sabato 11 gennaio 2020

Braccialetto elettronico. Un'utile alternativa

In Italia sono oggi attivi circa 2000 braccialetti elettronici, forniti da Telecom Italia. Nel 2018 Fastweb ha vinto una gara d’appalto per la fornitura di 1000 nuovi braccialetti al mese, 12.000 in un anno. Un bel numero, se pensiamo che le misure alternative alla custodia cautelare in carcere, spesso non vengono concesse per mancanza di questo dispositivo di sorveglianza. I nuovi braccialetti sono pronti, tuttavia il Ministero dell’Interno non ha ancora nominato la commissione di collaudo e quindi la situazione è stagnante. Il Presidente della sezione GIP di Napoli, Giovanna Ceppaluni, afferma che “siamo favorevoli ad un’applicazione sempre più ampia del braccialetto elettronico, ma siamo sempre alle prese con problemi di natura strutturale ed economica”.  Il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati dice che quella tecnologia potrebbe essere utile nei casi di stalking, di persone responsabili di maltrattamenti, che magari abitano vicino alle vittime. Si rivelerebbe adatto anche a quei giovanissimi incensurati che hanno commesso reati rispetto ai quali è necessario un controllo più stringente dei domiciliari semplici ma non tanto afflittivo quanto il carcere, che potrebbe essere il male peggiore. Il braccialetto potrebbe poi favorire le misure alternative alla detenzione in carcere, anche per coloro che sono condannati in via definitiva. In un momento di estremo sovraffollamento come questo, potrebbero essere ridotte le presenze all’interno degli istituti e ciò comporterebbe anche un bel risparmio per le casse dello Stato.
AFG – SP

Nessun commento: