Il mercoledi mattina è il giorno del colloquio familiare e nel mio caso equivale a vedere mia sorella. Per me è il momento più importante e anche più bello della settimana. Quando succedono episodi come la carcerazione l’impatto sui familiari e a dir poco devastante, lei ovviamente non me lo dice e non me lo fa pesare ma più volte ho pensato che la pena più difficile la stia scontando lei considerando anche che ha una vita familiare con due figli da crescere. Mia sorella, più grande di me di 5 anni, ha una personalità molto forte e da quando sono deceduti i genitori il nostro legame si è rinforzato. Da quando sono qui non mi hai mai abbandonato per un solo mercoledi . Il martedi , appena ricevo il bigliettino di conferma, il mio pensiero non è certo sui vestiti che dovrò indossare o su quali e quante brioche portare al colloquio ma piuttosto penso se c’è qualcosa di importante da ricordarle sulla gestione della mia casa o su altro scadenze del mese (….alla fine sono solo uscite tipo bollo macchina, spese condominiali, altre tasse comunali). Appena la vedo apparire mi si illuminano gli occhi come se non la vedessi da tre o quattro anni; in quell’ora che ci vediamo lei rappresenta l’occhio sul mondo esterno che per me si è fermato al mio ingresso in carcere qualche mese fa ma che invece, da come mi racconta, continua ad esistere e ad andare avanti. Durante il colloquio parliamo di tanti argomenti , dei miei stati d’animo, dei nipoti , dei libri che sto leggendo e lei devo dire che mi trasmette sempre una tranquillità ma allo stesso tempo una forza particolare che mi danno energie per non cedere . I suoi discorsi non sono mai banali o noiosi sempre costruttivi e pieni di vitalità . A volte rimango anche un po’ imbarazzato dalla freddezza e dalla lucidità con cui mi parla nella stanza dei colloqui…. è esattamente la stessa che avrebbe utilizzato se io fossi a casa sua sul suo divano. In ogni colloquio poi non mancano quei 5-10 minuti di “ insegnamento” che in maniera molto velata riprende gli errori del passato sui quali ci sarà molto da lavorare . A volte è sufficiente anche una sua sola battutina …per percepire che ci siamo capiti (faccio solo un piccolo esempio... la gestione dei soldi che negli ultimi mesi mi era un po’ sfuggita di mano a causa proprio delle sostanze). Anche dopo il carcere lei ci sarà sempre e mi sosterrà in ogni momento in cui chiederò aiuto ma sicuramente farà di tutto affinchè cammini da solo con le mie gambe e con la mia responsabilità in quel mondo che ogni mercoledì continua a raccontarmi che esiste ancora e che mi aspetta più forte di prima .
Raja
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