martedì 10 marzo 2020

Alla Nave è diverso.

Coronavirus: chissà da dove arriva, se la Natura si sta ribellando per quello che causiamo all’ambiente oppure se è un’altra invenzione di laboratorio destinata allo sviluppo di armi batteriologiche, tutto è possibile.
Dicono che viene dai pipistrelli, ma sono da sempre in circolazione, possibile che si siano incazzati proprio ora?
Comunque qui in carcere si percepisce la preoccupazione dei compagni: i colloqui bloccati seppur solo per un’ora alla settimana, iniziano a far sentire il loro peso. Poi ci sono le telefonate che sono aumentate, ma se tutte le famiglie sono come la mia, mai diranno di essere malati per non arrecarmi ancora più sofferenza.
Noi alla Nave siamo molto fortunati, ogni giorno le nostre operatrici si presentano puntuali e continuiamo il percorso di cura, anche se ridotto. Le vediamo regalarci sempre un sorriso  , cercare di sminuire il problema, dandoci speranza e riportandoci notizie. Sono sempre presenti ad ascoltare i nostri problemi, va riconosciuto il loro spendersi per noi.
Sembra strano ma i gruppi iniziano a mancare…è proprio vero che quando hai il pane, non hai i denti. Un abbraccio alle sette sorelle e grazie.

Michele de Biase

Considerazioni sul virus.

Questo problema del Coronavirus, è ormai un' emergenza a livello mondiale, anche dal punto di vista economico. L' arresto parziale del lavoro, inciderà sulla possibile ripresa che quindi tarderà ad arrivare. Qui in carcere, tutti pensiamo di poter fare un istanza agli avvocati e di poter usufruire degli arresti domiciliari, ma le persone, a mio avviso, pensano a volte con la vecchia mentalità del tossico, che pensa di fare il furbo e farla franca, non prendendosi realmente la responsabilità del reato che hanno commesso. Tutti affermano che l' America ha concesso l' indulto e che in iran hanno scarcerato 50.000 persone, peccato che questi due stati non facciano parte della Comunità Europea. Personalmente penso che ci sia un poco di allarmismo, credo sostanzialmente in quello che ci ha riportato il dottor Giacchino. Rimane tanto dispiacere per chi muore e l'augurio di tutti è che la medicina trovi presto un vaccino. 

Federico Chiodi

lunedì 9 marzo 2020

Un'epidemia che ci colpisce due volte.

Coronavirus è arrivato in un momento delicato e purtroppo a pagarne un poco di più le conseguenze, siamo noi detenuti, ai quali vengono sospesi i percorsi trattamentali terapeutici.
È un cataclisma quello che sta succedendo in questo mondo, gli accordi tra i Paesi sono sospesi, addirittura alcune nazioni vietano l’ingresso delle persone provenienti dai luoghi dove il contagio è maggiore. Speriamo che finisca al più presto, perchè le persone sono già nel panico e qui dentro noi veniamo poco informati e ognuno dice la sua, spesso esagerando, ma voglio credere che la situazione possa migliorare presto, anche se il momento è molto delicato e solo il tempo potrà dirci come andrà a finire.
Sono un ottimista e sono convinto che tutto finirà nel miglior modo possibile.  L' OMS ci ha spiegato come prendere le precauzioni necessarie: frequente pulizia con acqua calda evitare il contatto con oggetti non disinfettati, non toccarsi gli occhi e la faccia e tenere le distanze fra noi. Purtroppo, come dicevo, questa epidemia sospende l’opportunità che avevamo per curarci. Personalmente l'unica, grande preoccupazione che ho, riguarda i miei famigliari, soprattutto  i miei piccolini. Prego il Signore di vegliare su tutti noi. 
Fatt u segn ra croce.

Feliks Precetaj

Coronavirus, un'altra prova da superare.

È la prima volta che mi capita di assistere ad una cosa del genere, un'epidemia
Sono preoccupato per i miei familiari, e loro sono molto preoccupati per me. Vedo negli altri lo sguardo della paura, all’improvviso sembra che un invasore straniero, chiamato Coronavirus abbia invaso l’Italia e c'è molta paura e diffidenza  per l’altro. Anche se viviamo in un luogo di sofferenza la paura si vede e si percepisce, non sono molto bravo  a descrivere con le parole le mie sensazioni ed emozioni, ciò che provo in questo momento. Una cosa però la capisco bene: siamo diventati molto fragili e delicati, quando succedono questi eventi inaspettati che non riusciamo ad affrontare. Ho visto la disponibilità ed il coraggio delle dottoresse che si presentano tutti i giorni e cercano di andare avanti, specialmente la capitana Bertelli. Il mio pensiero è che basta non dare troppo peso e continuare a vivere la propria vita, bisogna affrontare e non arrendersi di fronte alle difficoltà, come mi ha sempre insegnato anche mio padre, essere forte e coraggioso, agire e andare avanti.

Ervis Doku

martedì 3 marzo 2020

I danni del virus.

C’è un epidemia parallela, fatta di ignoranza e paura, ancora più pericolosa del Coronavirus.
Esistono dei sensori nel nostro cervello che ci mettono in massima allerta, causando comportamenti impulsivi, istintivi che prevalgono su quelli razionali. Il problema sono le informazioni che riceviamo ogni giorno, una overdose di immagini, notiziari, che contribuisce a generare una fobia collettiva e l’accumulo di pensieri sempre più pessimistici e catastrofici. Quando la paura deborda e diventa panico, vengono meno i codici di umanità, solidarietà e sofferenza. L’individuo si chiude nel proprio recinto, diffida dell’altro al motto di si salvi chi può! Isolarsi completamente è ormai difficilissimo, la solidarietà e l’empatia sono tratti fondamentali che ci fanno conoscere come esseri umani al di là di ogni latitudine, cultura, religione, etnia e vanno difesi. Cerchiamo quindi di maturare una maggiore consapevolezza del nuovo tempo che viviamo.

EDUART MECANI

Un alieno piccolo ma pericoloso.

La Terra è sotto attacco, ma il nemico non viene da un altro pianeta. È sì un alieno, ma solo perché fa parte del mondo dell’infinitamente piccolo. Un essere primordiale presente sul nostro pianeta da molto prima di noi e proprio per questo difficile da eliminare, visto che ha fatto della sopravvivenza e della capacità di adattamento, la sua arma migliore.
Gli agenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, si sono immediatamente mobilitati per contrastare l’avanzata del nemico, il Coronavirus, ma quella che sembrava una semplice battaglia, si sta trasformando in un conflitto mondiale. Quelli che oggi contano più vittime, sono i nostri fratelli cinesi, pagando così il prezzo più alto, a causa della sottovalutazione del problema. La prima linea fino a qualche giorno fa sembrava lontana, ma le orde nemiche sono più scaltre del previsto, mimetizzandosi all’interno dei nostri corpi. I virus non fanno differenza di etnia, età o religione, non hanno  una coscienza, per loro conta solo sopravvivere, ad ogni costo, come fanno da milioni di anni. Ormai anche noi, Paesi del fronte occidentale, siamo sotto assedio, abbiamo fatto scattare immediatamente il piano di contenimento nella speranza che funzioni, circoscrivendo le zone dove la battaglia infuria maggiormente. Ma, come viene descritto da Sun Tzu nell’Arte della Guerra, il nemico va sconfitto in casa propria, per scrivere la parola fine, dobbiamo debellarlo nei nostri laboratori, riuscendo ad elaborare un vaccino efficace
Sembra incredibile, sembra un film, ma è la nostra realtà. Passo e chiudo, augurando a tutti prosperità

PETER SERINA


lunedì 2 marzo 2020

I costi della detenzione

Costa più il mantenimento di un detenuto, che la formazione di un neurochirurgo.
Sembra strano ma le cifre sono ufficiali: se continueremo ad usare il codice penale per ogni sorta di infrazione sperpereremo 3 miliardi di euro all’anno di denaro pubblico, nonostante la recidiva sia del 70%
Converrebbe invece ricorrere al codice civile per i reati più lievi, o alla giustizia riparativa con un risarcimento morale e materiale per le vittime di reato. Vanteremmo, in questo caso, un primato che finora è limitato a Canada, Usa, Nuova Zelanda e Australia, dove questa soluzione è applicata con soddisfazione.
L’ultimo, grande paradosso, è il caso di una donna che, accusata di occupazione di suolo pubblico, anziché essere multata, si è vista arrestare e detenere per scontare una condanna di un mese di carcere. Quanto è costata ai cittadini? Circa 300 euro giornalieri. Ma quanto ci costa una roulotte in sosta vietata su una piazza?