mercoledì 3 agosto 2022

Ancora sul Rugby


Per me il Rugby è iniziato con un po’ di fatica visto che lo vedevo quasi come un peso, perché veniva nell’unico giorno della settimana in cui avrei potuto riposare di più, il sabato mattina, visto che dal lunedì al venerdì siamo occupati dalle 10 di mattina con l’apertura e via via con tutte l’attività nave e la domenica e il giorno delle pulizie della cella anche quelle la mattina presto. Così il primo sabato rugbystico zero voglia di scendere, ero disinteressato quando le dottoresse me lo proposero e preferii dormire. Il mio allora compagno di stanza Saro provò a convincermi ma io non lo ascoltai e rimasi in cella a dormire. Tornato dalla attività Saro era ancora carico e così mi rimproverò per non averlo seguito perché a detta sua mi ero perso una bella mattinata sportiva, così sentendo lui e coinvolto dall’entusiasmo che mi trasmisero gli altri compagni che vi parteciparono, il sabato successivo mi convinsi ad alzarmi e scendere. Devo dire che mi sono divertito tanto, a tal punto che da allora non saltai se non in una occasione, il colloquio. Un solo sabato, per questo voglio cogliere l’occasione per ringraziare le persone che hanno reso questa attività coinvolgente e divertente, Roby, Picio e Tommy. Ci sarebbe anche il Rasta ma dato che non viene mai HAHAHA non lo ringrazio. A parte questo voglio ringraziare questi ragazzi e la loro voglia, disponibilità, simpatia e perché no anche sacrificio che nonostante all’inizio il freddo ed ora il caldo torrido dell’ultima settimana, sono ancora qui, puntuali tutti i sabati mattina a darci un’ora e mezza del loro tempo, della loro passione e capacità per farci divertire e sfogare allo stesso tempo. Colgo l’occasione anche per ringraziarli delle magliette che ci hanno generosamente regalato.

Francesco Scriva


 

Il Rugby è un’attività che ho conosciuto qui alla Nave; è un’attività che mi fa sentire bene. Non sono mai stato un ragazzo sportivo, sono più un ragazzo di campagna. Non mi piace lo sport però il Rugby è diverso dagli altri sport che vedo in giro. Inizialmente credevo che fosse una perdita di tempo perché, non essendo portato né per il Calcio né per il Basket, non credevo di essere portato neppure per il Rugby ma, non so, mi consigliarono di provare … perché no! Tanto mica sarei stato obbligato ad andarci se non mi fosse piaciuto, però, dopo la prima lezione cambiai idea. E’ un gioco intrigante dove trovi tutto e tante strategie da poter escogitare, più o meno come in una partita di dama. Comunque da quando ho iniziato sono passati quattro mesi e ogni settimana aspetto il sabato per scendere a giocare, per vedere quale squadra farà più punti. Qualche settimana fa c’è stata la festa di chiusura dell’anno dove ci siamo prima allenati e poi abbiamo giocato contro la squadra dei volontari che vengono ad allenarci è stato bello vincere contro di loro. Ci hanno regalato le magliette della squadra della nave che sono bellissime e che oggi indossiamo con orgoglio. Alla fine abbiamo fatto una grande festa mangiando e brindando alla nostra squadra. Non avrei pensato che un gioco potesse far provare tante emozioni e stimo e ringrazio i volontari che vengono  a regalarcene altrettante … emozioni che non provavo da tempo.

Leonardo Russo

Rugby, che passione


Il progetto del Rugby per me è stata  una sorpresa, qui in carcere ho giocato a calcio, basket, pallavolo, ho fatto palestra ma il Rugby mi mancava. E’ stato un vero piacere praticarlo, anche perché io avevo già giocato in un torneo della scuola ed avevamo pure vinto! Tra l’altro, i rugbisti, mi sono sempre stati simpatici perché ho sempre fatto la festa del Rugby sotto casa mia, che era diventata la festa della birra!

A me dà la possibilità di evadere mentalmente per qualche ora mentre gioco e non mi fa pensare al posto in cui mi trovo …

Ringrazio il coach Roby ed i ragazzi per darci questa possibilità.   

 

Federico Colombi

BLOG NEWS 19/7 - 22/7

                                                                    



                                                                         Martedì 19

 

Eccoci di nuovo qui, ammetto di stare trascurando un po’ la pagina ma confesso di non essere in uno stato mentale appropriato per rendervi partecipi, ma ci proverò. Oggi  siamo riusciti ad avere l’ultimo incontro con Glenda per il gruppo “Fumetto” e per me è stato l’ultimo incontro nel vero senso della parola… ho deciso di dimettermi. Sento che stare qui non mi fa più star bene, mi sento stretto in un vortice di emozioni che mi remano contro. Non so ben spiegare, nemmeno a me stesso cosa mi stia accadendo, non è la prima volta, ma sento che devo seguire quella voce che mi dice di andare. Ringrazio tutti per la compagnia e … ciao!

 

Mercoledì  20

“Dicono che la notte porti consiglio, ma per un testone come me non ha funzionato … mi ha invece suggerito.

Circa due anni fa venni a far parte di una “famiglia”, non proprio una famiglia, una collettività che mi odorava di “casa”. In questa casa c’erano delle sorelle, delle amiche che, qualche tempo dopo, salutai promettendo passi puliti, promettendo di tenermi in contatto, giusto per stare in carreggiata. Così non fu. Durai poco e mi persi tanto da tornare qui. Loro mi raccolsero, mi aiutarono a riunire i pezzi senza fare domande, mi promisero di remare insieme a me e mi fecero promettere di remare insieme a loro. Nonostante i loro sguardi sinceri, puliti non colsi l’importanza di quella mano tesa. L’ultima per me. Prime difficoltà e le mollo nuovamente. Poche parole le loro, toccanti, franche, senza rimproveri. Le mie, vuote come il senso che provo ora, un senso di smarrimento dove non voglio trascinare nessuno. Vergogna di tendere la mano e ammettere, forse anche a me stesso, di aver bisogno di loro. Di voi. Aiutatemi ad affrontare le salite e sono sicuro che sarà tutto in discesa. Non sarò un drago a chiedere aiuto ma non posso essere neanche un ingrato … e poi oggi arriva al colloquio di Luigi il salame d’asino.” He he!

Queste sono le parole con le quali questa mattina all’apertura ho comunicato che sarei rimasto. Ovviamente il senso di vergogna è tanto. Ho firmato le dimissioni, ho discusso con l’Ispettrice per farmi scendere ai piani ieri. Non so se esista un Dio, un destino o il semplice accadimento degli eventi, il caso che non mi abbiano fatto scendere ieri mi ha dato modo di pensare. Però devo dirvi una cosa. Mi è accaduto qualcosa di strano. Ieri quando ho comunicato alle dottoresse le mie intenzioni erano sbigottite, dai loro sguardi si capiva che non comprendevano la ragione del mio gesto, mi dicevano di prendermi del tempo per pensarci ma ormai avevo avviato un processo che moralmente non mi permetteva di ripensarci. I loro occhi mi trasmettevano sincero dispiacere e un po’ di delusione. Non potevo tornare indietro. Avevo firmato. Odio fare la parte di quello che viene pregato e non volevo passare per quello che prima dice una cosa e poi cambia subito idea. Stavo facendo l’errore più grave della mia vita, un’altra volta abbandonavo di fronte ad un ostacolo. Avrei tradito. La notte ho dormito poco, praticamente niente. Anche se avessi cambiato idea sarei rimasto comunque quello che se ne voleva andare. Ma poi ho sentito su di me quegli sguardi, quelle voci che mi chiedevano di restare, voci autentiche, oneste, senza secondi fini, nella penombra della mia cella, sdraiato a fissare il vuoto … mi sono sentito amato. Qualcuno pensa al mio bene e cerca di far si che io faccia lo stesso. Devo pensare al meglio per me, almeno una volta nella vita, pensare ciò che mi serve per rinascere e loro possono aiutarmi a far si che il passato sia passato per sempre e che il futuro diventi realtà! Grazie di cuore.

Scusate per lo sfogo ma … mi serve anche questo.

 

Pensavate che avessi finito?! Oggi che giorno è? Mercoledì! E cosa c’è il mercoledì? L’oblò. Abbiamo avuto come ospiti i volontari del Rugby e sono stati letti degli scritti appunto da chi ha frequentato il gruppo. Un’attività che ha lasciato il segno. Gabriele ha letto il suo scritto dedicato al “posto del cuore” e ci ha fatto viaggiare attraverso i ricordi. Anche Rachid ha letto il suo scritto e unendo le emozioni appena provate ci ha trasportato in Marocco. Luca ci ha invece commosso con il suo ricordo che è stato per noi un grande regalo. Oggi mi sono proprio divertito.

Mi viene da ridere se penso che stavo per rinunciare a tutto questo.

 A presto.

 

Giovedì 21

Educazione alla salute … ospiti … interesse … coinvolgimento, tutti ingredienti essenziali per un’ottima riuscita di un gruppo.

Oggi come ospiti abbiamo avuto gli amici di “N.A.” , Narcotici Anonimi. Non è la prima volta che vengono ma oggi hanno voluto proporci un’incontro uguale a quelli che tengono nelle loro stanze. L’interesse era totale ed è sempre coinvolgente sentire testimonianze da chi affronta giorno per giorno la sfida con le dipendenze e vince ogni volta. E’ stimolante ed è un’altra cosa sapere che quando vieni aggredito da quella “maledetta voglia” ti possa rivolgere a chi sa di cosa stai parlando. A me è capitato di vivere lunghi periodi di “sobrietà” ma quando poi subentrava la noia del normale, quando scattava quella scintilla insopportabile che pian piano accendeva quel fuoco devastante, a chi lo spiegavo che al secondo giro di aperitivo mi veniva voglia di farmi una “botta”? Ai miei colleghi? Alla mia donna “regolare”? Invece rivolgerti a chi sa di cosa parli ti può aiutare e spegnere quel fuoco prima che divampi. 

Grazie ragazzi

 

 

                                                                   Venerdi 22

 

Ancora qui? Eh si! Oggi giornata colma di emozioni, per me è un regalo per essere rimasto. Grazie.

Gruppo contatto. Dario, un personaggio che con la sua tranquillità ti porta a ragionare sull’ovvio, tanto ovvio che non ci hai mai pensato, o almeno non io. Oggi, navigando a vista, (questo è lo spirito del gruppo)siamo arrivati a collegarci alla lezione che ci tenne Giulia Storino riguardo alla memoria del cervello che ricorda le occasioni che ci fanno “stare bene” e di conseguenza ricerchiamo cercando di riprovare quella sensazione. Ma perché sto benedetto cervello non ci fa ricordare anche le conseguenze?Sarebbe fatta! Tu ti ricordi che bella è la sostanza? Bella vero? Si ma gli effetti collaterali … perdita dei cari, del lavoro, di peso … quelli non te li ricordi! Trovato! Programmo un microchip che metta in evidenza i ricordi devastanti e tutti siamo salvi. Perché non ci ho mai pensato?!