lunedì 19 settembre 2022

BLOG NEWS 25/7 - 5/9

 


  Lunedì 25


Con l’arrivo e la permanenza delle alte temperature l’atmosfera si

trascina lenta, da un certo punto di vista è meglio così ma io mi

sento un po’ rallentato , non fisicamente ma mentalmente, forse le

forti emozioni degli ultimi giorni, forse un pochino la noia, dovrei

rimettermi a fare sport, secondo me sarebbe la scintilla necessaria

per svoltare. Si, ho deciso, ricomincio con l’attività fisica che unita

a quella mentale mi fa stare meglio, non che stia male ma …

manca quel non so che!


Mercoledì 27


Nonostante l’estate le attività proseguono, quasi, a pieno ritmo.

Per quanto l’avvio della mia attività fisica … da domani! un po’

come la dieta … inizia sempre “domani”, quindi per oggi mi

dedico all’Oblò. Vi svelo un segreto: i miei articoli non li batto al

computer e di conseguenza non verranno stampati sull’Oblò,

tranne l’ultimo che è capitato per sbaglio nelle mani di Jahlal che

lo ha battuto. La volta scorsa, intendo l’altra mia carcerazione qui

alla nave, essendo già allora referente dell’Oblò, avevo gusto a

trascrivere anche i miei pezzi, ma ora non so, mi piace scriverli, mi

diverto a leggerli ma non vorrei venissero letti, forse perché sono

un po’ “strani” e andrebbero letti da me, interpretati, o da chi mi


conosce di persona, altrimenti perderebbero di significato.

Comunque è uno dei tanti miei “trip”.

Ho accennato all’Oblò?! Bravi! Oggi è mercoledì! Ovviamente

abbiamo avuto, ospiti ormai di routine, i nostri amici giornalisti

Fabrizio, Pietro e Renato che commentano insieme a noi gli

articoli letti. Mi ha divertito molto quello di Federico sulle

“tecniche di corteggiamento” e, essendo un po’ “osé” Renato ci ha

suggerito di scrivere su questo tema per la prossima volta,

seguendo la stessa linea di Fede … un po’ “spinti”. Reputo che

siamo dei “signori” e che saremo capaci di produrre degli scritti

provocanti ma con eleganza e senza cadere nella volgarità … per

quanto mi riguarda lo sto già scrivendo mentalmente.


Venerdì 29


Venerdì, come da consuetudine ci sarebbe l’accoglienza ma non

abbiamo nessun “nuovo” da accogliere così abbiamo rivisto il

Docu-film “EXIT” che tratta della “nave”. L’avrò visto

tre/quattro volte ma ogni volta mi fa riflettere. Quando vedo i

miei ex compagni, le persone intervistate che intervengono, mi

rendo conto di far parte di un qualcosa di grande, di un mondo

fatto di attenzioni, pensieri e azioni pure. Tante persone navigano

attorno al nostro mondo e tutte hanno un solo obiettivo, mi sento

far parte di tutto questo e vorrei durasse, ideologicamente, per

sempre.


Martedì 2


Week end passato in serenità … piatta, il caldo tornerà? Siamo qui

pronti ad accoglierlo e a sconfiggerlo.

Oggi sono saliti dei nuovi compagni pronti ad affrontare insieme

un nuovo percorso … a proposito di nuovo percorso: avevo

accennato che avrei ricominciato con l’attività fisica, ecco, … da

domani!


Sabato 13


Eccoci qui! Allora … da dove comincio? Anzi, ri-comincio, eh si

perché da martedì la nuova parola d’ordine è “ri-cominciare”,

resettare tutto e ripartire con nuove prospettive e modalità

relazionali. Andiamo con ordine: questa lunga assenza di notizie è

stata la conseguenza di una chiusura di otto giorni dovuta ad una

cattiva gestione dell’impulsività e dei rapporti interpersonali, in

poche parole ci sono stati episodi che si sono trascinati negli animi

a causa di parole non dette. Il dialogo è importante, il dialogo

avvicina e aiuta a chiarirsi, fa anche scontrare ma se alla base

persiste un principio di educazione, rispetto e gentilezza può essere

costruttivo, fa in modo che non si trascinino malumori dovuti,

appunto, alle parole non dette. Parole non dette! Macinano

malumori, ingrandiscono malesseri e si trascinano fino

all’esasperazione.


Questa è una comunità, cervelli che ragionano in maniera

differente e questo deve essere un bene, una ricchezza, bisogna

sfruttare il fatto di avere pensieri diversi, messi insieme si potranno

realizzare grandi cose. Il tutto in assenza di giudizio. E’ importante

sentirsi liberi di esporre i propri pensieri, le proprie idee senza il

timore di venire giudicati come è altrettanto importante non

giudicare e mettere il prossimo in uno stato di totale leggerezza e

libertà di pensiero. Com’è che si dice? “il mondo è bello perché è

vario?” bene allora non dovrebbero esistere, sopratutto in

comunità ristrette come la nostra, discernimenti oltraggiosi verso

etnie differenti, catalogazioni dei reati o accanimenti morali verso

chi si espone; ma a parole siamo tutti bravi, io per primo! Esiste

però, secondo me, un sistema infallibile per aiutare ed aiutarsi a

rispettare il prossimo: ragionare prima su cosa farebbe male o

darebbe fastidio a noi, cosa non sopportiamo o non tolleriamo ci

venga fatto o detto; non si può essere amici di tutti, o andare tutti

d’accordo, sarebbe ipocrita ed irreale, ma si può scendere a

compromessi, anche con se stessi. Siamo tutti qui e questo è un

dato di fatto, siamo costretti a convivere anche se, nello specifico

di questo posto, l’abbiamo scelto, ci si deve incontrare, guardare,

perché non farlo con un sorriso? Qui vanno per la maggiore le

strette di mano, mani che incrociano vite differenti, mani di destini

lontani ma con un unico scopo, quello di allontanarci da quei

meccanismi che ci hanno portato qui o che ci riportano ogni volta.

Perché non stringere quella mano dandogli un senso? Siamo una

squadra e lottiamo per un’unica vittoria, siamo alleati contro una

sorte tetra, restiamo uniti per quel tanto che basta a vincere e poi

ognuno per la sua strada o chissà, ma qui conta l’unione e l’unione

non sarà mai tale se ognuno pensa unicamente al suo. Altra parola


di spicco è “gentilezza”. La gentilezza ha tante sfaccettature, tutte

positive. Quando ti poni con modi gentili difficilmente, anzi è

impossibile che il rimando non sia altrettanto cortese. In uno

scontro verbale se si assume un atteggiamento di disponibilità ed

educazione si produce automaticamente un effetto disarmante

contro chi attacca violentemente. L’uso di atteggiamenti gentili

risolverebbe molti problemi di convivenza. E poi la gentilezza non

costa niente, facile da usare e gratuita. Da non confonderla con la

sottomissione, essere gentili non significa essere più deboli o sotto

qualcuno. E’ un confronto tra pari, anzi la disponibilità, la

gentilezza e la cortesia possono aiutare ad arrivare ad un livello

superiore in un rapporto. Vedete dall’essere gentili con il prossimo

si arriva a portare rispetto è tutto legato da un unico filo

conduttore, avere riguardo e considerazione dell’altro aiuta anche

ad accogliere più intimamente se stessi. Ma poi, dico io, se bisogna

convivere non è meglio svegliarsi col sorriso ed addormentarsi

nella serenità?


Lunedì 15


Buon Ferragosto a tutti! Grigliata? VIETETISSIMA! L’idea era

quelle della solita grigliata di Ferragosto ma dopo “l’incidente di

percorso” non abbiamo reputato saggio chiedere il permesso,


L’aria è ancora calda. Così ognuno si è prodigato, nella propria

stanza, a ricreare quell’atmosfera di festa. Fumo ovunque, fumo

che usciva dagli spioncini,fumo buono, profumo di carne in tutta

la sezione, ma niente grigliata comune. È stata ugualmente una

giornata di festa all’insegna dell’amicizia e della serenità.


Mercoledì 17


Finalmente è tornato l’Oblò. La chiusura non ha permesso ne a

noi ne ai giornalisti e nemmeno alle dottoresse di svolgere le

attività.

Purtroppo il malessere morale non ha spinto tutti a scrivere,

anzi… solo due articoli. Il primo del nostro compagno Beppe che

descrivendo il suo posto del cuore ci ha fatto risalire su quei vecchi

treni a scompartimenti. È stato un bel ricordo. Il secondo il mio,

un po’ ironico sulle tecniche di corteggiamento e sentir ridere la

Dottoressa Laura a crepapelle mi ha riempito di gioia. A me piace

scrivere, scrivo tanto per i fatti miei. Penso che la scrittura serva

molto a rimanere attaccato alla realtà ma allo stesso tempo ti aiuti

ad evadere con i pensieri che lasci su un foglio bianco. Soprattutto

scrivere di se è un modo per imparare a conoscersi, ad ascoltarsi e

questo è solo un bene.


Sabato 3


Confesso … ho tralasciato un po’ il Blog, non me ne vogliate ma

avevo iniziato un progetto che mi ha occupato, fuori dalle attività,

la maggior parte del tempo. Tutta l’energia l’ho usata, o sprecata,

per scrivere un romanzo. È il secondo libro che scrivo, il primo

una biografia, ma è come se quando scrivo venissi assorbito corpo

e mente dai miei protagonisti. Questa è la storia di due adulti che

devono fare i conti con il problema della dipendenza. Lui,

Alessandro, usa cocaina, lei, Giulia, combatte con lui per

sconfiggere questo incubo. C’è un motivo del perché l’ho scritto:

vorrei che venisse letto da tutte quelle persone che vivono la

dipendenza in prima persona, non essendo propriamente loro

tossicodipendenti ma chi ha un amico, un parente o il proprio

partner schiavo della dipendenza. Attraversa stati d’animo,

conflitti relazionali e sottolinea l’importanza dell’amore.

Spero di essere riuscito nell’intento e vi farò sapere con che casa

editrice uscirà, sicuramente la stessa dell’altra volta, anche se non

becco un centesimo l’importante è averlo fatto. È difficile per me

portare a termine le cose, soprattutto se si tratta di progetti a lungo

termine, quindi … sono quasi guarito. Ciiieerto!

Scusate, torniamo a noi. Che giorni spettacolari. Dopo il

temporale esce sempre il sole e qui sta splendendo che è una


meraviglia. L’atmosfera è rilassata, la tensione si è disciolta e si

lavora con più armonia. Siamo a settembre e la settimana

prossima ricominciano i corsi seguiti dai volontari, contatto,

scrittura creativa, fumetto … non vedo l’ora. Contatto è un

gruppo guidato da Dario, ma non proprio guidato, Dario ci disse

dal principio che non si sceglie un argomento da trattare , ma si

“naviga a vista”. È un viaggio(questo è il modo in cui l’ho vissuto

io)che ti porta a riflettere sul perché davanti ad una scelta vieni

attratto dai “miraggi” che ti illudono la mente portandoti così ad

optare per la scelta sbagliata. Stando qui, piano piano, tutto mi

torna, ogni gruppo, ogni attività è orientata verso la comprensione

e l’assimilazione di concetti che ci aiuteranno un domani a fare la

scelta giusta.

“Scrittura creativa” invece ti da modo di immergerti nel tuo “IO”,

attraverso ciò che sei stato, che sei o che vorrai essere. La

Professoressa Luisa Ferrari ti porta con professionalità e serenità a

scavare dentro di te portando in superficie quei nodi che ti hanno

aggrovigliato l’animo fino ad ora, ma per rendere meglio l’dea

riporto l’introduzione dell’Antologia che viene realizzata ad ogni

fine corso con gli scritti dei partecipanti … “Il corso di scrittura?

Per tutta la vita!!! Ci si avvicina al corso un po’ per curiosità, un

po’ perchè si ha la passione della scrittura o forse solo per tenersi

occupati, mai si penserebbe di entrare in un mondo dove nessuno

giudica ciò che pensi e metti nero su bianco, un mondo dove sei

libero di esprimerti in tutta la tua totalità, un mondo dove inizi un

viaggio introspettivo che ti serve ad analizzare il tuo passato, il tuo

presente ed il tuo futuro con un’ottica differente dal solito giudizio

che hai di te stesso. E poi ti ritrovi di fronte a “Lei”, la nostra

professoressa! Paziente, simpatica, saggia, maestra di consigli ma


implacabile e temuta con quella sua penna rossa tra le dita a cui

non sfugge nulla. Si impara a tenere a mente il rispetto per chi ti

sta accanto, a non giudicare e a non temere di essere giudicati. In

poche parole un corso emozionale/rieducativo che consiglio a

chiunque senza la necessità di avere alle spalle un bagaglio

culturale ma la semplice voglia di mettersi in gioco tornando

anche un po’ bambini”.

Poi c’è il gruppo fumetto, che non so se torna la prossima

settimana, con Glenda, che dopo un’infarinatura sulle tecniche,

che pensavo non fossero così semplicemente … complicate, di

come si crea un fumetto, ti da modo di esprimere la tua fantasia

senza bisogno di essere capaci a disegnare. Ti porta con semplicità

e naturalezza a riportare su un foglio le tue emozioni, ma anche

qui per rendere meglio l’dea trascrivo uno scritto che avevo

realizzato per lei.. “hey, Ro’ e questa chi è?!”, “Bho! Dovrebbe

essere quella di Fumetto!”. “Si, credo anch’io, ma siamo nella

stanza giusta?”, “Bhè, credo di si , guarda lei che tipino, sembra

un Manga, uno scricciolo … carina, sembra simpatica”:

la Prof appoggia le gigantesche borse sul tavolo, “Salve a tutti! Mi

chiamo Glenda e sono qui per accompagnarvi in questo

meraviglioso viaggio”. Ora toccherebbe a noi presentarci ma

quella sua voce delicata e raffinata in linea con le sue movenze, ci

ha spiazzato. Mi immagino già una vignetta … lei così minuta che

entra con circospezione guardandosi intorno, guardinga, viene

assalita dagli sguardi degli orchi che si trovano rinchiusi qui

dentro. Vignetta sfumata sul nascere … lei non è diffidente e noi


non siamo orchi e poi anche un orco di disarmerebbe di fronte a

tanta dolcezza professionale. Mentre ci presentiamo con un tono

di navigata esperienza lei tira fuori il materiale, “Ecco, sette

matite, sette gomme, sette fogli …” … sette, sette, sette, ecco dove

l’ho vista! Si crede che siamo i nani. Distribuisce tutto e mi

ricompare una vignetta … provate a far sparire qualcosa da

questo materiale e per disegnare useremo i vostri ditini spezzati hi,

hi!. Mi desto dalla visione mentre sta iniziando a spiegare con

semplice chiarezza, come è composto un fumetto. Scopro un vero

mondo di rigorosa e dettagliata organizzazione. Un semplice

fumetto? Qui l’unica cosa semplice è il mio Q.I. … basic.. Mentre

spiega e rapisce la nostra attenzione, tradisce una curiosa

trepidazione … sta per calare l’asso, il suo pezzo forte, il cavallo di

battaglia, ci gira intorno ma quando stiamo ormai galleggiando in

nuvolette d’attesa, gioca il jolly:”RANCORE!” cioè, capisci?! Un

testo di Rancore. “Chi???” e chi è ???”, “appunto! Penso che sia

un suo parente, in quanto sua unica fan”, “Ma va, dai, lo conosco

anch’io”, “infatti … due fans”. Non curante dei nostri occhi a

palla, comincia a spiegare, attraverso paesaggi fantastici e draghi

come il testo della canzone illustri dettagliatamente tutto quello

che ci ha appena spiegato. Ormai ci tiene in pugno, altro che

corso di fumetto, questo è un vero e proprio rapimento. A tutti gli

effetti. Al secondo incontro ci lascia il campo libero facendoci


scegliere liberamente un tema da illustrare senza alcun bisogno di

saper disegnare. Ci ritroviamo immersi nel foglio e nei colori

magicamente, non curanti del giudizio degli altri. Lei

simpaticamente svolazza tra le postazioni … “svolazza???” l’ho

sgamata! È una fatina!”, “ha, ecco!”. Osserva i nostri lavori. Ci si

parla, si parla di tutto e da parte nostra c’è l’evidente intento di

non sgretolare quell’atmosfera di leggerezza che si crea. “Bella

questa casa!”, “hemm … veramente è un cane”, prende la matita

e in due semplici mosse trasforma la mia casa-cane in un cane-

cane. È facile!. Così passano i giorni ad aspettare il gruppo di

fumetto e tra uno scarabocchio e l’altro si arriva alla fine. Durante

il corso regala ad ognuno di noi una matita di quelle professionali

e l’ultimo giorno consegna ad ognuno un foglio con il rispettivo

nome in stile “Draw-up” che mi riporta a tempi lontani, sani..

Spero da parte nostra di averle lasciato un bel ricordo e di averle

restituito quei piccoli momenti di leggerezza che ci ha offerto con

tanta generosità. Consiglio a tutti di partecipare ai suoi gruppi e

vivere così un’esperienza, fumetti a parte, che può rafforzare lo

spirito di squadra e la capacità di relazionarsi con il prossimo.


Lunedì 5


Le Dottoresse sono andate in vacanza, giustamente, a fasi alterne.

Siamo sempre stati seguiti, ma ammetto, con un infantile

romanticismo, che adoro quando sono tutte presenti, mi piace avere la squadra al

completo!

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