Una delle mie vittime? la mia famiglia. Durante l’adolescenza, ho scoperto le sostanze ed il piacere ad esse collegate. Ovviamente, vivendo ancora in famiglia, sono stati i miei congiunti le prime vittime, per il dolore provocatogli quando hanno scoperto il vero motivo per cui chiedevo soldi extra. Ne chiedevo continuamente per comprare la droga, mentre loro cercavano di convincermi a smettere, inutilmente. Per evitare continue discussioni, appena fidanzato, me ne sono andato di casa e nonostante questo loro sono restate le mie prime vittime, per la costante preoccupazione che mi potesse succedere qualcosa di brutto, frequentando compagni pericolose. Delle tre persone che compongono la mia famiglia oltre a me, il familiare che ha sofferto di più è certamente mia madre. Quando sono finito in carcere a causa della droga, ho spezzato il suo cuore ma, nonostante questo, ancora oggi dopo la seconda carcerazione, si preoccupa e soffre. Tuttavia è la seconda persona dopo il sottoscritto a credere in me e ha la certezza che, dopo questo percorso che sto affrontando, io tornerò il Ricky di prima di cura anzi, un Ricky migliore, meno impulsivo, più consapevole, determinato e maturo.
Riccardo Ameduri
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