mercoledì 18 giugno 2014

Tra vittima e carnefice

(dicembre 2011)
Ciao vittima, scusa se ti do del tu.
Sono il tuo carnefice.
Oggi sto pensando che qualche setti-
mana fa è caduto il Governo e hanno
fatto un Governo tecnico. Quindi
spero diano un'amnistia, visto che i
partiti di destra o di sinistra non
potranno dirsi l’un l’altro "l'hai data
tu": e così saranno sicuri di non per-
dere consensi.
Poi mi fermo e penso: se fossi io la
vittima cosa penserei sentendo par-
lare di amnistia? Mi verrebbe da dire
che invidio chi ha fede e ha la forza di
perdonare, perché anche se in questo
momento sto impersonando sia la
vittima sia il carnefice… io l’amni-
stia non la darei.
Ecco, quel che veramente invidio - tra
virgolette - alla vittima è che ha due
strade: quella di odiare e quella del
perdono. Invece come carnefice,
anche se mi pento del mio atto, rima-
ne sempre il mio crimine. Senza il
perdono della vittima. E ci vuole
molta, ma molta forza a perdonare.
E io, come vittima, ora non ce la farei proprio a perdonare il mio carnefice.

Tommaso Muggeri    

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Esiste anche il perdono di se stessi che non tutti hanno o hanno il coraggio di tirare fuori, sento che tu ce l'hai e anche se non può assicurare il perdono della vittima, può dare la forza e una lezione a persone come me.

Anonimo ha detto...

Tommaso penso che tu debba prima di tutto perdonare te stesso…poi potrai vedere con occhi nuovi la realtà.