Caro Oblò,
siamo tre studentesse di Psicologia che qualche mese fa hanno avuto la
possibilità di conoscere e di entrare a far parte, per un giorno, della Nave.
Visitando la Casa
Circondariale e leggendo il vostro numero del mese di Dicembre, ci siamo rese
conto dell’importanza di questo progetto.
La Nave è una grande
opportunità che vi consente di utilizzare la semplice parola per far conoscere
agli altri ciò che state provando e vivendo ogni giorno. Tramite essa avete
modo di condividere tematiche importanti e di sostenervi e appoggiarvi l’un
l’altro come dei veri marinai.
Visto il nostro percorso di
studi è stato interessante poter vedere con i nostri occhi il lavoro
psicologico che viene svolto all’interno di una Casa Circondariale e abbiamo
compreso ancora di più l’importanza di un trattamento intramurario che consenta
alle persone di poter utilizzare lo stesso gruppo come uno strumento di aiuto.
In poche ore abbiamo avuto
modo di cogliere la vostra realtà. Ci avete permesso di “salire a bordo” e di
aprire gli occhi su un parte di mondo
che credevamo di conoscere, ma ovviamente ci sbagliavamo.
Durante uno degli incontri,
uno di voi ci ha detto “Dite fuori che siamo persone normali, come voi”.
Speriamo tramite il nostro lavoro futuro di riuscire a far comprendere quanto
ciò sia vero.
Vi ringraziamo per questa
preziosa opportunità e vi auguriamo sinceramente che possiate continuare, come
state facendo alla Nave, a persistere nel rivalutare e ricostruire la vostra
vita per farne qualcosa di bello.
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