domenica 16 febbraio 2025

Forza, Santo Padre!

Era tutto pronto per un appuntamento atteso da molto tempo: i detenuti della Nave incontrano il Papa! 

Il coro della Nave, il reparto avanzato del carcere di San Vittore dove vivono i detenuti che seguono un percorso riabilitativo per problemi di dipendenza, avrebbe partecipato a Cinecittà al Giubileo degli Artisti per esibirsi al cospetto del nostro carissimo Papa Francesco. Purtroppo il Pontefice ha dovuto annullare l'impegno per un ricovero cautelativo, imposto dei medici a causa di una grave bronchite. E non è ancora tutto. Il coro che si sarebbe esibito davanti al Papa comprendeva, oltre alle persone detenute, anche una  formazione ulteriore, composta da ex detenuti e pazienti del SerD: tutti con la partecipazione e il coordinamento dei volontari dell'Associazione Amici della Nave OdV, da anni impegnata a sostenere le attività del reparto dentro e fuori dal carcere. La stessa associazione aveva coinvolto nella trasferta anche un gruppo di giovani musicisti del Cpm Music Institute, la scuola di musica di Franco Mussida, a sua volta volontario nelle carceri da moltissimo tempo. Prima volta di un Papa negli studi ma anche una occasione rarissima per un coro di persone detenute. La notizia del suo ricovero e dell'inevitabile annullamento dell'incontro è purtroppo arrivata a San Vittore proprio al termine di quella che doveva essere la prova generale, nella tarda mattinata di venerdì 14. E i detenuti hanno immediatamente preso carta e penna. Ecco il loro messaggio al Pontefice.

"Amatissimo Santo Padre, siamo sinceramente addolorati dalla notizia del vostro ricovero in ospedale ma ci rendiamo conto della necessità di salvaguardare la vostra salute. Voi non vi risparmiate mai e i continui affaticamenti per starci vicino hanno reso necessario questo stop. Qui a La Nave era tutto pronto, non vedevamo l'ora di incontrarvi per condividere del tempo. Generosamente e senza filtri avete voluto renderci partecipi dell'evento preparato in occasione del Giubileo. La vostra salute viene prima di tutto. Vi preghiamo di non essere dispiaciuto e di pensare che siete presente nelle nostre affettuose preghiere, affinché vi rimettiate presto. Quando tornerete di nuovo in forze saremo felici di poter recuperare il nostro incontro, così da rivedere il Papa e il Papà forte che siete: a presto Santità". 

A noi non resta che dire A presto, Papa Francesco!


martedì 11 febbraio 2025

Il mio carcere

                                                                                                        

Predizioni

Il Rancore

  

I Personaggi

Ciao a tutti, voglio raccontarvi di questi personaggi, dei veri idoli per me. Li stimo molto perché questi personaggi hanno dei principi che dal mio punto di vista sono molto sani e giusti, principi che purtroppo con il tempo si stanno estinguendo. Oltre a questi principi hanno consapevolezza, autostima, forza di volontà, dignità,sono persone umili con sè stessi e con gli altri, hanno saggezza, insomma persone dritte con una strada senza curve e con una parola sola. in poche parole persone determinate. Come usiamo dire noi “delinquenti”sono proprio due cristiani e, devo dire che mi stanno insegnando molte cose, mi stanno aiutando molto a crescere e ad aprire gli occhi facendomi capire che per un ragazzo giovane come me qui dentro sta perdendo tempo e, che questa vita non porta a niente. Comunque per me sono delle persone stupende e vi confesserò una cosa: al di là del loro passato io, quando raggiungerò la loro età. vorrei essere come loro perché sono persone con dei principi veramente sani e soprattutto di cuore. Avrei voluto scrivere mille pagine su di loro però purtroppo li ho incontrati solo ora e conosco poco e niente di loro, mi basta questo poco per dire che siete due persone favolose. Penso proprio che abbiate capito tutti di chi sto parlando, sono Maurizio e Michele e ci tengo a dirvi una cosa, questa cosa che vi dico non è per leccare il culo o per fregarvi ma ve la dico con il cuore: VI VOGLIO BENE e vi auguro al più presto la libertà, siete i migliori. Grazie ancora per le vostre perle di saggezza che mi regalate ogni giorno.

GRAZIE MAURIZIO GRAZIE MICHELE

 Andrea Notarstefano                                                                                                                      

La difficile attesa

Quanto mi è difficile aspettare? Passo dei momenti dove non ci sto più dentro, dove non riesco a fermarmi e stare sul pezzo, portare pazienza e attendere quello che mi prospetta il futuro. Vorrei tutto e subito. Come nella tossicodipendenza, alla fine una cosa molto difficile da abbandonare, quindi mi chiedo cosa mi costa aspettare, mi chiedo come mai non ho questa pazienza? A dirsi è facile, ma per il sottoscritto la cosa è sempre stata difficile, com’è difficile non avere il controllo delle proprie cose o della situazione, il controllo di quando e come voler fare qualcosa. A questo giro spero col cuore che tutto questo diventi possibile, per me e per il mio futuro.

 Luca Donadio  

Friden in carcere

Ed eccoci qui, con il risveglio del mattino alle ore sette. Prima di tutto ringrazio me stesso che trovo la forza di svegliarmi la mattina presto, iniziando la routine mattutina: doccia calda e di corsa all’aria per mantenermi in forma con l’attività fisica, fino alle dieci, quando devo essere presente all’apertura de La Nave. Queste buone abitudini mi aiutano a cambiare e dimenticare le vecchie, mi permettono di riflettere sul mio futuro. Dopo la prima ora di gruppi, mi rifaccio la doccia e sono pronto a iniziare la giornata provando, ogni giorno, a essere presente e attivo, perché mi danno sollievo e mi fanno trovare nuove motivazioni alla cura, a volte mi capita di trovare delle difficoltà perché non ho riposato bene, tanti pensieri e mancanza degli affetti familiari. Tuttavia siamo nati pronti a combattere fino alla fine, ogni giorno della nostra vita. Arriva l’ora del primo gruppo, mi piace tanto ascoltare e osservare in silenzio le storie, la vita, le difficoltà, la depressione e l’attesa, l’indifferenza, la fatica di ognuno di noi qua dentro. Quando arrivo alla pausa pranzo, mi sono abituato a mangiare senza avere appetito, il più veloce possibile per essere subito puntuale al secondo gruppo. Ogni giorno è diverso dall’altro, impariamo con grande difficoltà a gestire e comprendere le problematiche che ti portano all’uso della sostanza. Facendo questo percorso troverò la forza e la speranza di poter migliorare tutti gli aspetti della mia vita, cambiandola in meglio. Non so più cosa dire se non “forza e coraggio”! Abbi fiducia in te stesso e non fidarti mai del cavallo degli altri, ma fidati soltanto del tuo.

Friden Guri

L'attesa e la felicità


Attesa, una parola che solo a pronunciarla mi mette ansia perché io sono uno che non sa aspettare, uno da tutto e subito e, se voglio una cosa, me la prendo con le buone o con le cattive. Saper attendere è un pregio che mi piacerebbe avere perché ti permette di riflettere di più su ogni scelta e a essere meno impulsivo sulle decisioni, giuste o sbagliate che siano! Per quanto riguarda la ricerca della felicità, non credo che io possa essere una persona felice dopo il mio trascorso. Punto più ad essere e diventare una persona serena e tranquilla. La felicità la vedo una cosa troppo pura e per chi ha peccato come ho peccato io, penso che non sia raggiungibile. Mi basterebbe la tranquillità e una vita serena e perché no, anche monotona perché so che se poi aavessi troppe cose da fare, non riuscirei a gestirle e quindi avere una ricaduta. 

Simone Di Domenico                     

  

Papà nel mio cuore