mercoledì 25 giugno 2014

Certe notti

Cos’è il carcere, con che termini si può descrivere?
Ci penso e ci ripenso, ma non trovo mai le parole giuste. Ci provo ancora.
Il carcere è quel posto dove tutto si ferma, dove tutto sembra ripetersi uguale giorno dopo giorno, dove la tua vita si ferma, non la vivi più.
Eppure i giorni, i mesi e gli anni passano comunque e te ne accorgi ogni volta che ti guardi allo specchio trovando nel tuo viso qualche ruga, qualche capello bianco in più.
Ma in particolar modo ti accorgi che la vita scorre quando vedi i tuoi figli che vengono a
trovarti, vedi che stanno crescendo, ti raccontano cose nuove che hanno imparato, di nuove emozioni che hanno vissuto e che magari avrebbero voluto condividere con te. 
Ma tu non ci sei, sei in carcere dove le emozioni non hanno il visto per poter entrare, stanno lì, fuori da quei muri di cinta, fuori dai luoghi dove la vita si vive.
In carcere ci sono notti in cui ti svegli e fissi il soffitto con occhi tristi, ed è in quel momento che centinaia di pensieri iniziano ad affollare la tua mente, così tanti che ti tolgono il respiro, le labbra tremano e gli occhi si riempiono di lacrime, lacrime che cerchi in tutti modi di trattenere inutilmente, perché scenderanno lo stesso fino a posarsi sul cuscino. I pensieri, sempre gli stessi, pieni di mille domande senza mai una risposta, non c’è nessuno che possa dartene una, perché tutti qui cercano la stessa cosa, ma come te trovano il silenzio della notte, dove tutto ciò che puoi sentire è il rumore di grosse chiavi che sbattono, per ricordarti dove sei. In quel momento talvolta arriva in tuo aiuto la speranza che ti da la forza per affrontare la vita in carcere.
La speranza che presto uscirai. La speranza che sia l'ultima volta.

Anonimo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse il percorso del carcere può essere la nascita di una vita nuova, attraverso la ricerca interna di una verità individuale che appartiene ad ognuno di noi. Certo la speranza di uscire dalle mura della prigione, di uscire da uomo "nuovo" non deve mai abbandonarci.

Anonimo ha detto...

Quello che hai scritto rende proprio l'idea di cosa significhi stare in carcere, lontano dai figli e dagli affetti... Spesso chi e' libero non ci pensa e sottovaluta quanto sia forte e meravigliosa la libertà. Le tue parole sono belle e emozionanti. E anche piangere a volte puó servire e aiutare molto. forza.

Anonimo ha detto...

cattura l'anima e le lacrime sono andati su la guancia,belli e allo steso tempo triste sono parole che ai scritto,comunque tenetti duro ragazzi ,forza e pazienza...

Anonimo ha detto...

Nessuno sceglie un male capendo che e' un male,
ma ne rimane intrappolato se,per sbaglio, lo
considera un bene rispetto a un male maggiore.