martedì 13 luglio 2021

La pulizia, prima regola


Vorrei sottoporre all’attenzione dei miei compagni un’azione che mi aiuta molto nel combattere le dipendenze, il “ darmi delle regole” e non parlo di regole imposte dall’ordinamento penitenziario o dagli educatori, che, ahimè, a fine pena spesso spariscono. Parlo di regole che ci creiamo noi stessi da zero e che cerchiamo di seguire anche dopo la carcerazione, così che la cura di noi stessi non finisca mai. Un esempio su tutti è la pulizia delle stanze: sono certo che fuori da qui abbiamo tutti una casa  migliore del carcere e attendiamo con gioia di tornarci, ma nel frattempo è importante rendere accettabile l’ambiente in cui viviamo e tenerlo pulito al massimo, sia per prevenire malattie sia che per educazione e rispetto. Ma io ci vedo molto di più,  per me pulire è un modo per testare la mia costanza e il mio impegno sul lungo termine, dato che come tossicodipendente sono stato abituato dalla mia mente a cercare scorciatoie. Mi sono imposto la regola che qualsiasi cosa accada durante la giornata, a fine corsi, prendo scopa, paletta, secchio e straccio e pulisco, così come fa mia madre che, nonostante tutto, comunque vadano le giornate, la mattina dopo si alza e va al lavoro, affrontando senza indugi l’impegno preso, per sé, per la famiglia, per i suoi capi, per i suoi colleghi e per la società.

WILSON CABRERA

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