lunedì 27 maggio 2019

Ciao Direttore

Ciao Direttore
Va in pensione il Provveditore alle carceri, il Dr. Luigi Pagano, per molti di noi il Direttore Dr. Pagano. Va in pensione un pezzo di storia delle carceri milanesi e italiane. Primo tra tanti ad impostare, già molti anni fa, un modello di carcere fuori dagli schemi, assolutamente innovativo che metteva al centro la rieducazione, il trattamento ed il lavoro intra murario nonché extra murario per le persone detenute, anzi per i ragazzi, come diceva lui. Creatore del “modello Bollate” e sostenitore sino alla fine della sua carriera del concetto che il carcere dovrebbe essere solo l'extrema ratio, ma soprattutto un luogo, seppur restrittivo, in cui deve essere investito del tempo, del lavoro degli operatori, oltre che essere un luogo di lavoro e di formazione atta a colmare quelle lacune che inducono molti a commettere reati, un luogo di reinserimento della persona nella società, un luogo di umanità, insomma un carcere aperto al cambiamento. Tutti gli studi più recenti a livello mondiale sul mondo carcerario dimostrano che è necessario investire sul trattamento negli istituti di pena per ridurre la recidiva e che i modelli americani, “Law and order”, sono fallimentari, oltre che molto più costosi per i contribuenti. Non serve costruire nuove carceri, è un’utopia che non verrà mai realizzata per via appunto dei costi, ma bisogna far funzionare quelli esistenti. Ricordiamo con piacere gli ultimi anni della sezione Penale di San Vittore, il vero Penale, in cui la maggior parte dei detenuti usciva al lavoro esterno in Art. 21, ricordiamo Cico Monopoli lavorante per anni in portineria che parlava sempre e solo di Milan, il grande Don Luigi, il comandante Muscariello, il vice comandante Fusco, l'Ispettore Procaccini con il suo portachiavi della Sardegna (spesso usato per “minacciare di trasferimento” chi faceva casino), l'Ispettore Beautiful (che purtroppo è venuto a mancare) e tutti i detenuti che lavoravano negli uffici del primo reparto che aprendo la mattina davano vita a “Radio Carcere”, sempre in onda per 365 giorni all'anno. La presenza del Dr. Pagano e la sua umanità erano percepite in tutti i reparti, si è adoperato per risolvere le problematiche di molti, anche a livello clinico seguendole in prima persona, pur con tutte le carenze strutturali di un carcere antico e storico come San Vittore (il modello Bollate in realtà era già attivo!). Questa lunga quarantennale carriera lo ha visto inoltre entusiasta sostenitore della creazione del Reparto “La Nave”, visto all'epoca, si parla del 2002, con circospezione dai molti, tanti scettici, che trovavano il progetto privo di speranza. Grazie alla sua determinazione ed ostinazione, insieme al Dr. Foà, alla Dr.ssa Bertelli e alla Dr.ssa Pellegrini questa creatura è ad oggi e nel tempo diventata simbolo di rinascita, rieducazione e riscatto per centinaia di persone che sono riuscite ad affrancarsi dalla tossicodipendenza, spesso innesco di una bomba che portava a commettere reati. Molte vite ritrovate, riconquistate, sane e felici. Oggi dunque ci saluta l'uomo che ha creduto nelle persone e nel valore delle stesse, in cui crede e sempre crederà, pur con l'amara consapevolezza che le cose oggigiorno sono nettamente in contrasto con il suo pensiero, il pensiero di un uomo che già molti anni fa aveva capito come gestire le strutture penitenziarie.
Ciao Direttore

Stefano Piva 
Pino Puglisi
Lorenzo Zanoccoli

Nessun commento: