Questo momento, sinceramente, lo trovo un po’ scontato, penso che nessuno voglia un futuro di sofferenza e di incertezza per i propri figli, perciò vorrei parlare del futuro che non sto dando a mia figlia o meglio di non aiutarla a costruirsi un futuro che sia il migliore, che non si avvicini minimamente al mio, dato che le esperienze negative non mancano e quindi so e conosco i pericoli che può trovare nell’arco della sua crescita. Il problema è che manco da quattro anni e la vedo solo due volte al mese in una comunità ed ora mi ritrovo, sempre per colpa mia, per l’ennesima volta chiuso lontano da lei senza avere la possibilità di parlarle. Sto perdendo gli anni più belli, dove lei ha fatto dei cambiamenti importanti, per esempio sta imparando a leggere e scrivere. Questo è difficile da perdonarsi e mi fa stare veramente male. Io so di sapere fare il padre perché sono stato io a farle fare il primo bisognino nel vasino, il ciuccio gliel’ho fatto togliere io, tutte cose che mi fanno ancor più arrabbiare con me stesso, perché il papà lo so fare ma non riesco a farlo per colpa della solita droga. In cuor mio so che lei mi vuole bene ed è molto attaccata a me, ma sono preoccupato e ho paura che questo bene vada a svanire, che perda stima in me e che alla fine non mi voglia più vedere. Tutto ciò crea in me un sentimento di fallimento e di dolore straziante, perché fino ad ora sto andando avanti a fatica nonostante i miei errori e le perdite che ho subito, per esempio sto aspettando di entrare nella terza comunità di fila, dopo vari fallimenti, passando dal carcere e questo lo vedo come un non mollare, perché per me è sicuramente più facile e meno faticoso gettare la spugna, scontare la pena e tornare in giro a fare la “bella vita”, come la chiamiamo noi in modo sbagliato perché di bello non ha nulla, invece che continuare a combattere. Ora posso rispondere all’argomento dell’Oblò, il futuro che vorrei per mia figlia è di crescere a fianco non di un padre, ma di suo padre Stefano, perché sono sicuro che una volta uscito guarito, potrò darle tutto me stesso, tutto quello che non le ho dato e le ho fatto mancare e non farle più sentire la mia mancanza. Avendo fatto una vita non tanto bella conosco i pericoli e le situazioni sbagliate, per questo mi sento in dovere di proteggerla perché se lo merita. Per adesso ti posso solo chiedere scusa amore mio, perdonami…
S. Satriano
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