziare innanzitutto voi e gli operatori per la preziosa opportunità che ci avete concesso. Abbiamo scelto di intraprendere questa esperienza senza però sapere bene cosa aspettarci, forse perché nessuna di noi tre si sarebbe aspettata di incontrare tanta umanità e voglia di riscatto. Abbiamo apprezzato in particolare la vostra voglia di mettersi in gioco, aprirsi e condividere con noi un pezzo della vostra storia di vita. Insomma, siamo partite forse con l'idea di uscire dal contesto universitario e imparare nuove nozioni, ma quello che abbiamo ricevuto è stato molto di più, sia dal punto di vista professionale futuro che umano.
La lezione di educazione alla legalità ci ha molto colpite soprattutto per l'interesse con cui avete affrontato le tematiche, ricordiamo ad esempio il prezioso contributo di chi, in merito alla questione della legittima difesa, abbia dato poi modo di aprire un capitolo significativo quale quello della giustizia riparativa. Abbiamo notato la profondità e la delicatezza di molti di voi nel sapersi guardare dentro e cercare di trovare qualcosa di più di un reato e di una condanna. Anche durante le lezioni di educazione alla salute molti di voi ci hanno lasciato segnali importanti della vostra voglia di cambiamento, la paura di ricadere in circoli viziosi, la paura di alcuni di uscire, di perdere la stabilità che il percorso alla Nave garantisce. È stato sicuramente difficile per noi scrivere questa lettera, avendo condiviso con voi solo una parte del vostro piccolo percorso, possiamo però dire che questi due incontri ci hanno aiutato a fare i conti non soltanto con la nostra professione futura, con un funzionamento mentale su cui lavorare, con teorie, libri, etc., ci hanno soprattutto aiutate a vedere l'umano al di là del problema, a capire che si può sempre migliorarsi e crescere, noi come studentesse e future professioniste e voi come uomini che lavorano per cambiare una strada che spesso dalle vostre parole è parsa già essere segnata in partenza dalle vostre storie di vita.
Possiamo quindi ringraziarvi ancora una volta per averci concesso di entrare a far parte anche per poco del vostro percorso.
Vi lasciamo con questa frase, che forse meglio riuscirà a rendere palese la nostra gratitudine: “Che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle”.
Arianna, Silvia e Federica
Tirocinanti del Dott. Farina
Università La Cattolica – Milano
Nessun commento:
Posta un commento