giovedì 16 luglio 2015

mercoledì 13 maggio 2015

Dai ragazzi della Nave

Ci ha fatto sinceramente molto piacere leggere la lettera di Laura, Michela e Anna che si sono fatte portavoce degli studenti che hanno avuto modo di conoscere la realtà della Nave. 
Ora possiamo affermare che il messaggio che abbiamo voluto passare loro e alla società sia stato colto nel pieno del suo significato. 
Questo luogo, la Nave, è verosimilmente ritenuto una palestra dove ci si può allenare mentalmente e moralmente a mettersi in discussione nei confronti di una società tradita a suo tempo da ognuno di noi nella trasgressione di regole e funzionamento. 
Qui noi abbiamo l’importante opportunità di “non buttare via “ il nostro tempo, ma di poterlo utilizzare per confrontarci, sia con la nostra individualità e col vivere il gruppo di pari, sia col relazionarci all’équipe di psicologi, educatori e assistenti sociali che ci offrono opportunità e mezzi per insistere su questo nostro lavoro. 
Ci rendiamo conto quanto la Nave sia solo un punto di partenza del percorso che ci porterà man mano a valutare e riconsiderare la nostra vita fatta di scelte professionali, morali, affettive e culturali con maggiore consapevolezza ma siamo altrettanto convinti che “chi ben comincia sia a metà dell’opera”! 
Questa consapevolezza ci fa capire l’importanza degli incontri con voi studenti rappresentanti della società futura a cui riconosciamo il ruolo di mediatori e portatori del nostro messaggio nonché candidati operatori specializzati che potrete decidere di svolgere la professione proprio a contatto con questa realtà che avete guardato oggi dai nostri occhi. 
Per tutto questo vi riconosciamo il merito di farci sentire partecipi e protagonisti sia di questa micro società intramuraria, sia di quella più estesa extramuraria, necessariamente inscindibili l’una dall’altra. 
Grazie dunque a voi studenti e al Prof. Farina (docente di Psicologia clinica presso l’Università Cattolica del sacro Cuore di Milano), che rende possibile questi incontri e ci auguriamo che possiate fare anche voi a modo vostro della vostra vita, una buona vita. 
I ragazzi della Nave 

giovedì 23 aprile 2015

Caro Oblò

Caro Oblò,

siamo tre studentesse di  Psicologia che qualche mese fa hanno avuto la possibilità di conoscere e di entrare a far parte, per un giorno, della Nave.
Visitando la Casa Circondariale e leggendo il vostro numero del mese di Dicembre, ci siamo rese conto dell’importanza di questo progetto.

La Nave è una grande opportunità che vi consente di utilizzare la semplice parola per far conoscere agli altri ciò che state provando e vivendo ogni giorno. Tramite essa avete modo di condividere tematiche importanti e di sostenervi e appoggiarvi l’un l’altro come dei veri marinai.

Visto il nostro percorso di studi è stato interessante poter vedere con i nostri occhi il lavoro psicologico che viene svolto all’interno di una Casa Circondariale e abbiamo compreso ancora di più l’importanza di un trattamento intramurario che consenta alle persone di poter utilizzare lo stesso gruppo come uno strumento di aiuto.

In poche ore abbiamo avuto modo di cogliere la vostra realtà. Ci avete permesso di “salire a bordo” e di aprire gli occhi su un parte di mondo  che credevamo di conoscere, ma ovviamente ci sbagliavamo.
Durante uno degli incontri, uno di voi ci ha detto “Dite fuori che siamo persone normali, come voi”. Speriamo tramite il nostro lavoro futuro di riuscire a far comprendere quanto ciò sia vero.

Vi ringraziamo per questa preziosa opportunità e vi auguriamo sinceramente che possiate continuare, come state facendo alla Nave, a persistere nel rivalutare e ricostruire la vostra vita per farne qualcosa di bello.

Laura, Michela e Anna