Vengo arrestato il 17 Febbraio, il mio giorno fortunato. La prima notte mi fanno dormire in una cella a “La Nave” perché ai piani non c’è posto. La mattina seguente mi trasferiscono alla cella 201 e lì non dormo per sei mesi a causa dell’umore, un po’ per l’odio e un po’ perché ripenso alla vita che conducevo fuori, agli amici che mi abbandonano nel momento più difficile che sto passando. Dopo questi sei mesi passati tra stati d’animo cupi, mi sono messo a riflettere per bene su cosa vorrei fare con la mia vita. Una delle cose che mi ha fatto prendere forza, è il sogno di dimagrire perché pesavo 142 kg, è stato il mio obiettivo principale e grazie a me stesso, ai tanti dispiaceri passati, prendo la decisione una volta per tutte: inizio a camminare un’ora e mezza al mattino, un’ora e mezza il pomeriggio giù all’aria, da solo, tutti i giorni senza mai mollare. Nella mia cella c’era un via-vai continuo di tossici provenienti da Rogoredo, ad alcuni tagliavo i capelli, ad altri davo il mio aiuto dandogli da vestire, dandogli da fumare perché erano conciati da sbatter via, ascoltando le loro storie di vita squallida e immaginandola. Grazie a questi racconti, in me cresceva sempre di più la voglia di cambiare vita. Un giorno giunge nella mia cella un ragazzo che aveva un ristorante e mi chiede il perché della mia stazza, se avessi dei problemi e mi offre il suo aiuto domandandomi se avesse potuto fare qualcosa per farmi dimagrire. Io gli dissi che la mia fatica più grande era prepararmi dei piatti, io li volevo già pronti da qualcuno perché mi mancava la voglia di prepararli, così cominciai la mia dieta con poca verdura e barbabietole. Rinunciai a tutto il resto e di colpo riuscii a dimagrire di 53 kg in quattro mesi! Incredibile, ma il mio sogno si stava realizzando, fu molto dura ma alla fine ce la feci. Dopo diciannove mesi arriva il giorno che mi chiamano “partente”, vado a Bollate e per me cambia tutto, le persone che trovo sono diverse, un altro tipo di gente, gli spazi per l’aria sono grandi e io mi abituo con tutta quella tranquillità che si respira. Io sono diverso, leggero e finalmente posso iniziare a correre prima per trenta minuti, dopo per quarantacinque, fino ad arrivare a un’ora tutti i giorni, senza mai fermarmi. Nel frattempo comincio a fare esercizi in palestra, ma sentivo che dovevo togliere ancora qualcosa, un fastidio che sentivo. Decisi da un giorno all’altro di smettere di fumare, smettere per sempre aumentando l’intensità degli esercizi in modo da avere anche la stanchezza, che non mi faceva pensare a quel brutto vizio inutile. Ancora oggi mantengo la promessa che mi sono fatto tanti anni fa, di non ricadere e di non mollare mai, questo è possibile se desideri davvero cambiare la tua vita e te stesso. Devi credere e volere il cambiamento, se non mollerai lo otterrai. Non fidarti mai del cavallo degli altri, fidati del tuo cavallo.
Friden Guri
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