Perché il mio ego? Perché nella vita, l’ego può essere bambino, adulto, genitore. Credo che nella vita le circostanze e gli episodi portino ognuno di noi a varie. Io ho usato la mia adolescenza alternando l’ego da adulto all’ego da bambino, questo a causa della mia situazione familiare, con problemi di giustizia e con difficoltà abitative: vecchi fabbricati dove vivevo, con mia mamma, in una camera con bagno esterno. Vivevo i ragionamenti da bambino quando mi trovavo con i miei compagni di scuola, ma una volta tornato a casa ero costretto a ragionare con il pensiero da adulto a causa degli argomenti, situazioni e problemi che percepivo nell’ambiente domestico. La mia vita, col tempo, migliora in molti settori tranne che in quello scolastico, dove decido di abbandonare, andavo a lavorare quindi vedevo il lato positivo della situazione economica, ma allo stesso tempo il mio ego adulto regredisce allo stato di bambino. Forse perché il periodo della mia infanzia non mi ha permesso di vivere come un bambino sereno, io volevo recuperare e provare le emozioni che non ho avuto da piccolo. A causa delle mie sensazioni da ragazzino che provavo in età già adulta, combinavo un sacco di casini e ho cominciato a usare sostanze. La droga mi piaceva talmente tanto, che non mi rendevo conto dei danni collaterali che stavo provocando. Sono arrivato a trentotto anni e ho conosciuto il carcere, dopo alcuni mesi scontati ai domiciliari e in reclusione, mi rendo conto che la mia attuale personalità mi permette di tornare ego adulto ed ego genitore. Questo perché il continuo confronto con gli altri, mi suggerisce che è il momento di cambiare, ma io sono Giovanni e Giovanni è quadrato, quindi proverò a smussare gli angoli della mia spigolosa personalità. Perché dico ciò? Perché oggi ho degli obiettivi che ho messo a fuoco e voglio raggiungere…anche prima ne avevo, ma il richiamo della droga era troppo forte, riuscivo a malapena ad intravederli gli obiettivi, ma la droga mi allontanava. Ora come ora, sembra che mi stia allontanando per via dello stato di detenzione, ma in effetti, da lucido comprendo che nonostante sia bloccato qui, ho mosso il primo passo per avvicinarmi a quello che desidero, perché senza usare le sostanze, con l’aiuto degli operatori della Nave, ho capito che i miei obiettivi sono importanti e sono alla mia portata. Sono determinato e non voglio combinare più casini, l’ho sempre pensato: volere è potere, metterò tutta la determinazione per arrivarci, anzi, metterò la stessa determinazione che avevo per drogarmi.
Giovanni Paterna
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