martedì 18 ottobre 2022

BLOG NEWS 9/10 - 10/10

  

Domenica 9

Ciao a tutti è un po’ che non ci si sente ma abbiamo voluto prenderci un momento di riflessione. Eccoci, siamo pronti a condividere con voi il nostro tempo.

Dopo il triste accaduto è stata dura ma siamo riusciti a tamponare quel dolore che solo una perdita può causare.

Qualcuno è uscito e qualcuno è arrivato.  Abbiamo ripreso a navigare con quel ritmo che ci contraddistingue. I nuovi arrivati trovano un ambiente più sereno e rilassato. Per quanto mi riguarda c’è stata una svolta. Quando si dice che ognuno ha i suoi tempi … ecco, i miei non sono proprio immediati ma corposi. Abbiamo avuto l’incontro con gli alcolisti anonimi, non è la prima volta che assisto ad una loro visita ma questa volta l’intervento di uno di loro mi ha dato una risposta: se si è malati di diabete si può stare bene ma occorre continuare la cura per sempre; la dipendenza è anch’essa una malattia e in quanto tale va curata … per sempre. Quindi se ne può uscire ma senza mollare quelle cure che possono essere: mantenere i rapporti con le persone “sane”, instaurarne di nuovi e costruttivi, non abbandonare mai il ricordo di ciò che ci ha fatto stare male … stare sempre sul pezzo. Mi è anche capitato ultimamente di “progettare”; sono un sognatore per eccellenza, ho sempre fantasticato, disegnato sogni ma ultimamente non avevo più quella spinta emotiva che mi permetteva di progettare , magari un futuro. Ero un po’ rassegnato, mi facevo trascinare dagli eventi senza prendere parte attivamente nella realizzazione di quel che poteva essere un desiderio. Ora tutto sta prendendo una forma più decisa, ho dei sogni e la voglia di realizzarli e sento addirittura che posso farcela. Il tutto è fantastico.

 

lunedì 10

Eccoci! Sono saliti altri tre nuovi compagni. Mi sono soffermato a parlare a lungo con Luca, un ragazzo appena arrivato, giovanissimo, 26 anni. Mi fa sempre uno strano effetto quando vedo dei ragazzi così giovani finire in carcere, ma questa volta è diverso, questa volta nei suoi occhi non si percepisce un desiderio sfrenato per una vita fuori dalle regole ma una stanchezza, giovane, per una scelta sbagliata. Nel sentirlo parlare salta in evidenza la voglia di non venire più qui, in carcere, che poi è l’effetto che questi posti dovrebbero scaturire in chi ci entra la prima volta ma che, ahimè, spesso si tramuta in desiderio di emulare chi li frequenta assiduamente … come me. Oggi voglio essere da esempio per i giovani, un esempio da evitare, non seguire, racconto spesso la fine che ho fatto ma un domani vorrò essere da esempio per tutti quelli che si sono rassegnati a causa di una delusione per una sconfitta personale, chi non crede sia possibile uscire da tutto, scendere dalla giostra! Ecco, uscire da tutto. Ora si! Sono pronto a crederci. 

Ciao, Riccardo

 E poi la solitudine ti possiede e quando la mente si colma di colpe e rimorsi, non sei più in grado di affrontare la realtà, una realtà che non accetti. Credi di non meritare quell’abbandono, il vuoto ti inghiotte e tu ti ritrovi solo in mezzo agli altri, la voglia di combattere ti abbandona, non hai più nessuno  neppure da deludere, sei tu contro quel mostro che ti afferra e ti porta con sè, giù, nel baratro del distacco e dell’angoscia. Ricorda che non eri solo, qui,  che c'è chi ha combattuto per te, con te, che nel nostro mondo non regna l’indifferenza e la tua richiesta d’aiuto troverà risposta, una risposta che arriva lenta, troppo tardi, affinché tu ti renda conto di quanto tu sia stato importante per  questo mondo.

Ciao Riccardo.

Il Futuro che Vorrei


Il futuro che vorrei era tutto ciò che mi ero costruito fino a quel maledetto giorno, 20 agosto2022, perché, a parer mio, per parlare di futuro,  bisogna prima parlare del passato.

Era un caldo giorno d’ estate come tutti gli altri, e venni svegliato dalla solita sveglia riprodotta dal mio cellulare, forza Luca è ora di andare a lavorare! Eh no, so già a cosa state pensando; contrariamente da chi è assillato dalla monotonia lavorativa, io, per l’ ennesimo giorno dopo anni, ero felicissimo di svegliarmi per andare a fare ciò che amavo: il pizzaiolo. Anni ed anni di sacrifici, turni estenuanti, sottopagati e in “nero”, per arrivare a fare parte della brigata di una delle migliori pizzerie certificate di Italia e del mondo.

La sveglia, come al solito, suonò per poco, non sono un gran dormiglione, colazione al volo e via a lavorare.

Fino a qui tutto nella norma, i primi clienti che iniziano ad entrare, le ordinazioni che iniziano ad accumularsi, e il mio cellulare che di colpo inizia a squillare; pensai tra me e me: ma chi è che mi rompe i coglioni mentre lavoro? Risposta datami immediatamente dallo schermo del cellulare: “stazione carabinieri di Bollate”, non che avessi il numero di telefono salvato, infatti non so ancora come sia stato possibile, o forse si, ma non ho voglia di dilungarmi in inutili spiegazioni.

Fissando lo schermo del cellulare, ripensai tra me e me: ma questi, da me, che minchia vogliono?

Risposi …. Si palesò davanti a me la voce del vicebrigadiere della stazione, dicendomi che c’ era una notifica urgente da dover firmare, risposi che nel pomeriggio sarei passato. Chiusi la telefonata, e venni assalito dalla curiosità … una notifica, per me ? Boh, strano.

Conclusi il turno lavorativo mattutino, e mi diressi verso la stazione dei carabinieri per ritirare questa “benedetta” notifica … che, alla fine, si rivelò essere un’ ordine di custodia cautelare … Iagulli, la portiamo a San Vittore !!

Giuro che non me lo sarei mai aspettato, rimasi scioccato, mi guardai dietro alle spalle, aspettandomi l’ arrivo di una videocamera facendomi capire che era tutto uno scherzo, come nelle migliori candid camera … invece no, era tutto reale, tutto dannatamente reale.

E adesso ? Il lavoro, la casa, mio fratello, mia madre … che sarà di tutto ciò che mi sono costruito fino ad ora ? Io, che avevo sempre superato gli ostacoli che la vita mi aveva messo davanti, sempre … ma questa volta, aimè, l’ ostacolo sembra insormontabile.

Sono nato in una famiglia modesta, una madre meravigliosa che si ritrovò di colpo a crescere due figli da sola, uno di nove anni e uno di pochi mesi, Io. Con mio fratello non ho mai avuto un gran rapporto, ma ora lo capisco, come pretendere che un bambino di neanche dieci anni, rimasto senza un padre, di colpo, debba fare da padre a me e non più da fratello. Mia madre invece, ha sempre fatto di tutto per farmi stare bene, e ce l’ ha fatta ... ho avuto un’ infanzia meravigliosa, sapendo, sin già da piccolo, cosa potevo e cosa non potevo avere. Ciò che volevo, a me, rispetto alle famiglie benestanti, costava il doppio, se non il triplo … ma ogni volta che mi fissavo in mente un’ obbiettivo, lo raggiungevo alla grande, e che goduria dopo così tanta fatica. Tutto sembrava procedere per il verso giusto, fino a quando, nella mia prima adolescenza, conobbi una sostanza che vedevo consumare sempre dai più grandi: L’ alcool.

Iniziai a bere piccole dosi di alcool, un po’ per curiosità e un po’ perché faceva “figo”… manco mi piaceva ciò che bevevo, ma, con la sigaretta in bocca che manco sapevo aspirare, mi atteggiavo da vero duro al passaggio delle ragazzine più belle del paese, sperando di fare colpo su di loro, e magari, di strappargli un mezzo bacio ed una bella palpatina.

Col passare degli anni, senza manco accorgermene, il consumo di alcool divenne un’ abitudine, tra alti e bassi, non superavo mai il limite, ma bevevo ogni giorno. Molti dicono che è dovuto dai traumi passati, io non credo, magari nel subconscio, ma a me “bere” mi faceva stare bene.

Ora mi ritrovo qui alla “Nave”, terzo piano del terzo raggio della casa circondariale di San Vittore.

Sono contento di aver intrapreso questo percorso in tempo, prima che questa tempesta di nome alcool, spazzasse via tutto ciò che sono … ma si sa, una tempesta non si può fermare, ci si può solamente fare da parte ed aspettare che passi, ma quella tempesta è dentro di me, e ne utilizzerò tutta la forza per farne scaturire qualcosa di spettacolare, ce la farò, anche questa volta, come ho sempre fatto.

Ho giurato che non toccherò mai più una goccia d’ alcool, e conoscendo la mia forza di volontà, sarà veramente così. Quindi alla domanda, Luca, che futuro vorresti ?

Vorrei tutto ciò che mi ero costruito prima, ma senza alcool.

                                                                                                                                               Luca Iagulli