Quando sono entrato in carcere è stata una botta allucinante, sia per il fallimento della seconda ricaduta, sia per il reato che non ricordavo neanche di aver commesso. Il mio carcere all’inizio lo vivevo malissimo, vedevo tutto nero e non vedevo più la speranza, dentro di me mi dicevo che dopo di questa non avevo più speranze e sentivo di non avere più le forze, stavo gettando la spugna e avevo pensieri molto brutti. Per fortuna sono una persona testarda, sia in negativo che in positivo, ho intrapreso e mi sono messo in testa un percorso di guarigione nel 2021 e lo devo a tutti i costi portare a termine nonostante gli inciampi che ho avuto. Questa mia testardaggine, insieme ai miei sentimenti, mi sta facendo andare avanti e piano piano qualcosa in me si sta risbloccando, grazie anche a tutto il dolore che ho provato e che tutt’ ora provo, grazie alla paura di perdermi completamente e di perdere la mia famiglia, soprattutto il mio gioiello, mia figlia Siria. Prima la paura non sapevo nemmeno cosa fosse, il mio carcere non è solo negativo è anche positivo, mi ha fatto conoscere la nave e per la nave intendo compagni e operatori. Anche grazie a loro sto trovando altrettanta forza per andare avanti. Il mio carcere mi sta insegnando a saper aspettare e riflettere, il mio carcere è stato un pit stop, mi sto guardando dentro, sto guardando nel mio ultimo passato dove e in che cosa ho sbagliato. Il mio carcere mi ha sbattuto in faccia la persona che divento quando uso sostanze, il mio carcere mi ha aperto gli occhi anche sulle persone care che ho rischiato di perdere. Il mio carcere mi ha reso consapevole. Sento che il mio carcere mi sta salvando la vita.
Stefano Satriano
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