martedì 21 settembre 2021

Quando si diventa fratelli


Avere un fratello, come sappiamo noi esseri viventi, è una cosa speciale, un legame profondo, qualcosa di insostituibile. Averlo non significa per forza avere un legame di sangue con lui. Anche un’amicizia raggiunge un livello più alto di vicinanza. Per quanto mi riguarda, di amici con la “A” maiuscola ne ho pochi, ma “fratelli” ancora di meno. Potrei dirvi che con mio fratello acquisito non ci andavo per niente d’accordo, anzi, ci odiavamo. Eravamo ragazzini e a tutti e due interessava la stessa ragazza. Un giorno fu inevitabile lo scontro perché in quel periodo c’erano le giostre e sul Tagadà sono state fatte molte vittime, gente che si spaccava letteralmente di legnate e la nostra amica in comune, stufa delle avance di entrambi, ci invitò sul luogo dello scontro per fare un giro con lei. Da subito occhiatacce e tra un insulto e l’altro partimmo e per cinque minuti ci scambiammo calci, pugni e bastonate. Finito il tutto, doloranti ed esausti, arrivò l’ambulanza che ci portò via. Appena arrivati in ospedale, tutti intontiti, ci guardammo e scoppiammo a ridere, ci abbracciammo e ci siamo fatti i complimenti per il modo di colpire e incassare. Da quel momento sincero che più sincero non si può, ho conosciuto mio “fratello” e da allora abbiamo condiviso tutto tranne la nostra “amichetta” che scoprimmo poi essere fidanzata con un altro povero disgraziato.

Ilyas Rissaoui

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