martedì 18 ottobre 2022

Il Futuro che Vorrei


Il futuro che vorrei era tutto ciò che mi ero costruito fino a quel maledetto giorno, 20 agosto2022, perché, a parer mio, per parlare di futuro,  bisogna prima parlare del passato.

Era un caldo giorno d’ estate come tutti gli altri, e venni svegliato dalla solita sveglia riprodotta dal mio cellulare, forza Luca è ora di andare a lavorare! Eh no, so già a cosa state pensando; contrariamente da chi è assillato dalla monotonia lavorativa, io, per l’ ennesimo giorno dopo anni, ero felicissimo di svegliarmi per andare a fare ciò che amavo: il pizzaiolo. Anni ed anni di sacrifici, turni estenuanti, sottopagati e in “nero”, per arrivare a fare parte della brigata di una delle migliori pizzerie certificate di Italia e del mondo.

La sveglia, come al solito, suonò per poco, non sono un gran dormiglione, colazione al volo e via a lavorare.

Fino a qui tutto nella norma, i primi clienti che iniziano ad entrare, le ordinazioni che iniziano ad accumularsi, e il mio cellulare che di colpo inizia a squillare; pensai tra me e me: ma chi è che mi rompe i coglioni mentre lavoro? Risposta datami immediatamente dallo schermo del cellulare: “stazione carabinieri di Bollate”, non che avessi il numero di telefono salvato, infatti non so ancora come sia stato possibile, o forse si, ma non ho voglia di dilungarmi in inutili spiegazioni.

Fissando lo schermo del cellulare, ripensai tra me e me: ma questi, da me, che minchia vogliono?

Risposi …. Si palesò davanti a me la voce del vicebrigadiere della stazione, dicendomi che c’ era una notifica urgente da dover firmare, risposi che nel pomeriggio sarei passato. Chiusi la telefonata, e venni assalito dalla curiosità … una notifica, per me ? Boh, strano.

Conclusi il turno lavorativo mattutino, e mi diressi verso la stazione dei carabinieri per ritirare questa “benedetta” notifica … che, alla fine, si rivelò essere un’ ordine di custodia cautelare … Iagulli, la portiamo a San Vittore !!

Giuro che non me lo sarei mai aspettato, rimasi scioccato, mi guardai dietro alle spalle, aspettandomi l’ arrivo di una videocamera facendomi capire che era tutto uno scherzo, come nelle migliori candid camera … invece no, era tutto reale, tutto dannatamente reale.

E adesso ? Il lavoro, la casa, mio fratello, mia madre … che sarà di tutto ciò che mi sono costruito fino ad ora ? Io, che avevo sempre superato gli ostacoli che la vita mi aveva messo davanti, sempre … ma questa volta, aimè, l’ ostacolo sembra insormontabile.

Sono nato in una famiglia modesta, una madre meravigliosa che si ritrovò di colpo a crescere due figli da sola, uno di nove anni e uno di pochi mesi, Io. Con mio fratello non ho mai avuto un gran rapporto, ma ora lo capisco, come pretendere che un bambino di neanche dieci anni, rimasto senza un padre, di colpo, debba fare da padre a me e non più da fratello. Mia madre invece, ha sempre fatto di tutto per farmi stare bene, e ce l’ ha fatta ... ho avuto un’ infanzia meravigliosa, sapendo, sin già da piccolo, cosa potevo e cosa non potevo avere. Ciò che volevo, a me, rispetto alle famiglie benestanti, costava il doppio, se non il triplo … ma ogni volta che mi fissavo in mente un’ obbiettivo, lo raggiungevo alla grande, e che goduria dopo così tanta fatica. Tutto sembrava procedere per il verso giusto, fino a quando, nella mia prima adolescenza, conobbi una sostanza che vedevo consumare sempre dai più grandi: L’ alcool.

Iniziai a bere piccole dosi di alcool, un po’ per curiosità e un po’ perché faceva “figo”… manco mi piaceva ciò che bevevo, ma, con la sigaretta in bocca che manco sapevo aspirare, mi atteggiavo da vero duro al passaggio delle ragazzine più belle del paese, sperando di fare colpo su di loro, e magari, di strappargli un mezzo bacio ed una bella palpatina.

Col passare degli anni, senza manco accorgermene, il consumo di alcool divenne un’ abitudine, tra alti e bassi, non superavo mai il limite, ma bevevo ogni giorno. Molti dicono che è dovuto dai traumi passati, io non credo, magari nel subconscio, ma a me “bere” mi faceva stare bene.

Ora mi ritrovo qui alla “Nave”, terzo piano del terzo raggio della casa circondariale di San Vittore.

Sono contento di aver intrapreso questo percorso in tempo, prima che questa tempesta di nome alcool, spazzasse via tutto ciò che sono … ma si sa, una tempesta non si può fermare, ci si può solamente fare da parte ed aspettare che passi, ma quella tempesta è dentro di me, e ne utilizzerò tutta la forza per farne scaturire qualcosa di spettacolare, ce la farò, anche questa volta, come ho sempre fatto.

Ho giurato che non toccherò mai più una goccia d’ alcool, e conoscendo la mia forza di volontà, sarà veramente così. Quindi alla domanda, Luca, che futuro vorresti ?

Vorrei tutto ciò che mi ero costruito prima, ma senza alcool.

                                                                                                                                               Luca Iagulli

 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Luca, il futuro che vorrai c'è con tanta forza e volontà quella che ha tè non manca passo dopo passo, TVB... Mamma

Anonimo ha detto...

Forza Luca..... Vedrai che con la tua tenacia, tornerai ad essere felice e orgoglioso di quello che sei, un abbraccio.... Mario