mercoledì 22 gennaio 2020

Liliana Segre, una persona speciale.









Il 21 gennaio la senatrice a vita Liliana Segre è venuta  a San Vittore in occasione della posa della pietra d’inciampo in onore di Andrea Schivo, l’agente di custodia scoperto mentre portava del cibo ad una famiglia di ebrei detenuta nel 1944. La Segre fu detenuta insieme al padre a San Vittore all'età di 13 anni, prima di essere deportata ad Auschwitz. Ha raccontato il momento della partenza e di come i carcerati di allora, vedendoli partire, si prodigarono a lanciare loro quel poco cibo che avevano, ma soprattutto urlarono parole di conforto che la senatrice ancora oggi ricorda. Erano stati umani, gli ultimi umani che vide. Poi, solo mostri … Il resto della popolazione di quel tempo aveva scelto la paura, aveva scelto di obbedire a quello che gridava più forte e non alla propria coscienza, tranne l’agente Schivo. Quel giorno furono chiamati in 605 per partire. La senatrice ha detto che entrare a San Vittore è stato uno shock e una grande emozione che non può purtroppo condividere con nessuno perché è l’unica ritornata da quel viaggio di morte. Giunta alla Rotonda, ha sollevato lo sguardo verso il cartello del quinto reparto e ha detto che lei era detenuta lì, ma che prima era diverso. In effetti una volta c’erano i ballatoi e una sola persona poteva osservare tutti i raggi posizionandosi al centro della rotonda. Schivo è stato un agente di custodia che, ben conscio di quello che succedeva nella porta accanto – la tortura, l’interrogatorio, la pena sicura – ha scelto di essere uomo perché chi salva un uomo, salva una vita intera, ha affermato ancora. È seguito un lungo applauso. 
Il filmato della visita al seguente link:
SP

















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