mercoledì 15 aprile 2020

L'ansia come compagna


Mi chiamo Luigi Miraglia, e mi trovo in carcere a San Vittore. Sto vivendo questo periodo con ansia e paura. Paura di potermi prendere il coronavirus, perché, se dovesse accadere, saremmo rovinati qui in carcere, dove le strutture sanitarie non sono all'altezza di un'emergenza di questo tipo. Questo mi preoccupa non poco. Sono consapevole di aver sbagliato e di dover scontare la mia pena, come è giusto che sia, ma qui rischiamo di dover pagare con la vita, nonostante in Italia sia stata abolita la pena di morte. Fuori da queste mura si ammalano anziani, giovani, uomini e donne: se non si riesce a stare al sicuro fuori, come possiamo stare tranquilli qui? Ci sentiamo sequestrati, anche per il fatto di non potere vedere le nostre famiglie, e abbiamo la sensazione di non stare più scontando una pena, ma di rischiare la vita ogni giorno.

Luigi Miraglia

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